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VITAMINA D: L'IMPORTANZA DEL SOLE IN 15 PATOLOGIE CON IPOVITAMINOSI

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La carenza di VITAMINA D è legata a:

Rev Med Chir Soc Med Nat Iasi. 2015 Apr-Jun;119(2):310-8.
VITAMIN D DEFICIENCY AND THE CLINICAL CONSEQUENCES.
Galesanu C, Mocanu V.



CANCRO
PARKINSON
DEPRESSIONE
ASSORBIMENTO DEL CALCIO
diabete
asma
sonno agitato,
cardiopatie
crampi muscolari
stanchezza generale
dolori articolari
dolori muscolari o debolezza
fibromialgia
incapacità di concentrazione
ipertensione
mal di testa
malattie dermatologiche
sclerosi multipla
stitichezza o diarrea 
problemi alla vescica
TRATTAMENTO DEL DOLORE
Dolore cronico
Dolore neuropatico

Come per l'omocisteina, anche qui ci troviamo davanti ad un esame semplice, non costoso..che dovrebbe risultare negli esami di check up ,routine..perchè conoscere il suo indice vuol dire prevenzione, conoscere l'origine di molti malesseri e patologie.. quindi porne rimedio in modo poco oneroso ed efficace..

Saranno forse queste ultime due opzioni il motivo per cui i medici non vengono istruiti ad inserirle nei test di controllo insieme al colesterolo? (la cui soglia per altro è stata opportunamente modificata per far aumentare i malati).
Viviamo in un grande mercato dove milioni di persone vengono intossicate con fini esclusivamente speculativi. La vitamina D non è brevettabile perchè è una molecola biologica. Non ci guadagna nessuno con un brevetto, nessuna lobby ci può speculare sopra.. ECCO PERCHÈ NON VIENE PUBBLICIZZATA?
Oppure la Vitamina D è bene che non la si sintetizzi naturalmente con il sole per far vendere solo quella prodotta in laboratorio dalle case farmaceutiche  e mantenere quel pallido aspetto di precaria salute?
Perchè qualcosa non torna.. ed è palese non solo leggendo le informazioni che danno, come visto, ma anche leggendo a quante patologie è legata.

Qui di seguito ve ne indichiamo solo una parte...


Asma, Malattie Dermatologiche, Depressione, Parkinson, Osteomalacia-Osteoporosi (anche se ne abbiamo ampiamente parlato), Malattie caridache, Ipertensione arteriosa, Fibromialgia-Mialgie, Malattie autoimmuni, Artrite reumatoide, Sclerosi Multipla, Influenza, Cancro, malattia paradontale, Diabete

Asma  
Un lavoro  del  2007  pubblicato  su American  Journal  of  Clinical  Nutrition
di  Camargo  CA  e collaboratori (9), dimostrava che un supplemento di vitamina D somministrata alla madre, durante la gravidanza, può diminuire il rischio di broncospasmo ricorrente nei primi anni di età. Inoltre un lavoro  più  recente,  di  Sandhu  e  Casale,  pubblicato  su Annals Allergy Asthma Immunol  del settembre 2010, passa in rassegna il ruolo della vitamina D nell’asma.

The role of vitamin D in asthma.
Sandhu MS1, Casale TB.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20800785

Gli autori hanno preso in considerazione, utilizzando il data base Pub Med i lavori sull’argomento che vanno dal 1950 al 2009.  I  risultati  dello  studio,  che  sintetizziamo  qui  di  seguito,  sono  molto  suggestivi,  anche  in questo ambito pneumologico. Gli  autori  sottolineano  come  la  letteratura  scientifica  presenta  oramai  numerose  evidenze  che suggerirebbero legittimamente un possibile ruolo della vitamina D nella patogenesi dell’asma e ,
conseguentemente,  sulle  potenziali  conseguenze  delle  situazioni  di  carenza  della  medesima vitamina.
I  dati  di  letteratura  indicherebbero,  inoltre,  che la  carenza  di  vitamina  D  sia  associata  con iperresponsività bronchiale, ridotti volumi polmonari, scarso controllo dell’asma bronchiale con resistenza alla terapia steroidea.

È stato evidenziato recentemente come bassi livelli di vitamina D (25-OH-D) siano associati ad un aumentato rischio di sviluppare patologie allergiche, iperreattività bronchiale ed asma. Nella patogenesi dell’asma, processo infiammatorio cronico che coinvolge le vie,aeree, causa bronco-ostruzione ed aumenta la responsività delle stesse. Le caratteristiche dell’infiammazione sono un aumentato numero di eosinofili, di mastociti, di macrofagi, di linfociti T (Th2 nella fase acuta eTh1 nella fase cronica dell’asma) attivati dalla mucosa delle vie aeree e nel lume bronchiale.  D’altro canto esistono evidenze circa il ruolo benefico della vitamina D sulla funzione polmonare e sulla risposta agli steroidi nel trattamento dell’asma.




Un supplemento giornaliero di questa sostanza, infatti, avrebbe il beneficio di tranquillizzare la parte iperattiva del sistema immunitario che causa l’asma; una sua carenza, invece, potrebbe peggiorare i sintomi della malattia.


Malattie dermatologiche

Circa due anni fa l’equipe di Hata, dell’Università di San Diego, California, aveva già pubblicato un importante studio che considerava la
vitamina D come un potenziale immunomodulatore nel corso di alcune malattie allergiche, grazie al suo ruolo regolatorio nell'espressione della catelicidina sulla cute dei pazienti affetti da dermatite atopica. La vitamina D sembra svolgere un ruolo nei meccanismi immunitari ed è associata allo sviluppo di malattie autoimmuni. Lo studio di Hata e coll. aveva dimostrato un potenziale ruolo terapeutico della vitamina D nel sistema immunitario dei soggetti atopici, in quanto aumentava la produzione del peptide antimicrobico catelicidina nella cute dei pazienti, dopo somministrazione di 4000 UI di vitamina D3 per via orale per 3 settimane.
Sulla base di questo studio è pertanto verosimile ipotizzare che una somministrazione alimentare aggiuntiva di vitamina D, fornisca ai soggetti atopici la possibilità di compensare la loro inadeguata capacità a produrre peptidi antimicrobici in risposta a aggressioni cutanee. Il ruolo della vitamina D
nella autoimmunità si svolgerebbe sopratutto sulle cellule dendritiche, in quanto la vitamina D inibisce la maturazione delle cellule dendritiche e
mantiene il fenotipo immaturo e tollerogenico ed inoltre agirebbe anche tramite l'inibizione di IL-12 e aumentano la produzione di IL-10 da parte
delle cellule dendritiche, spostando le loro risposte verso un fenotipo Th2 (2,3).
Più recentemente, nel numero di Agosto 2010 del Journal Allergy Clinical Immunology, è stata pubblicata una lettera di Thorp WA e i suoi collaboratori (4),Università del Nebraska, che rilancia questo tema con dati originali e suggestivi per quanto riguarda l’orticaria cronica.

Vitamin D Supplements Improve Urticaria Symptoms and Quality of Life in Chronic Spontaneous Urticaria Patients
A Prospective Case-Control Study
Tadech Boonpiyathad,* Panitan Pradubpongsa, and Atik Sangasapaviriya

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4203568/

I risultati di questo studio dimostrano che i soggetti adulti affetti da Orticaria Cronica presentano ridotti livelli di vitamina D e conferma l'importanza dei risultati di Hata et coll.  che hanno ipotizzato che la vitamina D possa svolgere un ruolo importante come immunomodulatore nelle malattie allergiche dermatologiche.

Alcuni studi:

Allergy Asthma Immunol Res. 2013 Jul; 5(4): 179–180.

PMCID: PMC3695230
The Clinical Impact of Vitamin D in Children With Atopic Dermatitis
Jae-Won Ohcorresponding author
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3695230/

http://synapse.koreamed.org/pdf/10.4168/aair.2013.5.4.179

Vitamin D Status and Its Association with the SCORAD Score and Serum LL-37 Level in Korean Adults and Children with Atopic Dermatitis
Tae Young Han,corresponding author Tae Seok Kong, Min Ho Kim,1,2 Jeong Don Chae,3 June Hyun Kyung Lee, and Sook-Ja Son
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4323586/


Ultraviolet index: a light in atopic dermatitis and vitamin D research?
Kleyton de Carvalho Mesquita, Ana Carolina de Souza Machado Igreja, Izelda Maria Carvalho Costa
http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0365-05962016000100034


Depressione

I recettori della vitamina D sono stati trovati in molte parti del cervello.
Ricerche hanno evidenziato infatti  la distribuzione del 1,25-diidrossivitamina D3 recettore (VDR), e 1alfa-idrossilasi (1alfa-OHase), l'enzima responsabile della formazione della vitamina attiva nel cervello umano. Il recettore e l'enzima sono stati trovati in entrambi neuroni e cellule gliali in un modello regionale e specifico strato.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15589699
(I recettori sono presenti sulla superficie di ogni cellula dove ricevono segnali chimici. Questi segnali chimici comunicano direttamente alla cellula cosa fare, per esempio agire in un certo modo, o per dividersi o morire.)

Alcuni dei recettori nel cervello sono appunto i recettori per la vitamina D, il che significa che la vitamina D agisce in qualche modo nel cervello. Questi recettori si trovano nelle aree del cervello che sono collegate allo sviluppo di depressione. Per questo motivo, la vitamina D è stata associata con la depressione e con altri problemi di salute mentale.

Non è stato ancora completamente compreso come funziona la vitamina D nel cervello. Una teoria è che la vitamina D influisca sulla quantità di sostanze chimiche chiamate monoamine, come la serotonina, ovvero nello stesso modo in cui lavorano molti farmaci anti-depressivi. Pertanto, i ricercatori hanno suggerito che la vitamina D può anche aumentare la quantità di monoammine, che può aiutare la depressione trattare.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22790678


È stato condotto uno studio in doppio cieco, placebo controllo, per comparare l’effetto della vitamina D associata a fluoxetina (farmaco prescritto per depressione, disturbo ossessivo compulsivo e bulimia nervosa) e fluoxetina da sola in pazienti con depressione maggiore.
Ai partecipanti è stato diagnosticato un disturbo depressivo maggiore secondo il DSM-IV (manuale diagnostico per i disturbi mentali).
Divisi in due gruppi, i pazienti hanno ricevuto giornalmente 1500 U.I. di vitamina D più 20 mg di fluoxetina, oppure solo 20 mg di fluoxetina per 8 settimane.
La combinazione vitamina D più fluoxetina ha mostrato miglioramenti nella sintomatologia già a partire dalla quarta settimana, suggerendo che l’associazione tra i due composti abbia effetti superiori nel controllo dei sintomi che non la fluoxetina da sola.
Precedenti studi avevano mostrato che i soggetti affetti da depressione sono a rischio di carenza di vitamina D, sia per la tendenza a non uscire spesso di casa (l’organismo produce la vitamina D autonomamente quando esposto alla luce solare), sia perché generalmente non praticano attività fisica.
Nei Paesi nordici dove l'esposizione al sole è scarsa diversi mesi durante l'anno, sono stati rilevati numerosi casi di depressione, alcuni particolarmente gravi e legati al rischio di suicidio. Si ipotizza che simili condizioni possano essere legate anche ad una carenza di vitamina D. Nei Paesi nordici si assumono integratori di vitamina D3 per prevenire la depressione. La vitamina D, infatti, stimola la produzione di serotonina, l'ormone della felicità.


Bassi livelli di vitamina D nel siero sono  risultati correlati al verificarsi dello stato ansioso.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27149477

Una supplementazione di Vitamina D ha inoltre dimostrato un minor incremento di stati depressivi  post partum.

Dietary vitamin D intake and prevalence of depressive symptoms during pregnancy in Japan.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25466661

Nutrition. 2015 Jan;31(1):160-5. doi: 10.1016/j.nut.2014.06.013. Epub 2014 Jul 19.




Visto che stati depressivi ed ansia sono poi strettamente correlati con LO SVILUPPO DI MOLTISSIME PATOLOGIE, FRA CUI IL CANCRO, diventa essenziale il monitoraggio di questo ormone - vitamina.
Diventa altresì importante però capire che lo stato di salute e fenotipo, con determinati valori ematici e patologia creano un circolo chiuso.
Gli stati emotivi vengono si influenzati dallo stato biologico ma questo a sua volta grazie all'epigenetica abbiamo visto viene influenzato da qualunque interferenza dell'ambiente , esterno ed interno.
Questo vuol dire che diventa essenziale quello che mangiamo, dove stiamo (in questo caso essenziale l'esposizione al sole) e gli stati emotivi interni. Tutto va a modulare il nostro genoma attivando o spegnendo le molecole che a loro volta attiveranno oppure meno a cascata ormoni,neurotrasmettitori..
Quindi vero la vitamina D si sintetizza, ma la vitamina D viene a sua volta modulata e possiamo noi stessi portare una situazione interna tale da bloccarla, uno fra queste l'ansia, le emozioni tossiche.

Sulla depressione
apriamo un'ulteriore parentesi, forse un altro tassello..

Entro il 2020, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che diede il primo allarme nel 2004, i disturbi depressivi diventeranno la seconda causa di "disabilità lavorativa" dopo le malattie cardiovascolari. Nel frattempo, per colpa della crisi economica, la situazione è drammaticamente peggiorata. E se prima l'età media di insorgenza della malattia era tra i 20 e i 40 anni, oggi sono in aumento le manifestazioni precoci o tardive (in adolescenza o dopo i 50 anni). Circa il 20% della popolazione mondiale presenta, secondo l'Oms, un quadro di "umore instabile" al quale è obbligatorio prestare la massima attenzione.

Avete letto bene.. anche se in sordinaè da ben 10 anni che l'Oms è entrata a passo felpato nell'assetto societario per "imporci" a gocce omeopatiche la condizione di depressione generalizzata.. depressione ormai scevra dal suo significato e complicazione originale ma divenuta NUOVA invalidante patologia da curare secondo protocolli ben precisi. Un lavoro minuzioso, fatto di piccoli allarmi, piccole prese di pozione, per poi arrivare alla conclamazione della malattia..al "varo", con il
PIANO D'AZIONE DI SALUTE MENTALE 2013-2020 (pdf scaricabile)

L'OMS definisce i GRUPPI VULNERABILI soggetti a depressione e malattia mentale:
Abbiamo quindi una etichettatura di questi gruppi.. interessante vedere a chi si riferisce, leggiamo insieme:


  • - membri delle famiglie che vivono in situazioni di povertà
  • - persone affette da malattie croniche
  • - neonati e bambini abbandonati e maltrattati
  • - adolescenti (SENTITE BENE) che fanno uso per la prima volta di sostanze psicoattive
  • - le minoranze (qui davvero uno può sbizzarrire la fantasia.. tanto è generico il concetto)
  • - le popolazioni indigene (Ovvero?? I popoli autoctoni.. ormai completamente estinti e disintegrati in ogni come e dove dalla colonizzazione.. comunque loro per via dei soprusi.. sono quelli soggetti a depressione?? Quindi come mai in paesi come L'Africa, il Medio Oriente, Amazzonia.. il concetto di depressione non è così dilagante come dicono?) questo sarà interessante da sviluppare.. perchè come vedremo l'OMS promuove invece la presenza di psichiatri, e medicinali idonei in tutti i paesi poveri..
  • -le persone anziane
  • -le vittime di discriminazione e violazione dei diritti umani (tutto il mondo..)
  • - lesbiche
  • - gay
  • - bisessuali e transgender
  • - i prigionieri
  • - persone che vivono in situazioni di conflitto
  • - persone che vivono in condizioni di catastrofi naturali o emergenze umanitarie.
  • - condizione economico-politica
  • - condizione di stress lavorativo per carico eccessivo o mancanza

Conclude dicendo che questi gruppi, una cerchia davvero ristretta, ha una possibilità maggiore non solo di sviluppare la depressione ma una possibilità del 40-60% maggiore rispetto al resto della popolazione (a questo punto mi chiedo quale?? quella non umana??) di una morte prematura.

Domanda:
come mai c'è una spinta così forte a "delineare" lo stato di depressione ed una spinta a non far sintetizzare Vitamina D con il sole?

Parkinson

Nuovi benefici per la salute vengono costantemente associati con la vitamina D, tra cui un settore in rapida crescita sulle proprietà neuroprotettive. Questo ha generato una grande esplosione di interesse negli ultimi anni nel potenziale della vitamina D da utilizzare non solo come terapeutico in malattie neurodegenerative, compreso il morbo di Parkinson, ma anche come biomarker e per associazione rischio.
Secondo uno studio del 2008 di Evatt et al. in Arch. neurol. 65, pp. 1348-1352, esiste una stretta correlazione tra carenza di vitamina D ed insorgenza del Parkinson . "Ricercatori statunitensi hanno misurato i livelli di vitamina D in 100 pazienti parkinsoniani, 97 pazienti affetti da Alzheimer e 99 soggetti sani. La percentuale di soggetti con livelli eccessivamente bassi di vitamina D era notevolmente più alta nei malati di Parkinson (55 per cento rispetto al 41 per cento nei malati di Alzheimer ed al 36 per cento dei soggetti sani). Anche il livello medio di vitamina D era più basso tra i malati di Parkinson."
I test condotti sull’intero gruppo di pazienti hanno anche mostrato che maggiori livelli di vitamina D3 erano associati a una maggiore agilità nel dare un nome a vegetali e animali e nel richiamare alla mente quanto appreso. Tuttavia, dopo che il gruppo è stato suddiviso in coloro che erano dementi o quelli no, vi erano significative differenze con i livelli di vitamina D e la fluidità e l’apprendimento verbale soltanto in coloro che non erano affetti da demenza.

«Il fatto che la relazione tra vitamina D, la concentrazione e le prestazioni cognitive sembrava più robusta nel sottoinsieme dei non-dementi suggerisce che un intervento precoce prima che la demenza sia presente può essere più efficace», conclude la dott.ssa Peterson.

DNA variants in CACNA1C modify Parkinson disease risk only when vitamin D level is deficient.
Wang L1, Maldonado L1, Beecham GW1, Martin ER1, Evatt ML1, Ritchie JC1, Haines JL1, Zabetian CP1, Payami H1, Pericak-Vance MA1, Vance JM1, Scott WK1.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27123490


Ulteriori evidenze a sostegno dell'affermazione che la vitamina D può essere un utile agente terapeutico usato come terapia di intervento per essere combinato con trattamenti esistenti, è questa ricerca, dove vengono presentate  prove inedite mostrando che in un modello unilaterale del morbo di Parkinson, la vitamina D può non solo ridurre il grado di denervazione, ma che tale si riflette anche in beneficio funzionale agli animali.

The Role of Vitamin D3 in the Development and Neuroprotection of Midbrain Dopamine Neurons.
Orme RP1, Middleditch C2, Waite L2, Fricker RA3.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26827956

Fratture, osteomalacia, osteoporosi

La vitamina D a livello osseo scheletrico è importante perchè previene l'osteomalacia  (che provoca debolezza muscolare oltre a quella ossea.)  e rachitismo.
L'osso osteomalacico è un osso alterato da un punto di vista di mineralizzazione, che fa male e non va distinta dall'osteoporosi, perchè molto spesso le due condizioni coesistono. Quando si vuole infatti curare una persona con osteoporosi, con alto rischio di fratturarsi diventano importanti il ruolo appunto della Vitamina D e del Calcio.

A livello intestinale abbiamo gli specifici recettori di questa vitamina che fanno in modo che si attivino tutte quelle proteine che determinano il trasporto attivo del calcio.


Malattie cardiache.

Le malattie cardiovascolari sono molto più comuni nelle persone con deficit di vitamina D che hanno  un rischio più alto del 32% di sviluppare coronaropatia.Un numero crescente di dati suggeriscono che bassi livelli di 25-idrossivitamina D possono influire negativamente sulla salute cardiovascolare. La carenza di vitamina D attiva il sistema renina-angiotensina-aldosterone e può predisporre a ipertensione e ipertrofia ventricolare sinistra.Inoltre, la carenza di vitamina D provoca un aumento di ormone paratiroideo, che aumenta la resistenza all'insulina ed è associata al diabete, ipertensione, infiammazione, e aumento del rischio cardiovascolare. Risultano quindi importanti supplementazioni di vitamina D. Carenti o insufficienti livelli sierici di 25 (OH) D livelli sono stati documentati in pazienti con infarto miocardico , ictus , insufficienza cardiaca , malattia cardiovascolare diabetica, e la malattia arteriosa periferica . Recentemente, il rapporto tra i fattori di rischio cardiovascolari e livelli di D 25 (OH) è stato evidenziato  tra i 15.088 soggetti dal registro NHANES III  ( Third National Health and Nutrition Examination Survey ) della coorte nazionale. In questo studio trasversale i livelli di Viatmia D erano inversamente associati con ipertensione, diabete mellito, ipertrigliceridemia, obesità.

Prevalence of cardiovascular risk factors and the serum levels of 25-hydroxyvitamin D in the United States: data from the Third National Health and Nutrition Examination Survey.

Martins D1, Wolf M, Pan D, Zadshir A, Tareen N, Thadhani R, Felsenfeld A, Levine B, Mehrotra R, Norris K.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17563024
Altri studi trasversali hanno confermato i legami tra la carenza di vitamina D e  l'ipertensione.

Serum 25-hydroxyvitamin D, ethnicity, and blood pressure in the Third National Health and Nutrition Examination Survey.
Scragg R1, Sowers M, Bell C.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17586404


Pressione alta.
La pressione alta è associata a carenze di calcio, magnesio, potassio e vitamina D.
La carenza di vitamina D predispone inoltre la regolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone e l'ipertrofia sia del ventricolo sinistro e le cellule muscolari lisce vascolari (2) (Fig. 3). Infatti chi risulta carente di Vitamina D ha maggiore incidenza di ipertensione, ipertrofia ventricolare sinistra, e l'aterosclerosi. Studi indicano che la 1,25 (OH) 2D inibisce la sintesi della renina, che può abbassare la pressione sanguigna.
Vitamin D regulation of the renin-angiotensin system.
Li YC1.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12520534
Un piccolo studio randomizzato di pazienti, controllato con placebo, con diabete di tipo 2 e bassa basale 25 (OH) D livelli ha dimostrato che una singola dose di 100.000 UI di vitamina D2 riduce la pressione arteriosa sistolica in media 14 mmHg e significativamente migliorata la funzione endoteliale funzione come misurato dal flusso sanguigno dell'avambraccio. Nello studio NHANES III, la pressione arteriosa sistolica media è stata di circa 3 mm Hg più bassa in quelli negli individui nel più alto quintile di livelli sierici di 25 (OH) D livelli confrontati con quelli nel quintile più basso.


Fibromialgia, mialgie varie, dolore cronico

Le mialgie sono generalmente la prima manifestazione di carenza di vitamina D. Grave carenza di vitamina D con aumenti corrispondenti di PTH sono stati riportati in 88% delle donne che hanno presentato con dolori muscolari e debolezza (52). Un altro studio ha esaminato 150 pazienti con dolori muscolo-scheletrici non specifici e ha riferito che 25 livelli (OH) D erano insufficienti nel 93% degli individui e gravemente carente nel 28% (53). Una meta-analisi di 5 studi clinici randomizzati hanno riportato che la supplementazione di vitamina D riduce il rischio di cadute, molto probabilmente da un miglioramento della funzione muscolare e la forza (54). Mialgia, il disturbo più comune riportato da pazienti in terapia con statine, può essere almeno in parte causata dalla carenza di vitamina D sottostante. Aneddoticamente, abbiamo osservato che repletion di 25 (OH) D migliora prevedibile o risolve mialgie statine legate.


Florian Wepner e colleghi dell’Ospedale Ortopedico di Vienna hanno condotto uno studio su 30 donne con fibromialgia con livelli di calcifediolo <32 ng/ml, per valutare l’efficacia della supplementazione della vitamina nel ridurre il dolore e migliorare altri sintomi della malattia. Le partecipanti sono state randomizzate a ricevere supplementi di vitamina D per via orale o placebo.

L’obiettivo, nel gruppo assegnato al trattamento attivo per un periodo di 20 settimane era il raggiungimento di livelli di calcifediolo tra 32 e 48 ng/ml. I livelli di calcifediolo sono stati rivalutati dopo 5 e 13 settimane e la dose è stata modificata in base ai risultati ottenuti. I livelli di calcifediolo sono stati misurati anche dopo 25 settimane dall’inizio della terapia e dopo 24 settimane dalla fine della supplementazione.

Ventiquattro settimane dopo il trattamento è stata osservata una marcata riduzione del livello del dolore nei pazienti assegnati a ricevere la vitamiana D. Inoltre, nelle prime 25 settimane di trattamento le pazienti hanno mostrato un miglioramento della funzione fisica, rispetto alle donne trattate con placebo. Le pazienti trattate con vitamina D hanno ottenuto risultati migliori nella valutazione della fatigue mattutina valutata con il Fibromalgia Impact Questionnaire (FIQ). In base a questi risultati, gli esperti consigliano di misurare i livelli di vitamina D nei pazienti con fibromialgia, soprattutto nella stagione invernale, e ne consigliano la supplementazione nei soggetti con deficit della stessa.

Effects of vitamin D on patients with fibromyalgia syndrome: A randomized placebo‐controlled trial
Wepner, Floriana,*; Scheuer, Raphaela; Schuetz‐Wieser, Birgita; Machacek, Petera; Pieler‐Bruha, Elisabetha; Cross, Heide S.b; Hahne, Juliaa; Friedrich, Martina

http://journals.lww.com/pain/Abstract/2014/02000/Effects_of_vitamin_D_on_patients_with_fibromyalgia.9.aspx

Vitamin D and chronic painStraube, Sebastian; Moore, Andrew R.*; Derry, Sheena; McQuay, Henry J.
http://journals.lww.com/pain/Citation/2009/01000/Vitamin_D_and_chronic_pain.6.aspx



Malattie autoimmuni


La vitamina D viene prodotta nella pelle dall'esposizione al sole, subisce una serie di trasformazioni nel corpo - si trasforma nella forma attiva nelle cellule del sistema immunitario. Ma questa attivazione è molto lenta e difficile nelle persone che sono predisposte a sviluppare malattie autoimmuni. Pertanto, producono livelli molto bassi della forma attiva della vitamina D e rimangono con il sistema immunitario sregolato. Pertanto, questo rappresenta il trattamento delle malattie autoimmuni"
Artrite reumatoide. È una malattia che causa infiammazione sistemica, dolore e danno articolare. Studi hanno dimostrato che la vitamina D può alleviare il dolore e la rigidità associati a questa patologia.
Il primo studio è stato pubblicato sulla rivista Rheumatology. I risultati delle ricerche condotte hanno portato in questo caso a ipotizzare che i livelli di vitamina D sono significativamente associati con l’attività della malattia, i livelli di citochine infiammatorie (piccole proteine), e la perdita di tessuto osseo nei pazienti affetti da artrite reumatoide.

Clinical aspects of vitamin D in the management of rheumatoid arthritis
http://rheumatology.oxfordjournals.org/content/47/11/1617.full


Secondo lo studio, sembra che la carenza di vitamina D sia molto frequente nei pazienti affetti da questa malattia e, in più, sembra che possa essere direttamente collegata alla gravità del disturbo.


Scienziati, medici e ricercatori non sono riusciti a trovare una risposta definitiva sul motivo per cui la vitamina D svolga un ruolo così importante nel corpo, la cosa certa è che gravi carenze possono comportare gravi problematiche, peggiorando anche la condizione dell’ artrite reumatoide.

Il secondo studioè stato condotto dai ricercatori della Boston University e pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives.
I ricercatori sono partiti dall’assunto che la vitamina D è prodotta naturalmente dal nostro corpo quando i raggi UV del sole colpiscono la nostra pelle. Hanno così evidenziato che le donne che vivono a latitudini maggiori ( causa inclinazione dei raggi gli UVB arrivano pochissimo) sono notevolmente più soggetta ad Artrite reumatoide.
Association between Residences in U.S. Northern Latitudes and Rheumatoid Arthritis: A Spatial Analysis of the Nurses’ Health Study
Verónica M. Vieira,1 Jaime E. Hart,2,3 Thomas F. Webster,1 Janice Weinberg,4 Robin Puett,5,6,7 Francine Laden,2,3,8 Karen H. Costenbader,9 Elizabeth W. Karlson9

http://ehp.niehs.nih.gov/0901861/


Sclerosi multipla.
Alcuni studi hanno dimostrato come la posizione geografica può incidere nella percentuale di insorgenza della sclerosi multipla: più lontano dall’equatore si vive – e quindi minore è l’esposizione al sole – più possibilità si hanno di sviluppare la malattia. Ciò suggerisce un forte legame tra SM e vitamina D. Secondo uno studio, condotto dai ricercatori della Harvard School of Public Health (HSPH) e coordinato dal prof. Alberto Ascherio, la vitamina D potrebbe persino rallentare la progressione e ridurre la gravità della sclerosi multipla. Livelli bassi di questa vitamina nel sangue sono considerati infatti un fattore predittivo della gravità ma anche della velocità di questa malattia.

Serum 25-hydroxyvitamin D levels and risk of multiple sclerosis.
Munger KL1, Levin LI, Hollis BW, Howard NS, Ascherio A.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17179460



Influenza
Molti scienziati hanno pubblicato un articolo che suggerisce che la vitamina D può essere lo stimolo di stagione contro gli stati influenzali
.

Tra le prove che citano:

- Vitamina D livelli sono più bassi nei mesi invernali.
- La forma attiva di vitamina D tempera il danneggiamento della risposta infiammatoria  di alcune cellule bianche del sangue, ed aumenta anche la produzione di proteine che combatto in difesa del sistema immunitario.
Epidemic influenza and vitamin D.
Cannell JJ1, Vieth R, Umhau JC, Holick MF, Grant WB, Madronich S, Garland CF, Giovannucci E.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16959053?dopt=Citation

    Gli adulti che hanno bassi livelli di vitamina D hanno più probabilità di infezione del tratto respiratorio superiore. (45)
    I bambini che hanno un deficit di  vitamina D-deficit (per rachitismo) hanno più probabilità di contrarre infezioni respiratorie, mentre i bambini esposti alla luce solare sembrano avere un minor numero di infezioni respiratorie. (44)
Un recente studio randomizzato controllato in bambini della scuola giapponese ha testato se l'assunzione di supplementi giornalieri di vitamina D impedirebbe l'influenza stagionale. (46) Il processo ha seguito quasi 340 bambini per quattro mesi durante il culmine della stagione influenzale invernale. La metà dei partecipanti allo studio ha ricevuto le pillole che contenevano 1.200 IU di vitamina D; l'altra metà ha ricevuto pillole placebo. I ricercatori hanno trovato che i tassi di tipo A dell'influenza nel gruppo vitamina D erano circa il 40 per cento inferiore rispetto al gruppo placebo; non vi era alcuna differenza significativa nel tipo tassi B influenzali.
Questo era un piccolo ma promettente studio, e sono necessarie ulteriori ricerche prima di poter definitivamente dire che la vitamina D protegge contro l'influenza. Ma non saltare il vostro colpo influenza, anche se la vitamina D ha qualche beneficio.


Cancro 
Diversi tipi di cancro sono collegati a carenze di vitamina D, tra cui il cancro al seno, il cancro alla prostata e al colon. Il nesso di causalità è così forte, che spesso vengono raccomandati dosaggi diversi di supplementi di vitamina D per la prevenzione del cancro e il trattamento del cancro alla prostata. 
Per aggiungere il dosaggio idoneo per prevenire il cancro che è tra i 60  gli 80 ng/ml. PubMed link 2.

The role of vitamin D in reducing cancer risk and progression.
Feldman D1, Krishnan AV1, Swami S1, Giovannucci E2, Feldman BJ3.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24705652


Malattia parodontale.
È un’infiammazione delle gengive che può causare dolore, sanguinamento e perdita dei denti. La vitamina D aiuta nella formazione delle difese che possono ridurre il numero di batteri nocivi in bocca, inoltre
un’innovativa ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Archives of Oral Biology dal chirurgo odontoiatra Francesco Saverio Martelli, ha dimostrato come la parodontite e l’osteoporosi siano strettamente collegate e dovute principalmente a una carenza, a base genetica, di vitamina D.

Esiste un’importante correlazione tra l’osteoporosi e la parodontite, malattia multifattoriale che porta alla distruzione delle strutture di sostegno e stabilità dei denti. L’anello di congiunzione tra queste due patologie è la vitamina D, ormone che gioca un ruolo fondamentale proprio nello sviluppo e nel mantenimento del tessuto osseo, oltre che per le funzioni del sistema immunitario e dell’apparato cardiovascolare. La sua carenza costituisce infatti un fattore di rischio per lo sviluppo dell’osteoporosi, con importanti ripercussioni anche sulle ossa mascellari che, demineralizzandosi, favoriscono appunto l’insorgenza e la progressione della parodontite.
Grazie al chirurgo odontoiatra Francesco Saverio Martelli, autore di un’innovativa ricerca sulle variazioni nel gene che codifica il recettore cellulare della vitamina D (VDR), pubblicata sulla rivista scientifica “Archives of Oral Biology”, è stato identificato il genotipo correlato a un aumento del rischio di sviluppo di parodontite. In particolare i risultati dello studio hanno evidenziato una stretta correlazione tra l’alterazione di questo recettore, associato a bassi livelli sierici di vitamina D, e lo sviluppo della malattia parodontale. Il recettore cellulare per la vitamina D alterato è meno efficiente del normale e ciò favorisce una tendenza alla demineralizzazione delle ossa anche a livello di quelle mascellari.

Ulteriore interessante ricerca ha dimostrato la correlazione di ipovitaminosi e perdita dei denti, osteoporosi e paradontite, nelle donne in postmenopausa

Vitamin D Status and Prevalent and Incident Tooth Loss in Postmenopausal Women: The Buffalo Osteoporosis and Periodontal Disease (OsteoPerio) Study.
Pavlesen S1,2, Mai X1, Wactawski-Wende J1, LaMonte MJ1, Hovey KM1, Genco RJ3, Millen AE1.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27086615

Diabete.  
Anche lo scarso controllo di zucchero nel sangue può essere un sintomo di carenza di vitamina D. Questo, a sua volta, può aumentare il rischio di sviluppare il diabete.

Vitamin D supplementation for the prevention of type 2 diabetes in overweight adults: study protocol for a randomized controlled trial.


Studi trasversali hanno confermato i legami tra la carenza di vitamina D e sia l'ipertensione e il diabete.
Serum 25-hydroxyvitamin D, ethnicity, and blood pressure in the Third National Health and Nutrition Examination Survey.
Scragg R1, Sowers M, Bell C.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17586404


Serum 25-hydroxyvitamin D, diabetes, and ethnicity in the Third National Health and Nutrition Examination Survey.
Scragg R1, Sowers M, Bell C; Third National Health and Nutrition Examination Survey.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15562190
Inoltre, la carenza di vitamina D predispone alla resistenza all'insulina, disfunzione pancreatica cellule beta
1,25-Dihydroxyvitamin D3 protects human pancreatic islets against cytokine-induced apoptosis via down-regulation of the Fas receptor.
Riachy R1, Vandewalle B, Moerman E, Belaich S, Lukowiak B, Gmyr V, Muharram G, Kerr Conte J, Pattou F.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16502254


e sindrome metabolica
Hypovitaminosis D is associated with insulin resistance and beta cell dysfunction.
Chiu KC1, Chu A, Go VL, Saad MF.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15113720
Uno studio ha riportato che un apporto giornaliero di 800 UI di vitamina D a fronte di un apporto giornaliero di <400 UI di vitamina D riduce il rischio di diabete di tipo 2 di un terzo (26).
Vitamin D and calcium intake in relation to type 2 diabetes in women.
Pittas AG1, Dawson-Hughes B, Li T, Van Dam RM, Willett WC, Manson JE, Hu FB.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16505521


Uno studio condotto su 10.366 bambini finlandesi che hanno avuto 2.000 UI di vitamina D3 al giorno per tutto il primo anno di vita ha registrato un 78% riduzione del rischio di diabete di tipo 1 nei successivi 31 anni di follow-up . Successivamente, questo risultato è stato confermato da una meta-analisi eseguita su 5 studi osservazionali da un gruppo in Inghilterra.



Non sottovalutate quindi l’importanza della vitamina D nel nostro organismo e ricordate: appena 30 minuti di esposizione quotidiana al sole sembra siano sufficienti a prevenirne la carenza.

Concludo con un iteressante studio fatto nel 2013 sulla condizione di Vitamina D in tutto il mondo.

Systematic Review
A systematic review of vitamin D status in populations worldwide

Jennifer Hilger, Angelika Friedel, Raphael Herr, Tamara Rausch, Franz Roos,
Denys A. Wahl, Dominique D. Pierroz, Peter Weber and Kristina HoffmannMannheim Institute of Public Health, Social and Preventive Medicine, Medical Faculty Mannheim,
Heidelberg University, Ludolf-Krehl-Strasse 7-11, D-68167 Mannheim, Germany DSM Nutritional Products Limited, Kaiseraugst, Switzerland International Osteoporosis Foundation, 1260 Nyon, Switzerland
(Submitted 12 July 2012 – Final revision received 8 March 2013 – Accepted 7 May 2013 – First published online 9 August 2013


Da questa complessa analisi hanno trovato che 88 · 1% dei campioni presentati
nellapresente riesame aveva (OH) valori medi di 25 D sotto
75 nmol / l, 37· 3% aveva valori medi inferiore a 50 nmol / l e 6 · 7%
aveva valori medi inferiore a 25nmol/l.


L’Italia è tra i paesi con maggiori livelli di carenza di vitamina D ed è stato osservato che tra le persone anziane la percentuale di soggetti carenti raggiunge il 70-80%, ma è già nei giovani e soprattutto nei bambini obesi  che possiamo parlare di pandemia, cioè di epidemia dilagante. (emerso dal XIV Congresso della Società italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) del 2014).
La prestigiosa Cochrane Collaboration in una recentissima review ha documentato come la Vitamina D – e in particolare il colecalciferolo – ha un impatto positivo addirittura in termini di mortalità (-6%), dati che confermano un rapporto promettente in Archives of Internal Medicine, il quale suggerisce che l'assunzione di supplementi di vitamina D può portare una riduzione statisticamente significativa del 7 per cento della mortalità da qualsiasi causa. (50) L'analisi ha esaminato i risultati di 18 studi randomizzati e controllati che hanno arruolato un totale di quasi 60.000 partecipanti allo studio; la maggior parte dei partecipanti allo studio ha preso tra 400 e 800 UI di vitamina D al giorno per una media di cinque anni.


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VITAMINA D: QUANTA NE SERVE E COME RIEQUILIBRARLA

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Quanta vitamina D serve?


La vitamina D si misura quantificando i livelli di 25(OH)D presenti nel sangue ed esprimendo la sua concentrazione o in nanogrammi per millilitro (ng/ml) o nanomoli per litro (nmol/L);

1ng/ml x 2,5 = 1nmol/L

 Gli intervalli di misurazione stabiliti sono i seguenti:

– Carenza: <20 ng/ml (<50 nmol/L)
– Insufficienza: 20-30 ng/ml (50-75 nmol/L)
– Sufficienza: >30 ng/ml (>75 nmol/L)
– Eccesso: >100 ng/ml (>250 nmol/L)
– Intossicazione: >150 ng/ml (>375 nmol/L

Le linee guida dell’OMS hanno difatti stabilito che l’individuo deve avere nel sangue un livello minimo di vitamina D pari a 30 nanogrammi per millilitro di sangue.
È su questo dato che le prescrizioni mediche vengono fatte, in realtà si tratta di un dato parziale e non completamente corretto.

Questo valore è stato calcolato solo in collegamento tra ipovitaminosi D e Calcio.
In realtà vedremo che la Vitamina D è legata a tantissimi altri fattori e patologie, quindi diversi è più alti sono i range necessari.

L' ipovitaminosi D implica una riduzione dell'assorbimento intestinale di calcio, quindi una riduzione della quota biologica attiva di calcio nel corpo, che viene percepita dalla molecole "sensore del Calcio".
Quando queste si attivano producono il PTH (paratormone).
Il meccanismo omeostatico che si attiva fa si che il Calcio rimanga nella norma.
In questo modo la Vitamina D è legata al Calcio.
Il paratormone è servito quindi come elemento di valore per determinare il livello di Vitamina D necessario.

I famosi 30 ng/ml, si è visto, sono necessari per il raggiungimento del plateau della curva di stabilizzazione, ovvero, oltre i quali un aumento della Vitamina D non determina una variazione del paratormone.

Infatti il concetto di carenza e sufficienza sono proprio riferiti per la mineralizzazione dell'osso.

Sotto i 20 nmol/L (che corrispondon a 10 ng/ml) il 100% dei pazienti risulterà con problemi di mineralizzazione,
Sotto i 50 nmol/L ovvero sotto i 20 ng/ml  più dell'80% dei soggetti avrà problemi di mineralizzazione e sicuramente il 100% avrà un aumento del PTH e turnover .
Tra i 50 e 75 nmol/l (ovvero tra i 20 e 30 ng/ml) il metabolismo minerali sarà nella maggior parte dei soggetti ottimo, ma in una  parte ancora avrò maggior benefici con un incremento maggiore di Vitamina D per la riduzione di fratture, cadute e mortalità.
Sopra i 125 nmol/L (ovvero 50 ng/ml)  il 100% soggetti fragili sono coperti con il metabolismo minerale scheletrico perchè i livelli di colecisterolo sono alti ma non si sa cosa avviene, non si sa ancora se si può andare oltre.

Per questo motivo sono diventati il valore range di calcolo.


In realtà come vedremo la Vitamina D è legata a talmente tanti fattori che il suo equilibrio varia da soggetto a soggetto ed a seconda della patologia.
Inoltre gli studi relativi alla sicurezza e utilità di un dosaggio superiore sono molto discordanti.



Come riequilibrare la vitamina D?
Di massima i dottori prescrivono vitamina D per bocca ma i risultati sono lunghissimi e spesso inesistenti.
La vitamina D è bene assumerla intramuscolare una volta al mese.
Troverete reticenza da parte dei dottori ( allungare i tempi di risalita diventa il gioco delle parti) ma senza alcuna vera motivazione. Non fare da solo/sola mi raccomando. La vitamina D può essere tossica oltre il dosaggio appropriato.

Quando viene appurata una carenza di Vitamina D le dosi di 600 IU certamente non vengono seguite, si avrà una supplementazione. Supplementazione che ripetiamo deve essere mirata e personalizzata.


La raccomandazione corrente del governo degli Stati Uniti per via orale di vitamina D è di 200 UI al giorno per gli individui di età <50 anni, 400 UI al giorno per gli individui tra i 50 ei 70 anni di età, e 600 UI per quelli di età superiore a 70 anni di età. Gli studi indicano che negli Stati Uniti un adulto medio consuma circa 230 UI di vitamina D al giorno. Tuttavia, è stato stimato che 1.000 a 2.000 UI è necessaria per soddisfare le esigenze del corpo per molte persone .

Estimation of optimal serum concentrations of 25-hydroxyvitamin D for multiple health outcomes.
Bischoff-Ferrari HA1, Giovannucci E, Willett WC, Dietrich T, Dawson-Hughes B.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16825677


Molti esperti del settore suggeriscono che l'assunzione giornaliera raccomandata di vitamina D  deve essere aumentata ad almeno 800 sino a 2000 IU di vitamina D al giorno, dosi che sono difficili da raggiungere senza integrazione, in particolare nelle alte latitudini e nelle zone di clima estremo invernale. Una dose di vitamina D3 fino a 2.000 UI al giorno è stato considerata sicura dalle linee guida nutrizionali degli Stati Uniti, dalla Food and Drug Administration. Una recente revisione ha concluso che il limite di sicurezza superiore per il consumo di vitamina D è di 10.000 UI al giorno.

Risk assessment for vitamin D.
Hathcock JN1, Shao A, Vieth R, Heaney R.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17209171


Dosi superiori a questa determinano un aumento del rischio di formazione di calcoli renali specialmente in pazienti con ipercalciuria e allo stadio terminale con malattia renale in dialisi.
Uno studio su 340 bambini, di età compresa dai 10 ai 17 anni, ha scoperto che aumentando l'assunzione orale di vitamina D di 10 volte, dalla dose attualmente raccomandata  200-2.000 UI al giorno, è stato sufficiente per raggiungere un livello di 25 D di 30 ng / ml (l'estremità inferiore del range ottimale). I ricercatori hanno concluso che dosi equivalenti a 2.000 UI di vitamina D3 al giorno non solo erano sicure per gli adolescenti, ma anche necessarie per il raggiungimento dei livelli di vitamina D desiderabili.

A riconferma di queste indagini nel 2014 la Edmond University con altri investigatori hanno evidenziato che la dose giornaliera raccomandata dallo IOM, ovvero di 600IU al giorno in realtà è notevolmente sottostimata per un errore di interpretazione grafica.
Questa dose infatti non porterebbe il 97.5% della popolazione ad una soglia minima di 30ng ma decisamente inferiore, tra i 20 ed i 26 ng/ml.

È importante sottolineare che queste indagini sono state fatte in Canada, (o USA) dove la latitudine non permette una totale e corretta sintesi della Vitamina D. In parallelo a queste si trovano molte altre ricerche in merito, che evidenziano risultati contraddittori, questo perché cambiano i parametri di fondo.

- età dei soggetti ( ad esempio in uno studio per la mineralizzazione è risultato positivo un incremento di Vitamina D per il gruppo con età superiore ai 70 anni e con carenza di base di vitamina D, invece è risultato controproducente nel gruppo di studio di età più giovane)

- condizione di partenza dei soggetti, se carenti o no. Risulta infatti positivo raggiungere soglie più alte dei 30 ng/ml in soggetti che partono già da uno stato di carenza, rispetto a quelli che partono da uno stato di sufficienza (30 ng/ml)


- Sesso (uomo o donna- fertile, in menopausa, post-menopausa..), dati anagrafici,  generalità geografica (latitudine..)

Troppi i fattori base, per questo la generalizzazione non è puntuale anzi pericolosa, si rischia di incentivare un fai da te altamente dannoso.
Si leggono spesso in rete acclami del genere:

- da 50 a 80 ng/ml (o da 125 a 200 nmol/l) secondo VitaminCouncil
- da 40 a 60 ng/ml (o da 100 a 150 nmol/l) secondo Grassrootsl-Health
Se non si raggiungono questi livelli, allora è opportuno iniziare subito l'integrazione di vitamina D.

NON SEGUITELI... nel senso che non fate automedicazione con la Vitamina D.
Sollecitate al vostro medico il controllo periodico, informatevi del ruolo della Vitamina D e se avete alcune patologie, o siete in fattore di rischio, informatevi se ne esiste una correlazione ( quasi sicuramente..) e poi sotto controllo esami e medico si inizia la cura.
Inoltre nei dati che girano i valori talvolta vengono indicati in nanogrammi, altre volte in nano-moli.. non fate confusione.


Ciò che  diventa IMPORTANTE è la valutazione di questo valore, perchè comunque sia è VITALE mantenerlo almeno ad una soglia di 30 ng/ml (75 nmol/L) e da qui partire, eventualmente, in caso di patologie o fattori di rischio.

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DAL CANCRO ALLA DEPRRESSIONE VITAMINA D: L'IMPORTANZA DEL SOLE, COSA NON CI DICONO E VALORI DA RAGGIUNGERE

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Non devi sapere che la vitamina D previene dal cancro e alla depressione: troppo economico?


Il British Journal of Nutrition,  sembra suggerire come più di un terzo della popolazione mondiale patisca gravissime carenze di vitamina D.

Vedremo quindi insieme
- i ruoli della vitamina D legati all'insorgenza di molte patologie
- il ruolo del sole per la sua sintetizzazione
- la dissonanza tra aumento di raggi UVB, causa ozono rovinato e diminuzione Vitamina D
- range necessari discordanti
- come l'OMS si stia premunendo di definire le "patologie" di salute mentale in maggior crescita e di come assisterle in particolare con l'assunzione di psicofarmaci.

La vitamina D viene da una produzione endogena a livello cutaneo ed è in sè un pro-ormone. Non è ancora attiva quando noi la produciamo o introduciamo dall'esterno, deve subire due idrossilazioni, una a livello epatico ed una a livello renale, solo allora diventa attiva, quindi vero ormone.
Lo start lo fa comunque il pro-ormone che noi produciamo attraverso la dieta (poca), con il sole (il 90-95%) o con la vitamina D supplementare.

Questo pro ormone è presente nell'organismo in 5 forme. D1, D2, D3, D4, D5 ma le due forme principali che, pur differendo minimamente per la loro struttura chimica, hanno un metabolismo molto simile sono:
-    vitamina D3 o colecalciferolo: contenuta in piccola quantità in prodotti di origine animale ma per la maggior parte è prodotta nella cute umana dopo irradazione ultravioletta (UVB con lunghezza d’onda di 290-315 nm) a partire dal 7-deidro-colesterolo;
-    vitamina D2 o ergocalciferolo: prodotta solo nei vegetali dall’irradazione UVB a partire dall’ergosterolo e, pertanto, può esser assunta dall’uomo solo con la dieta.

La vitamina D stimola l'assorbimento di calcio e fosfati nell'intestino, è fondamentale per il sistema nervoso e per il cuore.. La sua carenza innesca tantissime patologie e malattie a catena. È stato recentemente evidenziato un positivo effetto della vitamina D nella prevenzione di numerose malattie degenerative, come alcuni tipi di tumore (mammella, prostata, colon), nelle malattie cardiovascolari (infarto, ictus), patologie neurologiche come la demenza ed il morbo Parkinson, nel diabete mellito ed anche in alcune malattie autoimmuni ed infettive, non per ultimo la depressione.

La mancanza di vitamina D è definita ipovitaminosi D.
Pertanto, con il termine di ipovitaminosi D si intende ufficialmente una riduzione dei livelli sierici di 25(OH)-vitamina D (calcifediolo) al di sotto di 30 ng/ml, ulteriormente distinta in:
- insufficienza:  25(OH)-vitamina D compresa fra 20 e 30 ng/ml;
- deficit: 25(OH)-vitamina D <20 ng/ml.

Intossicazione da vitamina D (concentrazione plasmatica maggiore di 150 ng/ml). Segni clinici di intossicazione acuta e cronica da vitamina D sono: nausea, diarrea, poliuria, perdita di peso, ipercalcemia, ipercalciuria, nefrocalcinosi, ridotta funzione renale e calcificazione dei tessuti molli.

Chi risulta carente?

Partendo dal presupposto che "alcune schermature globali", compresi provvedimenti di protezione UVB rendono tutti noi soggetti a rischio, vi sono alcuni, che per motivi di costituzione fisica e biologica risultano maggiormente sensibili ad un suo deficit:

- donne in menopausa e post menopausa
- persone sopra i 60-65 anni (sopra i 60 e sotto i 20 anni di età la produzione può richiedere un tempo anche 4 volte superiore. L'età avanzata riduce anche la capacità di sintesi indotta dagli UVBDopodosi uguali di esposizione alla luce solare, una persona di 70 anni produce il 75% in meno divitamina D3di una persona di 20 anni)
- obesi, anoressici
insufficienza di vitamina D associate all'obesità è probabilmente dovuto alla diminuzione della biodisponibilità di vitamina D, da fonti cutanee e alimentari, a causa della sua deposizione in compartimenti di grasso corporeo.


altri fattori:
Maggiore distanza dall'equatore
Stagione invernale
Cute pigmentata
Carcerati o costretto a domicilio
Cover-Up di abbigliamento e / o la protezione solare
Inquinamento atmosferico
Malassorbimento
Malattia renale
Malattia del fegato
Farmaci: anticonvulsivanti, glucocorticoidi, farmaci antirigetto, e del virus dell'immunodeficienza umana


Studi epidemiologici dimostrato che oggi giorno la carenza di Vitamina D è sempre più diffusa, senza distinzione di età.
Anche ragazze molto giovani ne soffrono prima ancora di raggiungere il picco di maturazione ossea (25 anni), in parte dovuto all'alimentazione, alla magrezza (la vitamina D si registra nella massa adiposa..)
Difatti, come vedremo, carenza di Vitamina D è correlata a così tanti fattori e così tante patologie che diventa essenziale un controllo di check up almeno una volta all'anno e questo la maggior parte dei medici di base non lo fanno fare.

È presente in più del 50% dei giovani adulti e bambini apparentemente sani. La terza National Health and NutritionExamination Survey (NHANES III) ha riportato che la carenza di vitamina D negli Stati Uniti risulta tra il 25% e il 57% degli adulti.

Carenza Vitamina D nei bambini

Come recitano la stessa OMS e FAO, i bambini costituiscono una popolazione a rischio di carenza di vitamina D a causa delle grandi esigenze di vitamina D necessarie per la crescita scheletrica. Alla nascita, i neonati hanno acquisito la vitamina attraverso l'utero ma indagini di neonati francese ha rivelato che il 64% aveva valori di 25-OH-D inferiore a 30 nmol / l, ( limite inferiore del range di normalità). Inoltre il latte materno, seppur ricco di tantissimi nutrienti e stimolatori immunitari, è carente di questo pro-ormone.. Questo problema è ulteriormente aggravato in alcuni neonati da una restrizione  in esposizione ai raggi ultravioletti (UV) per la stagione, latitudine, culturali, o ragioni sociali. I bambini nati nei mesi autunnali a latitudini estreme sono particolarmente a rischio perché trascorrono i primi 6 mesi di vita in ambienti chiusi e quindi hanno scarse possibilità di sintetizzare la vitamina D nella loro pelle.

Negli USA obesità e carenza di vitamina D nei bambini sono considerate le due epidemie più importanti.

Purtroppo la vita al chiuso riduce ulteriormente la sua sintetizzazione attraverso il sole, per questo diventa importante vivere i raggi solari il più possibile.

Nella tabella potete vedere gli orari in cui il sole è alto quanto basta per far passare gli UVB e consentire, quindi, la sintesi della vitamina D in Italia.

Come ottenere la vitamina D

Ci sono solo due vie affidabili:
  •     esposizione ai raggi ultravioletti più corti (UVB);
  •     integratori di vitamina D3.

I pochi cibi che contengono vitamina D non ne contengono a sufficienza per essere considerati come fonte affidabile, dunque rimangono solo l'esposizione agli UVB e l'integrazione di D3.

La cura del sole
Per decenni, i malati di Tbc, prima che fossero disponibili gli antibiotici, venivano mandati in luoghi esposti al sole per sottoporsi a elioterapia, senza conoscere il perchè delle guarigioni. Ora, per la prima volta, lo studio della Queen Mary University di Londra evidenzia che la vitamina D ad alto dosaggio, somministrata in aggiunta alla terapia antibiotica, aiuta i pazienti a recuperare più rapidamente grazie a una migliore risposta immunitaria. «Fino a pochi anni fa, infatti, si credeva che fosse l’abbinamento sole, aria pura e frizzante della montagna – spiega Giancarlo Isaia, geriatra ed esperto di malattie metaboliche dell’osso all’università di Torino delle Molinette – a produrre le guarigioni, ma oggi c’è la conferma che il sole metabolizzando la vitamina, aumenta la capacità immunitaria dell’organismo, tanto da contribuire a debellare le infezioni da Tbc».

E ormai noto che il 90-95% della nostra vitamina D viene dall’irradiazione della pelle da parte della luce solare.

Sappiamo anche che l'irradiazione del sole è insufficiente per la maggior parte dell'anno alle nostre latitudini e solo pochi mesi all'anno le irradiazioni ultraviolette hanno un quantitativo ottimale tale da determinare una buona produzione cutanea di Vitamina D.


Il sole agisce su un derivato della cute che diminuisce drasticamente nei soggetti anziani,  il 7-deidro-colesterolo, che produce un derivato inattivo che poi si convertirà in Vitamina D attraverso i due passaggi di idrossilazione.


30 MINUTI AL GIORNO DI UVB
L'OMS indica che 30 minuti di esposizionesenza schermo solare a buoni UVB a braccia e viso sono sufficienti per la riserva quotidiana di Vitamina D.
L'esposizione agli UVB solari richiede che il sole sia alto più di 45° dall'orizzonte, e ciò può essere valutato con una prova semplice: se, stando in piedi su una superficie piana, la propria ombra è più corta della propria altezza, allora la produzione di vitamina D può avere luogo!

In questo modo si verificano semplicemente ed automaticamente tre dei molti fattori che influenzano la sintesi solare della vitamina D: latitudine, stagione e orario di esposizione; più è alto il sole, comunque, più la produzione è efficiente, quindi sono sempre da preferire le ore centrali della giornata, e senza creme solari (a partire dal fattore SPF 8, bloccano almeno il 95% dei raggi ultravioletti oltre ad essere cancerogene).



Vi sono però alcuni fattori bloccanti importanti che l' OMS evidenzia:


  1. pigmentazione della pelle (presenza di pigmenti scuri  interferisce  con il processo sintetico perché la luce UV non può raggiungere l'appropriato strato di pelle)
  2. abbigliamento-pressoché completa copertura della pelle per motivi medici, sociali, culturali,strutturale, o per motivi religiosi - che lascia la pelle insufficientemente esposta alla luce solare
  3. protezione solare, l'uso diffuso e abbondante  di creme solari, colpisce in modo deleterio la sintesi della vitamina D. Una protezione del 15 blocca del 99% la sintesi della vitamina.






1)Le nubi sottili lasciano passare oltre il 90% della RUV solare

2) La neve fresca riflette fino all'80% della radiazione UV-B

3) Il 60% della dose giornaliera di RUV solare arriva a terra nell'intervallo 10 :- 14

4) L'intensità della radiazione UV aumenta del 4% per ogni 300 metri d'incremento dell'altitudine

5) La dose annuale di RUV dei lavoratori al coperto è il 10-20% di quella dei lavoratori all'esterno

6) L'ombra riduce l'intensità della RUV di oltre il 50%

7) A mezzo metro di profondità l'intensità della RUV è il 40% del valore in superficie

8) La sabbia riflette la RUV fino al 25%





Poiché non tutti questi problemi possono essere risolti in tutte le posizioni geografiche, in particolare durante l'inverno a latitudini superiori a 42 °( intorno a Roma) dove la sintesi è virtualmente pari a zero, si raccomanda che gli individui che non sintetizzano la vitamina D  correggano il loro status di vitamina D consumando le quantità appropriata per la loro fascia di età.
Tutto questo l'OMS  e la FAO lo dichiaravano nel lontano 1998 quando la Vitamina D era ancora solo essenzialmente legata alla fissazione del calcio!!
http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/42716/1/9241546123.pdf?ua=1


Ufficialmente anche i fattori ambientali influenzano la produzione di vitamina D: l'altitudine (in montagna l'atmosfera filtra meno raggi UVB rispetto al mare, quindi la produzione è più efficiente), la presenza di nuvole (riflettono molti UVB indietro nello spazio, anche se è instabile e non completamente vero il concetto, i raggi UV possono attraversare anche la nuvolosità fine), l'inquinamento (il particolato fine sospeso nell'atmosfera può sia assorbire che riflettere gli UVB), i vetri (bloccano tutti gli UVB).

Ed è sui due punti evidenziati  che inizia la vera confusione informativa, sino ad arrivare dissociativa, contraddittoria palesemente manipolata.

La presenza di nuvole, inquinamento, assottigliamento di ozono, dove sta la verità informativa?


Proviamo a non darci nessun tipo di risposta, proviamo semplicemente ad osservare il cielo, osservare i dati che ci forniscono e proviamo a porci semplici domande, lasciando che i pezzi si incastrino da soli.

Ci dicono che in generale le nubi diminuiscono la quantità di energia solare in arrivo. Un cielo con nuvole sparse, attenua  del 10% l’intensità dei raggi UV. La frazione in arrivo al suolo si riduce del 25 % circa con cielo molto nuvoloso ma con cielo coperto l’attenuazione raggiunge il 70 %  circa.


Quindi ammettendo un cielo "normale" come quello che viviamo, (foto sopra- basta comunque alzare gli occhi al cielo), secondo il dire militare-ufficile  queste situazioni VISIBILI, sole offuscato per tantissimi giorni all'anno, porterebbero una riduzione dei raggi UV dal 10 al 70%, quindi  un rischio di danno da UVB in alcuni casi decisamente ridotto.
Immaginiamo poi a latitudini di per se poco favorevoli in pratica i raggi UVB  non dovrebbero minimamente arrivare.

Se poi aggiungono che il particolato sospeso (teniamo conto anche dell'effetto correnti aeree che trasportano, quindi non pensiamo solo alla nuvoletta di smog sopra la testa) riflette anche lui i raggi, città come Monaco,Parigi.. dove tra nuvolosità vera e chimica( nanoparticolato ) e profusa, inquinamento e latitudine si ritrovano veramente in una situazione decisamente al sicuro contro i danni UVB... ma come loro potremmo portare tanti esempi. Eppure l'allerta UVB è altissima. Nonostante la realtà tangibile e visibile della maggior parte dei paesi industrializzati, proprio in questi paesi la campagna contro gli UVB è forte.
Teoricamente in sempre più vaste regioni, dove gli UVB quasi non "dovrebbero arrivare", siamo  "costretti" sotto minaccia cancro a schermare il corpo con creme, vestiti, addirittura non uscendo di casa..

(Ritornando in parentesi alla nostra Vitamina D perciò? Come pensano potremmo assumerla?)

La spiegazione a tutto questo non è facile, anzi razionalmente e per logica aristotelica non esisterebbe, in realtà gli organi di controllo sono riusciti a diffondere alcune notizie, che prese singolarmente potrebbero giustificare questo doversi proteggere dagli UVB.. "lo strato di ozono si sta riducendo", si è ridotto sino a creare un vero buco in particolare nella zona antartica, quindi i raggi UVB possono entrare in maggior quantità, e "lo si sente", "dicono".. quindi è bene proteggersi. Infatti, sostengono che per colpa del sole si ha un aumento di tumori alla pelle etc...

L'EPA dichiara che lo strato di ozono è danneggiato ma grazie ai "provvedimenti" e piano d'azione preso, entro il 2065 sarà riparato.
Essendo danneggiato, ricordate quindi, che gli UVB entrano maggiormente ed entrano anche gli UVC che venivano schermati appunto dall'ozono.
Alcuni studi teorizzano che una diminuzione dell' 1% dell' ozono colonnare possa comportare un aumento delle radiazioni ultraviolette a livello del suolo pari all' 1.2%.

( UVC: estremamente pericolosi e cancerogeni hanno una lunghezza d'onda che fa si che vengono teoricamente "completamente" schermati dall'Ozono stratosferico, del quale però dobbiamo tornarne a parlare fra poco. Ma attenzione: se la sua concentrazione diminuisce dell'1%, aumenta l'incidenza dei raggi UVB di circa il 2%.)

UVB, ricordo, hanno effetti dannosi acuti e cronici sulla pelle, occhi e sul sistema immunitario, si hanno alterazioni degenerative sulle cellule, sul tessuto fibroso e sui vasi sanguigni possono essere cancerogene, danneggiando il DNA delle cellule.
I raggi ultravioletti possono causare inoltre un' inibizione parziale della fotosintesi delle piante, causandone un rallentamento della crescita e, ovviamente, nel caso si tratti di piante coltivate, una diminuzione dei raccolti. I raggi UV possono anche diminuire l’attività fotosintetica del plancton vegetale che si trova alla base della catena alimentare marina, causando di conseguenza uno scompenso notevole a carico degli ecosistemi oceanici


Per questo motivo vengono sollecitate precauzioni a livelli d'alto pericolo, addirittura il Meteo Svizzero secondo l’indice UV, indicato giornalmente nel sito sotto forma di misurazione effettiva, sia sotto forma di
previsione, al valore 11 consiglia di non uscire di casa.

Un valore che in Svizzera, a legger loro, non è poi così irrealizzabile, consultate da voi.
In realtà il non uscire di casa, fra le 10.00 e le 14.00,  risulta una delle raccomandazioni fatte a livello generale
Prevenzione promossa
  • Limitare il più possibile l’esposizione alla luce solare nelle ore più calde, tra le 11 e le 15, possibilmente non uscire di casa.
  • Stare all’ombra nelle ore più calde, ricordando che alberi, ombrelli e tettoie non proteggono completamente dalla luce solare.
  • Indossare vestiti protettivi: un cappello a falda larga protegge adeguatamente occhi, orecchie, faccia e retro del collo; gli occhiali da sole ad alta protezione riducono enormemente i rischi per gli occhi; abiti aderenti e coprenti offrono un’ulteriore protezione dalla luce solare.
  • Usare creme solari protettive (almeno +15), applicandole nuovamente ogni due ore oppure dopo aver lavorato, nuotato, fatto attività fisica all’aperto. Ricordare che le creme solari non servono per stare di più al Sole, ma per proteggersi quando l’esposizione è inevitabile.
  • Evitare l’uso di lampade o lettini abbronzanti, soprattutto prima dei 18 anni.
  • Tenere conto dell’indice UV, scala internazionale che correla il livello di radiazione UV con il grado di rischio: quando l’indice è superiore a 3, occorre mettere in atto le misure preventive.

Ora, questo tipo di informazione che viene diffusa sembra decisamente apocalittica e viene rafforzata dal fatto che ormai è consuetudine comprare creme a schermo quasi totale.. 15, 20 SPF sono nella norma, un tempo dire schermo 3 era "totale"..
Qualcosa quindi è cambiato e non è solo consapevolezza dei danni dei raggi solari, visto che le precauzioni adottate fanno si d'evitarci completamente i raggi UVB.
Se infatti riprendete in mano lo schema dei momenti in cui è necessario stare al sole, perche si possa sintetizzare la Vitamina, noterete che gli orari in cui è "vitale" evitare il sole, proteggendosi come non mai sono proprio le ore in cui è "vitale" esporsi senza schermatura e che consigliano per altro di fare.


Però ci dicono anche che lo strato di ozono verrà risolto entro il 2050-2065.

Però se andiamo a vedere la situazione ozono intorno alla terra monitorato dalla NASA, nasce un nuovo conflitto informativo.

Proviamo ad osservare tramite le loro immagini o i filmati la condizione dell'Emisfero Nord.

Sicuramente la situazione fra l'emisfero nord e sud è molto diversa, sicuramente l'Antartico è quello che soffre maggiormente della presunta riduzione dell'ozono ma guardate invece l'animazione ( e poi potete consultare anche la situazione giornaliera) dell'ozono nell'emisfero nord.
Le parti che vanno dal blu al viola sono con meno ozono
Le parti che vanno dal giallo al rosso è dove c'è maggior ozono.

Palette relating map colors to ozone values

Noterete come nell'emisfero Nord , guardando il video che mostra ad esempio maggio dal 1979 al 2016, in realtà non sia mai stato in nessuna soglia di pericolo come minacciato, idem per la situazione che va da novembre 2015 sino ad oggi, se non per piccole folate azzurre.. Perchè invece si continua a diffondere che "alle medie latitudini  si riscontra un progressivo depauperamento dello strato di ozono stratosferico che suscita molta preoccupazione e che rende necessario un impegno ben maggiore da parte della comunità internazionale" ?

Quindi perfetto direte, il buco dell'ozono però "esiste" .. comunque sarebbe circoscritto all'Antartico. Perchè allora creare una situazione allarmistica non facendo quasi uscire le persone di casa ed obbligarle, sotto il velo della paura del cancro.. ad una schermatura totale? visto inoltre che il buco dell’ozono si riduce e loro stessi dicono che si potrebbe richiudere nel 2050?
A dirlo è l’Assessment for Decision-Makers: Scientific Assessment of Ozone Depletion: 2014, realizzato da più di 300 scienziati del Global Ozone Research and Monitoring Project della World Meteorological Organization (Wmo),  United Nations Environment Programme (Unep), National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) , Nasa e Commissione europea.

Perchè non parlare che invece, certamente con riguardo come in tutte le cose, è importante stare al sole senza schermo (assolutamente non 15 visto che blocca al 99% la sintetizzazione della vitamina D) almeno per 30 minuti?

I conti non tornano e non tornano confrontando anche i valori dell'ozono colonna e UVB.

Sappiamo che gli UVB hanno incidenza maggiore per latitudine, stagione e condizone atmosferica ma i dati indicati da siti preposti al monitoraggio e diffusione dati alla popolazione per regolarsi con la schermatura solare sono decisamente allarmistici!!

Approfondito esempio è dato dal Tropospheric Emission Monitoring Internet Service, TEMIS, di cui riportiamo una tabella che associa i valori dell'indice con le condizioni di esposizione.


Categoria di esposizioneIndice UVRaccomandazioni
Bassa0-2Nessuna protezione
Moderata3-5Protezione richiesta.
Nelle ore centrali della giornata
evitare l'esposizione diretta
Alta6-7Protezione richiesta.
Nelle ore centrali della giornata
evitare l'esposizione diretta
Molto alta8-10Protezione richiesta quasi totale.
Evitare completamente l'esposizione
nelle ore centrali della giornata
Estrema>11Protezione richiesta totale.
Evitare completamente l'esposizione
nelle ore centrali della giornata

In TEMISè anche possibile ottenere la previsione sia dell'Indice UV su una data località (basta inserire latitudine e longitudine) sia il DU.


Il cosiddetto ozono colonnareè la quantità di ozono tra una quota data (per esempio il suolo) e il top dell’atmosfera e viene appunto misurata in Unità Dobson (DU). Immaginando di portare la colonna di ozono che si considera a pressione e temperatura standard (1 atm e 0°C), l’altezza della colonna così ottenuta, espressa in millesimi di centimetri, è la misura in Dobson dell’ozono colonnare. Se tutto l’ozono che circonda la terra venisse portato in condizioni standard lo spessore sarebbe solo di circa 0.3/0.4 cm, ovvero 300/400 DU. Tale quantità varia molto con le stagioni e non è simmetrica tra i due emisferi: alle alte latitudini e in inverno-primavera si ha la massima quantità di ozono (a parte il problema dei CFC). La produzione è massima nella stratosfera tropicale (sono i venti poi ad accumulare l'ozono verso i poli) e diminuisce verso le alte latitudini e nella bassa stratosfera. Anche le condizioni meteorologiche, infine, influenzano l’ozono colonnare, che è sensibile alle variazioni di pressione.




Di fatto quindi qualcuno sta mentendo, o nascondendo dati e fatti.

Quali interessi si nascondono dietro?
Perchè l'unico risultato a tutto questo caos è che noi la Vitamina D la stiamo assumendo sempre meno, che le patologie connesse ad ipovitaminosi D sono sempre maggiori, che l'uso di creme solari è aumentato, creme  per altro potenzialmente cancerogene.. e in tutto questo nulla di chiaro ci è dovuto sapere sulla reale situazione dell'ozono?

L'unica cosa che possiamo constatare è questo cielo e le nostre patologie.
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DAL CANCRO ALLA DEPRESSIONE VITAMINA D: L'IMPORTANZA DEL SOLE, COSA NON CI DICONO E VALORI DA RAGGIUNGERE

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Non devi sapere che la vitamina D previene dal cancro e alla depressione: troppo economico?


Il British Journal of Nutrition,  sembra suggerire come più di un terzo della popolazione mondiale patisca gravissime carenze di vitamina D.

Vedremo quindi insieme
- i ruoli della vitamina D legati all'insorgenza di molte patologie
- il ruolo del sole per la sua sintetizzazione
- la dissonanza tra aumento di raggi UVB, causa ozono rovinato e diminuzione Vitamina D
- range necessari discordanti
- come l'OMS si stia premunendo di definire le "patologie" di salute mentale in maggior crescita e di come assisterle in particolare con l'assunzione di psicofarmaci.

La vitamina D viene da una produzione endogena a livello cutaneo ed è in sè un pro-ormone. Non è ancora attiva quando noi la produciamo o introduciamo dall'esterno, deve subire due idrossilazioni, una a livello epatico ed una a livello renale, solo allora diventa attiva, quindi vero ormone.
Lo start lo fa comunque il pro-ormone che noi produciamo attraverso la dieta (poca), con il sole (il 90-95%) o con la vitamina D supplementare.

Questo pro ormone è presente nell'organismo in 5 forme. D1, D2, D3, D4, D5 ma le due forme principali che, pur differendo minimamente per la loro struttura chimica, hanno un metabolismo molto simile sono:
-    vitamina D3 o colecalciferolo: contenuta in piccola quantità in prodotti di origine animale ma per la maggior parte è prodotta nella cute umana dopo irradazione ultravioletta (UVB con lunghezza d’onda di 290-315 nm) a partire dal 7-deidro-colesterolo;
-    vitamina D2 o ergocalciferolo: prodotta solo nei vegetali dall’irradazione UVB a partire dall’ergosterolo e, pertanto, può esser assunta dall’uomo solo con la dieta.

La vitamina D stimola l'assorbimento di calcio e fosfati nell'intestino, è fondamentale per il sistema nervoso e per il cuore.. La sua carenza innesca tantissime patologie e malattie a catena. È stato recentemente evidenziato un positivo effetto della vitamina D nella prevenzione di numerose malattie degenerative, come alcuni tipi di tumore (mammella, prostata, colon), nelle malattie cardiovascolari (infarto, ictus), patologie neurologiche come la demenza ed il morbo Parkinson, nel diabete mellito ed anche in alcune malattie autoimmuni ed infettive, non per ultimo la depressione.

La mancanza di vitamina D è definita ipovitaminosi D.
Pertanto, con il termine di ipovitaminosi D si intende ufficialmente una riduzione dei livelli sierici di 25(OH)-vitamina D (calcifediolo) al di sotto di 30 ng/ml, ulteriormente distinta in:
- insufficienza:  25(OH)-vitamina D compresa fra 20 e 30 ng/ml;
- deficit: 25(OH)-vitamina D <20 ng/ml.

Intossicazione da vitamina D (concentrazione plasmatica maggiore di 150 ng/ml). Segni clinici di intossicazione acuta e cronica da vitamina D sono: nausea, diarrea, poliuria, perdita di peso, ipercalcemia, ipercalciuria, nefrocalcinosi, ridotta funzione renale e calcificazione dei tessuti molli.

Chi risulta carente?

Partendo dal presupposto che "alcune schermature globali", compresi provvedimenti di protezione UVB rendono tutti noi soggetti a rischio, vi sono alcuni, che per motivi di costituzione fisica e biologica risultano maggiormente sensibili ad un suo deficit:

- donne in menopausa e post menopausa
- persone sopra i 60-65 anni (sopra i 60 e sotto i 20 anni di età la produzione può richiedere un tempo anche 4 volte superiore. L'età avanzata riduce anche la capacità di sintesi indotta dagli UVBDopodosi uguali di esposizione alla luce solare, una persona di 70 anni produce il 75% in meno divitamina D3di una persona di 20 anni)
- obesi, anoressici
insufficienza di vitamina D associate all'obesità è probabilmente dovuto alla diminuzione della biodisponibilità di vitamina D, da fonti cutanee e alimentari, a causa della sua deposizione in compartimenti di grasso corporeo.


altri fattori:
Maggiore distanza dall'equatore
Stagione invernale
Cute pigmentata
Carcerati o costretto a domicilio
Cover-Up di abbigliamento e / o la protezione solare
Inquinamento atmosferico
Malassorbimento
Malattia renale
Malattia del fegato
Farmaci: anticonvulsivanti, glucocorticoidi, farmaci antirigetto, e del virus dell'immunodeficienza umana


Studi epidemiologici dimostrato che oggi giorno la carenza di Vitamina D è sempre più diffusa, senza distinzione di età.
Anche ragazze molto giovani ne soffrono prima ancora di raggiungere il picco di maturazione ossea (25 anni), in parte dovuto all'alimentazione, alla magrezza (la vitamina D si registra nella massa adiposa..)
Difatti, come vedremo, carenza di Vitamina D è correlata a così tanti fattori e così tante patologie che diventa essenziale un controllo di check up almeno una volta all'anno e questo la maggior parte dei medici di base non lo fanno fare.

È presente in più del 50% dei giovani adulti e bambini apparentemente sani. La terza National Health and NutritionExamination Survey (NHANES III) ha riportato che la carenza di vitamina D negli Stati Uniti risulta tra il 25% e il 57% degli adulti.

Carenza Vitamina D nei bambini

Come recitano la stessa OMS e FAO, i bambini costituiscono una popolazione a rischio di carenza di vitamina D a causa delle grandi esigenze di vitamina D necessarie per la crescita scheletrica. Alla nascita, i neonati hanno acquisito la vitamina attraverso l'utero ma indagini di neonati francese ha rivelato che il 64% aveva valori di 25-OH-D inferiore a 30 nmol / l, ( limite inferiore del range di normalità). Inoltre il latte materno, seppur ricco di tantissimi nutrienti e stimolatori immunitari, è carente di questo pro-ormone.. Questo problema è ulteriormente aggravato in alcuni neonati da una restrizione  in esposizione ai raggi ultravioletti (UV) per la stagione, latitudine, culturali, o ragioni sociali. I bambini nati nei mesi autunnali a latitudini estreme sono particolarmente a rischio perché trascorrono i primi 6 mesi di vita in ambienti chiusi e quindi hanno scarse possibilità di sintetizzare la vitamina D nella loro pelle.

Negli USA obesità e carenza di vitamina D nei bambini sono considerate le due epidemie più importanti.

Purtroppo la vita al chiuso riduce ulteriormente la sua sintetizzazione attraverso il sole, per questo diventa importante vivere i raggi solari il più possibile.

Nella tabella potete vedere gli orari in cui il sole è alto quanto basta per far passare gli UVB e consentire, quindi, la sintesi della vitamina D in Italia.

Come ottenere la vitamina D

Ci sono solo due vie affidabili:
  •     esposizione ai raggi ultravioletti più corti (UVB);
  •     integratori di vitamina D3.

I pochi cibi che contengono vitamina D non ne contengono a sufficienza per essere considerati come fonte affidabile, dunque rimangono solo l'esposizione agli UVB e l'integrazione di D3.

La cura del sole
Per decenni, i malati di Tbc, prima che fossero disponibili gli antibiotici, venivano mandati in luoghi esposti al sole per sottoporsi a elioterapia, senza conoscere il perchè delle guarigioni. Ora, per la prima volta, lo studio della Queen Mary University di Londra evidenzia che la vitamina D ad alto dosaggio, somministrata in aggiunta alla terapia antibiotica, aiuta i pazienti a recuperare più rapidamente grazie a una migliore risposta immunitaria. «Fino a pochi anni fa, infatti, si credeva che fosse l’abbinamento sole, aria pura e frizzante della montagna – spiega Giancarlo Isaia, geriatra ed esperto di malattie metaboliche dell’osso all’università di Torino delle Molinette – a produrre le guarigioni, ma oggi c’è la conferma che il sole metabolizzando la vitamina, aumenta la capacità immunitaria dell’organismo, tanto da contribuire a debellare le infezioni da Tbc».

E ormai noto che il 90-95% della nostra vitamina D viene dall’irradiazione della pelle da parte della luce solare.

Sappiamo anche che l'irradiazione del sole è insufficiente per la maggior parte dell'anno alle nostre latitudini e solo pochi mesi all'anno le irradiazioni ultraviolette hanno un quantitativo ottimale tale da determinare una buona produzione cutanea di Vitamina D.


Il sole agisce su un derivato della cute che diminuisce drasticamente nei soggetti anziani,  il 7-deidro-colesterolo, che produce un derivato inattivo che poi si convertirà in Vitamina D attraverso i due passaggi di idrossilazione.


30 MINUTI AL GIORNO DI UVB
L'OMS indica che 30 minuti di esposizionesenza schermo solare a buoni UVB a braccia e viso sono sufficienti per la riserva quotidiana di Vitamina D.
L'esposizione agli UVB solari richiede che il sole sia alto più di 45° dall'orizzonte, e ciò può essere valutato con una prova semplice: se, stando in piedi su una superficie piana, la propria ombra è più corta della propria altezza, allora la produzione di vitamina D può avere luogo!

In questo modo si verificano semplicemente ed automaticamente tre dei molti fattori che influenzano la sintesi solare della vitamina D: latitudine, stagione e orario di esposizione; più è alto il sole, comunque, più la produzione è efficiente, quindi sono sempre da preferire le ore centrali della giornata, e senza creme solari (a partire dal fattore SPF 8, bloccano almeno il 95% dei raggi ultravioletti oltre ad essere cancerogene).



Vi sono però alcuni fattori bloccanti importanti che l' OMS evidenzia:


  1. pigmentazione della pelle (presenza di pigmenti scuri  interferisce  con il processo sintetico perché la luce UV non può raggiungere l'appropriato strato di pelle)
  2. abbigliamento-pressoché completa copertura della pelle per motivi medici, sociali, culturali,strutturale, o per motivi religiosi - che lascia la pelle insufficientemente esposta alla luce solare
  3. protezione solare, l'uso diffuso e abbondante  di creme solari, colpisce in modo deleterio la sintesi della vitamina D. Una protezione del 15 blocca del 99% la sintesi della vitamina.






1)Le nubi sottili lasciano passare oltre il 90% della RUV solare

2) La neve fresca riflette fino all'80% della radiazione UV-B

3) Il 60% della dose giornaliera di RUV solare arriva a terra nell'intervallo 10 :- 14

4) L'intensità della radiazione UV aumenta del 4% per ogni 300 metri d'incremento dell'altitudine

5) La dose annuale di RUV dei lavoratori al coperto è il 10-20% di quella dei lavoratori all'esterno

6) L'ombra riduce l'intensità della RUV di oltre il 50%

7) A mezzo metro di profondità l'intensità della RUV è il 40% del valore in superficie

8) La sabbia riflette la RUV fino al 25%





Poiché non tutti questi problemi possono essere risolti in tutte le posizioni geografiche, in particolare durante l'inverno a latitudini superiori a 42 °( intorno a Roma) dove la sintesi è virtualmente pari a zero, si raccomanda che gli individui che non sintetizzano la vitamina D  correggano il loro status di vitamina D consumando le quantità appropriata per la loro fascia di età.
Tutto questo l'OMS  e la FAO lo dichiaravano nel lontano 1998 quando la Vitamina D era ancora solo essenzialmente legata alla fissazione del calcio!!
http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/42716/1/9241546123.pdf?ua=1


Ufficialmente anche i fattori ambientali influenzano la produzione di vitamina D: l'altitudine (in montagna l'atmosfera filtra meno raggi UVB rispetto al mare, quindi la produzione è più efficiente), la presenza di nuvole (riflettono molti UVB indietro nello spazio, anche se è instabile e non completamente vero il concetto, i raggi UV possono attraversare anche la nuvolosità fine), l'inquinamento (il particolato fine sospeso nell'atmosfera può sia assorbire che riflettere gli UVB), i vetri (bloccano tutti gli UVB).

Ed è sui due punti evidenziati  che inizia la vera confusione informativa, sino ad arrivare dissociativa, contraddittoria palesemente manipolata.

La presenza di nuvole, inquinamento, assottigliamento di ozono, dove sta la verità informativa?


Proviamo a non darci nessun tipo di risposta, proviamo semplicemente ad osservare il cielo, osservare i dati che ci forniscono e proviamo a porci semplici domande, lasciando che i pezzi si incastrino da soli.

Ci dicono che in generale le nubi diminuiscono la quantità di energia solare in arrivo. Un cielo con nuvole sparse, attenua  del 10% l’intensità dei raggi UV. La frazione in arrivo al suolo si riduce del 25 % circa con cielo molto nuvoloso ma con cielo coperto l’attenuazione raggiunge il 70 %  circa.


Quindi ammettendo un cielo "normale" come quello che viviamo, (foto sopra- basta comunque alzare gli occhi al cielo), secondo il dire militare-ufficile  queste situazioni VISIBILI, sole offuscato per tantissimi giorni all'anno, porterebbero una riduzione dei raggi UV dal 10 al 70%, quindi  un rischio di danno da UVB in alcuni casi decisamente ridotto.
Immaginiamo poi a latitudini di per se poco favorevoli in pratica i raggi UVB  non dovrebbero minimamente arrivare.

Se poi aggiungono che il particolato sospeso (teniamo conto anche dell'effetto correnti aeree che trasportano, quindi non pensiamo solo alla nuvoletta di smog sopra la testa) riflette anche lui i raggi, città come Monaco,Parigi.. dove tra nuvolosità vera e chimica( nanoparticolato ) e profusa, inquinamento e latitudine si ritrovano veramente in una situazione decisamente al sicuro contro i danni UVB... ma come loro potremmo portare tanti esempi. Eppure l'allerta UVB è altissima. Nonostante la realtà tangibile e visibile della maggior parte dei paesi industrializzati, proprio in questi paesi la campagna contro gli UVB è forte.
Teoricamente in sempre più vaste regioni, dove gli UVB quasi non "dovrebbero arrivare", siamo  "costretti" sotto minaccia cancro a schermare il corpo con creme, vestiti, addirittura non uscendo di casa..

(Ritornando in parentesi alla nostra Vitamina D perciò? Come pensano potremmo assumerla?)

La spiegazione a tutto questo non è facile, anzi razionalmente e per logica aristotelica non esisterebbe, in realtà gli organi di controllo sono riusciti a diffondere alcune notizie, che prese singolarmente potrebbero giustificare questo doversi proteggere dagli UVB.. "lo strato di ozono si sta riducendo", si è ridotto sino a creare un vero buco in particolare nella zona antartica, quindi i raggi UVB possono entrare in maggior quantità, e "lo si sente", "dicono".. quindi è bene proteggersi. Infatti, sostengono che per colpa del sole si ha un aumento di tumori alla pelle etc...

L'EPA dichiara che lo strato di ozono è danneggiato ma grazie ai "provvedimenti" e piano d'azione preso, entro il 2065 sarà riparato.
Essendo danneggiato, ricordate quindi, che gli UVB entrano maggiormente ed entrano anche gli UVC che venivano schermati appunto dall'ozono.
Alcuni studi teorizzano che una diminuzione dell' 1% dell' ozono colonnare possa comportare un aumento delle radiazioni ultraviolette a livello del suolo pari all' 1.2%.

( UVC: estremamente pericolosi e cancerogeni hanno una lunghezza d'onda che fa si che vengono teoricamente "completamente" schermati dall'Ozono stratosferico, del quale però dobbiamo tornarne a parlare fra poco. Ma attenzione: se la sua concentrazione diminuisce dell'1%, aumenta l'incidenza dei raggi UVB di circa il 2%.)

UVB, ricordo, hanno effetti dannosi acuti e cronici sulla pelle, occhi e sul sistema immunitario, si hanno alterazioni degenerative sulle cellule, sul tessuto fibroso e sui vasi sanguigni possono essere cancerogene, danneggiando il DNA delle cellule.
I raggi ultravioletti possono causare inoltre un' inibizione parziale della fotosintesi delle piante, causandone un rallentamento della crescita e, ovviamente, nel caso si tratti di piante coltivate, una diminuzione dei raccolti. I raggi UV possono anche diminuire l’attività fotosintetica del plancton vegetale che si trova alla base della catena alimentare marina, causando di conseguenza uno scompenso notevole a carico degli ecosistemi oceanici


Per questo motivo vengono sollecitate precauzioni a livelli d'alto pericolo, addirittura il Meteo Svizzero secondo l’indice UV, indicato giornalmente nel sito sotto forma di misurazione effettiva, sia sotto forma di
previsione, al valore 11 consiglia di non uscire di casa.

Un valore che in Svizzera, a legger loro, non è poi così irrealizzabile, consultate da voi.
In realtà il non uscire di casa, fra le 10.00 e le 14.00,  risulta una delle raccomandazioni fatte a livello generale
Prevenzione promossa
  • Limitare il più possibile l’esposizione alla luce solare nelle ore più calde, tra le 11 e le 15, possibilmente non uscire di casa.
  • Stare all’ombra nelle ore più calde, ricordando che alberi, ombrelli e tettoie non proteggono completamente dalla luce solare.
  • Indossare vestiti protettivi: un cappello a falda larga protegge adeguatamente occhi, orecchie, faccia e retro del collo; gli occhiali da sole ad alta protezione riducono enormemente i rischi per gli occhi; abiti aderenti e coprenti offrono un’ulteriore protezione dalla luce solare.
  • Usare creme solari protettive (almeno +15), applicandole nuovamente ogni due ore oppure dopo aver lavorato, nuotato, fatto attività fisica all’aperto. Ricordare che le creme solari non servono per stare di più al Sole, ma per proteggersi quando l’esposizione è inevitabile.
  • Evitare l’uso di lampade o lettini abbronzanti, soprattutto prima dei 18 anni.
  • Tenere conto dell’indice UV, scala internazionale che correla il livello di radiazione UV con il grado di rischio: quando l’indice è superiore a 3, occorre mettere in atto le misure preventive.

Ora, questo tipo di informazione che viene diffusa sembra decisamente apocalittica e viene rafforzata dal fatto che ormai è consuetudine comprare creme a schermo quasi totale.. 15, 20 SPF sono nella norma, un tempo dire schermo 3 era "totale"..
Qualcosa quindi è cambiato e non è solo consapevolezza dei danni dei raggi solari, visto che le precauzioni adottate fanno si d'evitarci completamente i raggi UVB.
Se infatti riprendete in mano lo schema dei momenti in cui è necessario stare al sole, perche si possa sintetizzare la Vitamina, noterete che gli orari in cui è "vitale" evitare il sole, proteggendosi come non mai sono proprio le ore in cui è "vitale" esporsi senza schermatura e che consigliano per altro di fare.


Però ci dicono anche che lo strato di ozono verrà risolto entro il 2050-2065.

Però se andiamo a vedere la situazione ozono intorno alla terra monitorato dalla NASA, nasce un nuovo conflitto informativo.

Proviamo ad osservare tramite le loro immagini o i filmati la condizione dell'Emisfero Nord.

Sicuramente la situazione fra l'emisfero nord e sud è molto diversa, sicuramente l'Antartico è quello che soffre maggiormente della presunta riduzione dell'ozono ma guardate invece l'animazione ( e poi potete consultare anche la situazione giornaliera) dell'ozono nell'emisfero nord.
Le parti che vanno dal blu al viola sono con meno ozono
Le parti che vanno dal giallo al rosso è dove c'è maggior ozono.

Palette relating map colors to ozone values

Noterete come nell'emisfero Nord , guardando il video che mostra ad esempio maggio dal 1979 al 2016, in realtà non sia mai stato in nessuna soglia di pericolo come minacciato, idem per la situazione che va da novembre 2015 sino ad oggi, se non per piccole folate azzurre.. Perchè invece si continua a diffondere che "alle medie latitudini  si riscontra un progressivo depauperamento dello strato di ozono stratosferico che suscita molta preoccupazione e che rende necessario un impegno ben maggiore da parte della comunità internazionale" ?

Quindi perfetto direte, il buco dell'ozono però "esiste" .. comunque sarebbe circoscritto all'Antartico. Perchè allora creare una situazione allarmistica non facendo quasi uscire le persone di casa ed obbligarle, sotto il velo della paura del cancro.. ad una schermatura totale? visto inoltre che il buco dell’ozono si riduce e loro stessi dicono che si potrebbe richiudere nel 2050?
A dirlo è l’Assessment for Decision-Makers: Scientific Assessment of Ozone Depletion: 2014, realizzato da più di 300 scienziati del Global Ozone Research and Monitoring Project della World Meteorological Organization (Wmo),  United Nations Environment Programme (Unep), National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) , Nasa e Commissione europea.

Perchè non parlare che invece, certamente con riguardo come in tutte le cose, è importante stare al sole senza schermo (assolutamente non 15 visto che blocca al 99% la sintetizzazione della vitamina D) almeno per 30 minuti?

I conti non tornano e non tornano confrontando anche i valori dell'ozono colonna e UVB.

Sappiamo che gli UVB hanno incidenza maggiore per latitudine, stagione e condizone atmosferica ma i dati indicati da siti preposti al monitoraggio e diffusione dati alla popolazione per regolarsi con la schermatura solare sono decisamente allarmistici!!

Approfondito esempio è dato dal Tropospheric Emission Monitoring Internet Service, TEMIS, di cui riportiamo una tabella che associa i valori dell'indice con le condizioni di esposizione.


Categoria di esposizioneIndice UVRaccomandazioni
Bassa0-2Nessuna protezione
Moderata3-5Protezione richiesta.
Nelle ore centrali della giornata
evitare l'esposizione diretta
Alta6-7Protezione richiesta.
Nelle ore centrali della giornata
evitare l'esposizione diretta
Molto alta8-10Protezione richiesta quasi totale.
Evitare completamente l'esposizione
nelle ore centrali della giornata
Estrema>11Protezione richiesta totale.
Evitare completamente l'esposizione
nelle ore centrali della giornata

In TEMISè anche possibile ottenere la previsione sia dell'Indice UV su una data località (basta inserire latitudine e longitudine) sia il DU.


Il cosiddetto ozono colonnareè la quantità di ozono tra una quota data (per esempio il suolo) e il top dell’atmosfera e viene appunto misurata in Unità Dobson (DU). Immaginando di portare la colonna di ozono che si considera a pressione e temperatura standard (1 atm e 0°C), l’altezza della colonna così ottenuta, espressa in millesimi di centimetri, è la misura in Dobson dell’ozono colonnare. Se tutto l’ozono che circonda la terra venisse portato in condizioni standard lo spessore sarebbe solo di circa 0.3/0.4 cm, ovvero 300/400 DU. Tale quantità varia molto con le stagioni e non è simmetrica tra i due emisferi: alle alte latitudini e in inverno-primavera si ha la massima quantità di ozono (a parte il problema dei CFC). La produzione è massima nella stratosfera tropicale (sono i venti poi ad accumulare l'ozono verso i poli) e diminuisce verso le alte latitudini e nella bassa stratosfera. Anche le condizioni meteorologiche, infine, influenzano l’ozono colonnare, che è sensibile alle variazioni di pressione.




Di fatto quindi qualcuno sta mentendo, o nascondendo dati e fatti.

Quali interessi si nascondono dietro?
Perchè l'unico risultato a tutto questo caos è che noi la Vitamina D la stiamo assumendo sempre meno, che le patologie connesse ad ipovitaminosi D sono sempre maggiori, che l'uso di creme solari è aumentato, creme  per altro potenzialmente cancerogene.. e in tutto questo nulla di chiaro ci è dovuto sapere sulla reale situazione dell'ozono?

L'unica cosa che possiamo constatare è questo cielo e le nostre patologie.
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ESISTE LA COSCIENZA? 8 ESPERIMENTI FRA FISICA QUANTISTICA E NEUROSCIENZE PER CAPIRE CHE SIAMO ENERGIA

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Esse est percipi” (esistere significa essere percepito)
George Berkeley, filosofo del secolo XVIII.

Sei vuoi essere un nuovo paziente per nuovi dottori, se vuoi essere il nuovo medico di te stesso, questa può diventare un'importante oltre che interessante lettura.

Se curioso, vuoi leggere di come l'antico sapere vedico e la scienza moderna riescono a fondersi, di come la fisica quantistica ci dimostra come noi tutti siamo interconnessi, di come noi con il tutto siamo interconnessi  chiedendoti se una coscienza esiste, dove sta e cosa vuol dire, questa può diventare un'importante oltre che interessante lettura.

Negli ultimi tempi ha preso sempre più campo il concetto di salto quantico, il dire che tutti siamo interconnessi, che esiste una mente estesa, che noi possiamo controllare il nostro corpo attraverso la mente e che sempre la nostra mente può, interconnessa, influenzare il comportamento generale quando viene raggiunta una massa critica di pensiero..
Concetti davvero affascinanti che portano quindi a livello individuale ad una stretta applicabilità con l'autoguarigione, a livello globale trovano invece un'affascinante applicabilità con l'interconnessione mentale.

Una nuova visone dell'Universo quindi?
Potrebbe sembrare ma solo perchè nuovi termini vengono usati, in realtà la fisica quantistica e tutti gli esperimenti legati alle neuroscienze ed epigenetica, altro non fanno che "raccontarci in modo scientifico" attraverso dimostrazioni, un antico sapere filosofico, esoterico, potremmo dire archetipo racchiuso in noi, nell'Universo.

Nei Veda, nei Rgveda con precisione , una delle quattro suddivisioni canoniche dei Veda ( "Inni della Conoscenza", essendo il sostantivo ṛgveda composto da ṛc ="inni" o "strofe", e veda ="sapienza" o "conoscenza") che secondo Maharishi è una delle più importanti, si parla di Shruti → la Vibraizone dell'intelligenza in forma sonora che è generata dalla Coscienza. Ovvero l'autocoscienza, autoreferenziale, che riferisce a sè, genera una vibrazione.

Perchè noi siamo l'Universo, noi creiamo il Tutto fuori e dentro di noi.
La nostra mente, questo potente strumento non è stato reso disponibile per essere schiavo dell'Ego ma per essere a nostro servizio nella nostra strada della conoscenza attraverso le nostre vite del Kharma.
L'esistenza quindi di una coscienza diventa evidente ed essenziale, perchè il  nostro il cervello non lavora solo su basi computazionali, nemmeno quando affronta questioni matematiche, mentre i computer, compresi i modelli paralleli, non possono fare altrimenti.
Indubbio che il computer disponga di una qualità simile all'intelligenza umana ma una macchina non può avere consapevolezza di sé, anche se può eseguire compiti meglio e molto più rapidamente di un individuo molto intelligente.

Questo la scienza, i transumanisti lo sanno benissimo, per questo in parallelo al classico robot quello che stanno portando avanti è l'uomo sintetico.
L'incontro 'segreto'  (tenuto presso la Harvard Medical School a Boston che ha visto la partecipazione di 150 "esperti" ) per valutare la creazione di un genoma umano sintetico, era proprio per dare prossimamente origine ad un uomo senza genitori, costruito puramente in laboratorio.

Se la nostra esistenza è energia , la stessa che ci unisce al tutto
Se la nostra esistenza è una evoluzione di coscienza attraverso l'esperienza delle vite
Se la nostra esistenza, dimostrato con l'epigenetica, è anche il frutto di un bagaglio biologico, emotivo, chimico, energetico dei genitori (che si tramutano in fenotipo e memoria archetipa ed antica)... a questo nuovo essere sintetico, quali esperienze verranno innestate? Con quali memorie verrà alla luce? Con quali progetti base la sua mente emozionale e fisica inizierà a percepire il mondo circostante?

Non sentite aria di "cancellazione dell'umanità"?

Porteremo qui in parole fruibili alcuni esperimenti di fisica quantistica, dimostrazioni in campo neuroscientifico, importanti da assimilare al fine della comprensione che noi siamo essenza energetica, e che una matrix energetica sottende l'intera nostra esistenza (la Shruti dei Rgveda) e che non possiamo lasciarcela cancellare.



Esperimento doppia fenditura

Possiamo vederlo come il portone d'accesso all'intera comprensione.
Dimostra non solo la nostra esistenza energetica, dimostra che la nostra percezione determina ciò che osserviamo, quindi la realtà che viviamo e non solo nel momento definibile presente ma anche a ritroso.
Quando la coscienza, la percezione si muove anche il passato cambia.
Basti vedere che quando noi andiamo a lavorare su traumi, emozioni tossiche eventi nel presente, una volta risolti avremo una percezione profondamente diversa di noi e di quei fatti nel loro tempo passato.
In base a come noi percepiamo il mondo esterno ed interno ( stimoli- emozioni) determineremo la nostra realtà futura, passata e quindi presente.
Per le leggi del campo quantico, NOI abbiamo cambiato il nostro passato, quindi la nostra realtà.

Esperimento
Il concetto è che gli elettroni quando passano attraverso una doppia fenditura     se non vengono osservati  si comportano come un'onda ovvero danno un'immagine d' interferenza, se vengono osservati si comportano come una particella ovvero danno un'immagine a righe.
Stessa cosa per i fotoni, quando si decide di non rilevarli i fotoni danno un'immagine corrispondente all'interferenza di onde, quando invece si decide di rilevarli il risultato è quello di tanti puntini come se fossero particelle singole e non onde.

Per decenni i fisici si sono dibattutiti a riguardo poi è arrivayo John Wheeler

Lui decide di smettere di misurare gli elettroni/fotoni nel momento in cui passano dalle  due fenditure. Si concentra invece nel misurarli dopo il passaggio pensando così di risolvere l'inghippo, se sono passati come particella sono passati particella, se sono passati come onda sono passati come onda..
Risolvere la domanda: Quando l'elettrone o fotone parte è lui che decide come partire sotto forma di onda o particella e che tipo di comportamento mostrare, vista la doppia valenza?

Wheeler non aveva previsto la possibilità che un fotone possa mantenere sia la natura di onda che la natura di particella fino al momento in cui termina la sua vita, ad esempio quando è assorbita da un elettrone che acquisisce la sua energia.


Ha piazzato così due telescopi  dietro lo schermo  su cui  il fascio di elettroni passa, per rilevare quindi la loro costituzione dopo il passaggio, quindi ritardare la chiusura del circuito (delayed choice) a quando il fotone lo sta già percorrendo, in modo tale da capire se la sua decisione di essere onda o particella sia stata già presa o no, indipendentemente dalla conoscenza del percorso.

Cosa rileva è sorprendente.
Quando si decide di misurare, a posteriore, si ottiene immagine puntiformi -di particella- quando si decide di non misurare si ottiene un'immagine a rifrazione, quindi onde.

Wheeler infatti dichiara ." L'osservatore crea la realtà e la modifica anche a ritroso".

« Ciò che ci induce a discutere su quando e come il fotone venga a sapere che l'apparato sperimentale si trova in una certa configurazione, e quindi cambi da onda a particella per soddisfare le esigenze di configurazione dell'esperimento, è il presupposto che un fotone abbia una qualche forma fisica prima che lo si riveli. In entrambi i casi si tratta di un'onda o di una particella: per quanto si sia propagato in entrambe le direzioni intorno alla galassia oppure abbia preso una sola direzione. In realtà, i fenomeni quantistici non possono considerarsi né onde né particelle, ma sono intrinsecamente indefiniti fino al momento in cui vengono misurati. In un certo senso il filosofo inglese George Berkeley aveva ragione quando affermava due secoli fa che "essere significa essere percepito". »


Ulteriore conferma arriva di recente con l'esperimento di un team di fisici dell'università di Bristol, fra cui compare un «cervello in fuga» italiano, Alberto Peruzzo. Sono riusciti ad inventare uno strumento in grado di misurare contemporaneamente la doppia natura dei fotoni.

A Quantum Delayed-Choice Experiment
Alberto Peruzzo1,*, Peter Shadbolt1,*, Nicolas Brunner2,†, Sandu Popescu2, Jeremy L. O’Brien1,‡


http://science.sciencemag.org/content/338/6107/634.abstract
e nel 2015

Simultaneous observation of the quantization and the interference pattern of a plasmonic near-field
L Piazza, T.T.A. Lummen, E Quiñonez, Y Murooka, B.W. Reed,
B Barwick & F Carbone
http://www.nature.com/ncomms/2015/150302/ncomms7407/full/ncomms7407.html

La prima foto che mostra la luce sia come onda che come particella (Ansa/Carbone/Epfl)

Nel momento in cui noi cambiamo idea ed osserviamo in un modo invece che nell’altro, il fotone che sta arrivando è già preparato alla nostra scelta!
In pratica, come dice l’articolo di J.Horgan (Le Scienze n.289), “i fotoni devono aver avuto una sorta di premonizione, per sapere come comportarsi in modo da soddisfare una scelta che sarebbe stata fatta da esseri non ancora nati su un pianeta ancora inesistente”!
Si può affermare che l’universo non si trova in uno stato pienamente oggettivo, ma le sue caratteristiche fisiche sono in parte determinate dall’osservatore cosciente.


Questi esperimenti dimostrano anche che dobbiamo cambiare il nostro concetto di tempo.
Il tempo lineare forse non è così lineare, come sempre pensato.
Si dice in gergo che l'osservatore crea il collasso d'onda.
Nel momento che io osservo la materia, che ha questa natura doppia,  cade, collassa, perchè io sono entrato in campo, io l'ho osservata.


Entanglement


Parola inglese traducibile come “intreccio-non-separabile” e si riferisce ad un interessantissimo quanto mai inspiegabile (attraverso le nostre categorie mentali) fenomeno che avviene tra le particelle.
Confermato sperimentalmente negli anni ’80 del secolo scorso, il cui significato ritroviamo in tantissimi aspetti della nostra vita, dimostra che esistono eventi  sincronici e non locali. Ovvero che accade qualcosa qui ed istantaneamente accade da un'altra parte.
Pur considerandoci entità distinte, siamo parte di un sistema più vasto e costantemente collegati.
Questo spiega empatia, medianità, preveggenza, telepatia ...

Quindi oltre al ruolo dell'osservatore, rivelatoci dall'esperimento della doppia fenditura, abbiamo anche un campo in cui siamo  interconnessi.
Perchè quello che accade nell'esperimento non è solo relativo a fotoni-elettroni ma accade quotidianamente fra noi uomini, in particolare fra persone legate sentimentalmente, nel rapporto madre figlio, moglie marito, nei gemelli...


Esperimento

Due elettroni che appartengono allo stesso atomo e poi vengono separati, quando si modifica lo spin di uno dei due, l'altro elettrone allontanato a Km di distanza, avrà la stessa trasformazione. Istantaneamente avrà la stessa modificazione dello spin.

L’esempio classico usato per descrivere l’Entanglement quantistico è un sistema costituito da due elettroni appartenenti allo strato più esterno di un atomo, che hanno la caratteristica di mantenere i loro spin sempre in direzione opposta. In parole più semplici, in una stessa zona intorno al nucleo atomico, i due elettroni devono essere orientati in modo opposto per poter stare in quella stessa zona.

Quello che è stato osservato negli esperimenti è, che essendo i due elettroni in questione entangled, cioè collegati, qualunque sia il valore dello spin assunto da una delle due particelle, il corrispondente valore assunto dall’altra particella è sicuramente opposto al primo e questo non accade solo quando i due elettroni sono vicini, ma accade qualunque sia la distanza tra i due, da pochi nanometri ad anni luce.

Per esempio nel 2008 un gruppo di ricercatori dell’Università di Ginevra ha lanciato due fotoni entangled dall’università fino a due paesi vicini, attraverso un tunnel quantistico in fibre ottiche che non interferiva con le singole particelle. Dopo un viaggio di quasi 18 km, si è dimostrato che cambiando lo stato di uno dei due fotoni, il suo gemello cambiava il suo stato simultaneamente !!

Riconfermato a tre fotoni
Entanglemente a tre
http://www.sciencemag.org/news/1999/02/physicists-create-trio-entangled-particles


e recentemente nel 2016  riconfermato a 4 fotoni.


L’entangelment ci dimostra che TUTTO è collegato.
Concetto che ci era stato già offerto con l'affermazione " un’azione compiuta qui ha un effetto là", bene ora  le ricerche dimostrano che possiamo usare la connessione consapevolmente!

Attraverso il collegamento che unisce tutte le cose, la “sostanza” di cui è fatto l’universo (onde e particelle di energia) sembra infrangere le leggi spazio-temporali fin ora conosciute.

Dal DNA del corpo umano agli atomi che costituiscono l’universo, gli elementi naturali sembrano scambiarsi informazioni più rapidamente della velocità della luce, cioè più velocemente di quanto Einstein avesse predetto.

Questa "connessione" dimostrata con l'entanglement non riguarda solo gli esseri umani ma tutti gli esseri animati, di movimento (animali e piante)

Cleve Buster, per anni consulente della CIA, ha pubblicato sulla reazione al poligrafo delle piante.
Applicandolo alle piante si è accorto che la registrazione poligrafica cambiava a seconda se lui si avvicinava con un fiammifero, un coltello o senza fare nulla se lui pensava di bruciare la pianta!


Rilevazioni poligrafo: "Le piante hanno pensieri, emozioni, coscienza"

Effetto Maharishi

Arriva negli Stati Uniti negli anni settanta, è maestro di Meditazione ed influenza tantissimi anche medici ad Harvard.
Con lui vengono fatti tanti esperimenti.
Un esperimento importantissimo venne fatto durante la guerra fra Israele e Libano, nei primi anni '80. Vennero trasferite persone ben addestrate a portare calma nella loro mente e corpo in aree colpite dalla guerra. Quando queste persone provavano contemporaneamente il senso diffuso di pace, hanno rilevato una riduzione evidente di incidenti, di violenza nell'aria, del crimine, pronto soccorso, cessavano anche le attività terroristiche. Quando  i praticanti cessavano la loro attività meditativa anche l'effetto "pace" terminava.
Poiché queste persone avevano appreso la pratica meditativa da Maharishi questo esperimento divenne noto come "effetto Maharishi"
I risultati erano così evidenti che i ricercatori poterono determinare la percentuale esatta necessaria per avere questo effetto.

La radice quadrata dell'1% di una quantità di popolazione.

Quando si forma questa massa critica, gli effetti sono visibili, ovvio più persone partecipano meglio è.
La radice quadrata dell'1% sono appena 100 persone su 1.000.000 e sono 8.000 sulla popolazione attuale mondiale di 6.500.000 di persone. Questo è quanto occorre per fare la differenza.

Quindi un gruppo ristretto di persone con intenzione focalizzata ha grande potere nel determinare la risposta della nostra realtà e nel mondo
Sviluppa una coerenza interna che lo rende integro ed  in grado di produrre coerenza anche nel mondo circostante.

La coerenza è la forza che crea unità, pace, armonia, sinergia dinamica..
Secondo il concetto quantistico quando gli elettroni che trasportano la corrente si muovono in coerenza tutti insieme come se fossero un'unica particella, la corrente scorre senza ostacoli ( effetto Meissner). Allo stesso modo quando soggetti entrano in stato di comunicazione empatica silenziosa, tra le onde elettroencefalografiche  dei loro cervelli si produce un forte aumento di coerenza e questo, come è stato ripetutamente dimostrato, determina lo stesso effetto  anche nella coscienza collettiva.
Lo stato di armonia sperimentato dal singolo contemporaneamente agli altri individui  del gruppo, si irradia all'esterno provocando uno stato di coerenza a livello globale. Un numero minimo richiesto per attivare il cambiamento di coscienza è la radice quadrata dell'1% della popolazione. Quando si forma questa massima critica, gli effetti diventano visibile, ovvio più persone partecipano maggiori saranno gli effetti.
8.000 persone che imparano a sentire emozionalmente la pace e la sentono contemporaneamente, sarebbero sufficienti per portare la pace sul nostro pianeta. Ovviamente ognuno è libero di usare il proprio metodo per andare nello stato di pace. 8.000x8 = 64.000 è il numero considerato più giusto che mette al riparo da eventuali errori nella natura umana.

Quindi chi ci sta intorno con la sua coerenza o incoerenza ci può influenzare..

I bambini che hanno meno costrutti sono maggiormente favoriti a percepire la realtà circostante con il loro campo elettromagnetico del cuore.



Campo elettromagnetico del cuore -I cuori battono all'unisono-

Siamo immersi nel campo, siamo tutti collegati, la matrix ci sottende e ci avvolge ma non ce ne accorgiamo.
Così  tutti gli studi di Nicola Tesla tornano in auge per questa ragione.

All'Università di Los Angeles alla UCLA, c'è uno psicologo Emilio Ferre che studia come i campi elettromagnetici del cuore si coordinano in persone legate da un sentimento.
Le persone innamorate hanno i campi elettromagnetici in fase ed i loro cuori  battono all'unisono.


Studi di Luc Montangier sul DNA

Questi studi ci introdurranno maggiormente all'interno del discorso coscienza,
poichè Montagnier si è dedicato allo studio del DNA da un punto di vista vibrazionale. Una scoperta sorprendente dimostra che il DNA è in grado di trasportarsi attraverso onde elettromagnetiche (vibrazioni) in un altro luogo e che le frequenze hanno trascinato la materia, quindi agiscono su di lei.
Un esperimento che ci porta a riflettere di quanto possa accadere con il pensiero.
Il pensiero cosa non è se non vibrazione.
Il pensiero , quindi attraverso l'energia, va ad agire sulla materia.
Ne consegue che il concetto di autoguarigione, ad esempio, non è più fantascienza ma inizia concretamente a prendere forma.

La realtà che noi viviamo è determinata quindi non solo dalla nostra percezione ma anche dal nostro pensiero che a sua volta determina la percezione.
Pensate al circolo che si forma nel momento che arriva uno stimolo, questo scatena una reazione energetica che attiva l'amigdala con i suoi ricordi antichi, la memoria emozionale entra in gioco e si determina la percezione, la reazione allo stimolo.


Esperimento
In una provetta con dell'acqua viene disciolto del DNA precedentemente separato dal nucleo delle cellule e viene utilizzata un' onda elettromagnetica che irradia la provetta. Questa onda sulla sua strada di uscita dalla dalla prima provetta incontra un'altra provetta contenete sola acqua. Dopo qualche tempo anche nella seconda provetta  compare una struttura a doppia elica, filamenti di DNA.

Studi di Garjajev sul DNA

Quindi diviene evidente che realtà esterna (corpo) e realtà interna (pensiero-mente) sono un tutt'uno e se siamo in grado di alterare la realtà interna mediante il sogno, la meditazione, il pensiero, qualsiasi attività della mente, così possiamo alterare e trasformare la nostra realtà esterna.

Garjajev fa la cosa contraria a Montagnier.
Verifica con il suo team la posizione dei fotoni all’interno del tubo, trovandovi una distribuzione “normale”, pone il DNA in questa provetta e fa si che capti delle frequenze. Dopo qualche tempo i fotoni della provetta da organizzazione casuale assumono un'organizzazione ondulatoria elicoidale, e la mantengono anche dopo aver tolto il DNA,come se esistesse ancora una struttura in grado di dare loro un andamento diverso dalla casualità. Abbiamo il DNA fantasma.
Con la semplice trasmissione di questi dati rimasti riuscirono a riprogrammare un altro genoma.


Entrando ancora più all'interno della scienza...

Al CERN si ha LHC ovvero un acceleratore di particelle per provare a far venire un Big Ben nel sottosuolo. Chiamata anche "La macchina di Dio" perchè dovrebbe dimostrare come la materia viene creata dalla pura energia.










Stephen Hawking
conosciuto per tutti i modelli dell'universo basati sulle dimensioni addizionali.
Oltre alle tre dimensioni a cui noi siamo abituati ve ne sono altre, la terza, la quarta e così via..

Lisa Randall
ha parlato di spazio iperdimensionale, uno spazio più grande che contiene l'Univero. Concetto che riprenderemo fra poco.

Elisabeth Rauscher
ha sostenuto con calcoli fisici una teoria argomentata con equazioni  che questo spazio iperdimensionale è lo stesso spazio dei fenomi della mente. Teoria che era già di Carl Popper.


Campi morfogenetici


Rupert Sheldrake, biologo, parla di Campi Morfogenetici.
Sono campi che si strutturano a partire da informazioni.
Ad esempio un paziente convinto di non avere speranza arriva da un dottore il quale pensa di poterlo guarire. Il campo energetico paziente e dottore si stanno incontrando creando un terzo campo, frutto dei due campi informazionali paziente - dottore.
Immaginate ora cosa accade se il medico pensa che non potrà guarire, i due campi si rinforzano.
Pensate invece se il paziente pensa di poter guarire con un medico convinto uguale!!
Il concetto del rinforzo del campo si sviluppa nel tempo.


Alla prima visita ad esempio si ha una creazione, l'incontro informazionale fra medico-paziente.
La volta dopo si ha un ulteriore incontro fra il campo del dottore che poniamo x e quello del paziente xy, diventando così 2x+y, e mano a mano il campo morfogenetico si incrementa.
Esiste quindi in qualche modo una mente estesa, che è frutto dei due campi informativi.

Dal mito della Caverna di Platone al film Matrix

Il mito della caverna Platonica quindi ritrova attuazione nella matrix.
Quindi noi uomini siamo incatenati in una caverana, quello che vediamo sono solo ombre che si stagliano  sulla parete della caverna, ed il filosofo è colui che esce dalla caverna ed inizia a guardare la realtà per quello che è.
Stesso concetto che ritroviamo nel film Matrix.
La realtà che percepiamo in termini fisici è ristretta, esiste qualcosa di più rispetto a ciò che percepiamo.

Se proviamo ad uscire dobbiamo per forza prendere in considerazione una realtà diversa, non fatta solo di lunghezza, altezza larghezza, quindi tridimensionale, ma anche una quarta come minimo... il tempo.


Infatti quando si parla del tempo, come afferma Jon Taylor, non si dice altro che qualcosa di spaziale: da/a.
Da un punto ad un altro. Il tempo esiste come ulteriore coordinata dello spazio. Noi pensiamo al presente ed al futuro pensiamo di essere in un prima ed un dopo, in realtà siamo in due punti diversi dello spazio.
Quindi tra ricordo e premunizione non esiste differenza.
Ricordare è automatico, siamo nella dimensione di ritrovare il passato, ma anche la premunizione usa lo stesso sistema di rientro nel sistemo limbico dell'amigdala, cioè un rientro di sensazioni.
Quando le sensazioni rientrano si connettano alla corteccia e ci fanno avere una certa memoria, noi possiamo ricordare eventi futuri. Ed è lo stesso che fa Jhon Weeler nella doppia fenditua, ricordiamo eventi accaduti nel futuro. Se consideriamo il tempo come coordinata dello spazio noi possiamo andare indietro come avanti.


Theilar de Chardininfatti già ci aveva parla di tre piani.
Geosfera  (materia inanimata) la biosfera (vita biologia)  la noosfera (piano della mente).
La noosfera , sfera dei nostri pensieri, lui la immaginava come una sfera che è attorno al nostro pianeta. I nostri pensieri noi li creiamo e vivono da qualche parte.
Sul tema della noosfera fisici, psicologi di Princeton hanno fatto molti esperimenti a riguardo,progetti portati avanti da veri istituti.
Uno fra questi il Global Consciousness Project con il progetto P.E.A.R

Vengono installati in varie parti del Mondo dei generatori casuali di numeri, come vengono anche installati dei rilevatori di frequenze.
Lo scopo è quello di ricercare le anomalie rilevate da questi strumenti.
Una delle attività che si conoscono di più su questo progetto è ciò che è accaduto l'11 Settembre 2001
I rilevato di frequenze (più di 70)  hanno rilevato un incremento in concomitanza dell'attacco. Idem i satelliti che misuravano il campo geomagnetico della terra. L'incremento delle rilevazioni è avvenuto QUALCHE ISTANTE PRIMA che avvenisse fisicamente il fatto.

Questi rilevatori sono stati usati anche per fare esperimenti riguardo la possibilità di modificare l'emissione dei numeri.

Questi generatori infatti generano il numero 0-1 in base a come la particella entra in un semiconduttore.
Hanno preso delle persone, gli hanno chiesto di concentrarsi sul numero 0 o sul numero 1.
A quel punto hanno rilevato il cambiamento statistico sulla generazione del numero 1 o 0 in base alla concentrazione di pensiero su quei numeri.

Sempre a Princeton i risultati più importanti, finora, sono stati ottenuti nello studio dell’ESP (citiamo in particolare gli esperimenti di “telepatia onirica” condotti negli anni ’60 e ’70 al Maimonides Medical Center di Brooklyn da Montague Ullman e Stanley Krippner, i test condotti con metodo ganzfelde le prove di visione a distanza svolte tra gli anni ’70 e gli anni ’90 dagli scienziati dello Stanford Research Institute di Menlo Park, in California, per conto della CIA e della Defence Intelligence Agency nell’ambito del Progetto Stargate), della PK (grazie soprattutto all’enorme lavoro svolto da Robert Jahn e dai suoi colleghi del PEAR - il Princeton Engineering Anomalies Research Laboratory – con i generatori di numeri casuali di cui parlato prima) e, per quanto riguarda la casistica spontanea, del poltergeist (tra i casi meglio documentati ricordiamo quello di Sauchie, in Scozia, quello di Rosenheim, in Germania, quello di Enfield, in Inghilterra).

Per i scettici.. chiedersi come mai ci dicono che non è vero e poi Agenzie come la CIA, corporazioni Militari, la NASA studiano tutti questi fenomeni spendendo, investendo miliardi?

Quindi abbiamo
una coscienza che può interagire con i sistemi fisici
esiste un collegamente fra le coscienze individuali
la coscienza è un'entità che esiste in un'altra dimensione (nosfera)


Abbiamo visto che il  pensiero modifica la realtà, in altri termini possiamo anche dire che  la volontà diventa attore principale nella riuscita della creazione.
Infatti fra i tanti esperimenti è stato dimostrato, per chiudere il cerchio, come
la volontà dello sperimentatore vada ad incidere nella riuscita o meno dell'esperimento.


Microtuboli di Hameroff

Grazie infatti agli studi di Hameroff (anestesiologo e docente presso l'Università dell'Arizona) ed agli studi sui microtuboli si è potuto dimostrare come la fisica quantistica non sia solo qualcosa relegato ad esperimenti al CERN ma trasportabile sulle computazioni della nostra mente.

Affascinato dal vedere come sotto effetto di alcuni gas si avesse una perdita di consapevolezza, Hameroff supponeva che le sostanze usate per l’anestesia totale dovessero interferire in qualche modo con l’attività elettrica interna ai microtubuli. Questa attività in seguito addormenta la consapevolezza. Se ciò fosse vero, allora sarebbe vero anche il contrario: l’attività elettrica dei microtubuli, che compongono la parte interna dei dendriti e dei neuroni nel cervello, deve essere in qualche modo il cuore della consapevolezza. I microtubuli sono l’impalcatura della cellula, visto che mantengono la sua struttura e la sua forma.Hameroff aveva scoperto anche un elevato grado di coerenza fra i tubuli tra loro confinanti, in modo che una vibrazione in un microtubulo tende a risuonare all’unisono attraverso i microtubuli vicini.
Quindi una pacchetto di memoria che viene trasmesso ad ogni cellula del nostro corpo.. Memoria cellulare attraverso processi quantistici.

Dimostrazione portata in parallelo da tanti altri scienziati come da Mari Jibu, del dipartimento di anestesiologia dell’Università di Okayama, in Giappone, oppure da un fisico italiano, Enzo Insinna dell’Associazione per la Ricerca nella Bioelettronica.

Finalmente molti di questi scienziati, ognuno dei quali sembrava avere in mano un pezzo del puzzle, decisero di collaborare. Pribram, Yasue, Hameroff e Scott Hagan dal Dipartimento di Fisica dell’Università McGill, assemblarono una teoria collettiva relativa alla natura della consapevolezza umana. In base alla loro teoria, i microtubuli e le membrane dei dendriti rappresentano la rete Internet del corpo. Ogni neurone del cervello può entrare nel sistema nello stesso momento e parlare a ogni altro neurone simultaneamente grazie ai processi quantistici interni. I microtubuli aiutano a mettere in ordine l’energia discordante e a creare una coerenza globale delle onde del corpo – un processo chiamato “superradianza” – e quindi permettono a questi segnali coerenti di vibrare attraverso il resto del corpo. Quando la coerenza viene raggiunta, i fotoni possono viaggiare per tutta la lunghezza dei canali leggeri, come se fossero trasparenti, un fenomeno questo chiamato “trasparenza auto-indotta”



Se ciò fosse vero, spiegherebbe l’unità di pensiero nella consapevolezza– ovvero che non pensiamo a un mucchio di cose disparate nello stesso momento. attraverso questo meccanismo, la coerenza diventa contagiosa, passando dalle cellule individuali agli insiemi di cellule – e nel cervello, da alcuni insiemi di cellule neurali ad altri. Ciò darebbe una spiegazione per il funzionamento istantaneo dei nostri cervelli, il quale si verifica in una quantità di tempo compresa tra un decimillesimo e un millesimo di secondo, richiedendo che l’informazione venga trasmessa a una velocità compresa tra 100 e 1.000 metri al secondo – una velocità che supera le capacità di qualsiasi connessione già nota esistente fra gli assoni e i dendriti dei neuroni. La superradianza lungo i canali leggeri potrebbe anche spiegare un fenomeno che è stato osservato da diverso tempo – la tendenza delle configurazioni degli E.E.G. del cervello a sincronizzarsi. Hameroff  aveva notato che gli elettroni fluiscono facilmente lungo questi canali leggeri senza rimanere impigliati nel loro ambiente – ovvero, senza disporsi in qualsiasi stato fisso. Ciò vuol dire che possono rimanere in uno stato quantistico – una condizione di tutti gli stati possibili – permettendo al cervello di scegliere fra di essi alla fine. Questa potrebbe essere una buona spiegazione della libera volontà.


Cambiare punto di osservazione

La biologia è un processo quantistico quindi. Tutti i processi del corpo, inclusa la comunicazione cellulare, vengono innescati da fluttuazioni quantistiche, e tutte le funzioni più elevate del cervello e la consapevolezza sembrano funzionare a livello quantistico.


Proviamo a vedere la realtà sotto un'altra prospettiva, cambiare il punto di osservazione.
La consapevolezza che il nostro modo di sentire e di pensare influenzano la
nostra fisiologia apre a nuove incredibili realtà...
Siamo elementi attivi e non passivi nel determinare non solo il nostro stato di salute fisica ma anche il nostro benessere psicologico ed emozionale.
Se tutto è azione e risonanza e se tutto è un campo, possiamo per prima cosa smettere di osservare gli altri, le scelte degli altri, smettere di fare considerazioni sugli altri perchè evitando di pensare agli altri,quindi all'esterno come causa potremmo finalmente pensare a noi come elemento attivo e cocreatore della nostra realtà.
Gli eventi abbiamo visto che non sono imput che arrivano per distruggerci ma solo che farci crescere nella nostra esperienza, quindi osservarli in modo diverso, come esperienza di comunicazione che porterà qualcosa di buono per noi, perchè vedremo qualcosa che prima non vedevamo.
Quindi modificare i nostri percorsi neurali tracciati da anni di rivisitazione di vecchi schemi di paura, attingendo ad una memoria emozionale ricca di blocchi.
Quindi mettersi in ascolto di noi stessi.

“ Per trovare qualcosa che corrisponda alla lezione offertaci dalla teoria atomica dobbiamo rivolgerci a quel tipo di problemi epistemologici che già pensatori come Buddha e Lao-Tzu hanno affrontato nel tentativo di armonizzare la nostra posizione di spettatori e attori a un tempo del grande dramma dell’esistenza.”

Niels Bohr(1885-1962), fisico danese, premio Nobel per la fisica.

Fisica quantistica e conoscenza







Letture correlate:

COSA È L' EPIGENETICA: COME PENSIERI, EMOZIONI, L' AMBIENTE, INFLUENZANO LE NOSTRE CELLULE

MALATTIA COME PORTATRICE DI LUCE: Un nuovo medico, una nuova medicina per nuovi pazienti.

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COME GUARIRE, L'AUTOGURARIGIONE IN 5 PUNTI TRA FILOSOFIA E NEUROSCIENZA

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TRAPIANTI D'ORGANO: TRA VITA, MORTE E TRANSUMANESIMO,PERDITA DELL' INDIVIDUALITÀ. L'UOMOFORMAZIONE


RELAZIONI: PERSONE SPECCHIO, ANIMA GEMELLA PER RAGGIUNGERE LA CONSAPEVOLEZZA (Malanga)


 







Entanglement
http://www.lescienze.it/news/2014/09/27/news/un_nuovo_stato_della_materia_creato_con_l_entanglement_quantistico-2308668/
http://www.lescienze.it/news/2016/02/22/news/risolto_paradosso_traiettorie_surreali-2981200/

http://www.corriere.it/scienze/cards/2015-10-scoperte-scientifiche-piu-importanti-dell-anno/luce-onda-particella-ora-si-puo-vedere_principale.shtml















LE BUSTINE DI TÈ CONTENGONO PESTICIDI OLTRE ALLA NORMA ED ALTRE SOSTANZE TOSSICHE

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Il tè è sicuramente una delle bevande più popolari al mondo, ed è sicuramente vero visto le grandi proprietà che hanno molti tipi di tè, come il tè verde, rosso rooibos, tè oolong, all'ibisco.. purtroppo però molti dei marchi di oggi stanno operando con il pretesto di fornire benefici per la salute e la promozione di vita pulita, ma sono in realtà carichi di pesticidi, tossine, ingredienti artificiali e derivati OGM aggiunto.
Un discorso molto dibattuto in America, Canada ma da noi in Italia ancora poco sviscerato.. eppure l'uso di tisane, tè è sempre più diffuso anche per i piccoli, anziani, donne in gravidanza..

Una ricerca condotta nel 2014 in Canada per la CBC Marketplace ed il corrispettivo organo investigativo francese a difesa dei consumatori l'Epicerie ha analizzato le bustine di tè dei marchi più famosi (molti venduti anche in Italia) e i risultati sono allarmanti: molti diversi residui di pesticidi sono stati scoperti e superavano i valori consentiti per la salute. E’ incredibile come solo uno dei dieci marchi analizzati sia risultato privo di contaminanti.



La CBC ha testato tè nero e verde come la Lipton, Red Rose, Tetley e la Twinings con il suo famosissimo Earl Grey.
Altre marche popolari testate sono la No Name, Legends of China, King Cole e Signal dello zio Lee.
La verifica della letteratura scientifica, ad oggi disponibile, mostra chiaramente che l’esposizione ad alcuni pesticidiè associata a diverse forme di tumore, a malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer e a malattie neonatali. Il rapporto è stato pubblicato dopo la recente decisione dell'OMS di riclassificare il glifosato, l'erbicida più diffuso al mondo e ormai in uso da decenni, come “probabilmente cancerogeno”.

Entrare in contatto con alcuni dei pesticidi attualmente permessi in Europa comporta una vasta gamma di rischi per la salute di chi lavora con queste sostanze o per chi vive vicino ai luoghi dove sono utilizzate. A cui si aggiungono le preoccupazioni per i residui presenti nel cibo di cui tutti ci nutriamo, senza pensare ai danni per l'ambiente.

I danni possono inoltre interessare il sistema immunitario, come quello ormonale o nervoso dell’individuo, a cui corrisponde un’esposizione ai pesticidi con un livello variabile a seconda del proprio patrimonio genetico. Noti sono inoltre, sottolinea l’associazione, i possibili danni alle donne in gravidanza: le sostanze sembra siano in grado di raggiungere in maniera diretta il feto e comportare difetti alla nascita o anche ritardi nello sviluppo cognitivo.

Tra i più esposti vi sono i bambini, a causa dei tassi di esposizione più alti e della ridotta “capacità di metabolizzare le sostanze tossiche”.

Pesticidi nei tè di famosi marchi
Le bustine sono state analizzato da un laboratorio accreditato indipendente che ha usato gli stessi metodi di analisi e valori di riferimento dell’agenzia nazionale alimentare della salute. I ricercatori hanno scoperto che:
  • La metà dei tè testati conteneva residui di pesticidi superiori ai limiti consentiti in Canada. 
  • 8 delle 10 marche testate contenevano più sostanze chimiche
  • Una marca contenenti residui di 22 pesticidi diversi.
  • Dei 10 marche testate, solo Red Rose è tornato privo di residui di pesticidi.Alcuni dei pesticidi trovati - tra cui l'endosulfan e monocrotofos - sono in procinto di essere bandito da un uso in alcuni paesi a causa di pericoli per l'ambiente e per i lavoratori.

Potete vedere la lista completa in questo link.

Vediamo solo i due più rinomati in Italia:

Twinings con Earl Grey

11 pesticidi ritrovati superiori ai limiti consentiti
acetamaprid
bifenthrin
buprofezin
carbendazin
chlorenapyr
chlorfenapyr
chlorpyrifos
cypermthrin 

dicofol
fenpropathrin
imidacloprid


 


Lipton con Pure Green Tea 

7 pesticidi ritrovati superiori ai limiti

acetamaprid
bifenthrin
buprofezin
carbendazin
chlorpyrifos
cypermthrin
imidacloprid




Purtroppo le risposte fornite dagli organi di controllo sono risposte che prendono le parti delle lobby, forse con la speranza di ricevere onerosi incassi, perchè solo così si possono giustificare affermazioni come questa:


"La Health Canada ha esaminato le informazioni fornite dal mercato e per gli antiparassitari bifentrin, imidacloprid, acetamiprid, clorfenapir, Pyridaben, acefato, dicofol e monocrotofos, ed ha stabilito che il consumo di tè contenente i residui indicati non rappresenta un rischio per la salute in base al livello di residui riportati , frequenza di esposizione e il contributo alla dieta complessiva prevista. Inoltre, una persona dovrebbe consumare circa 75 tazze di tè al giorno per tutto il loro ciclo di vita di suscitare un effetto nocivo per la salute "quanto comunicato da un portavoce della Health Canada  alla CBC .

Stessa dissonanza informativa che troviamo con il pesticida glifosato
(ovunque, nelle acque, negli alimenti ,anche quelli distribuiti in Italia).
Mentre
lo Iarc inserisce la sostanza tra quelle “probabilmente cancerogene”
l'Oms  fa il balletto insieme alla Fao  se definirlo tale.. un mese si ed un mese no.. anche se a quanto pare ora siamo nella fase drammatica "assolviamo il pesticida".


Lo sapevate che la maggior parte tè non è lavato prima di essere messo in sacchi?


Ciò significa che se il tè è stato spruzzato con pesticidi che causano il cancro, tali antiparassitari vanno direttamente nella tazza.

Altre indagini oltre quella sopra citata confermano gli stessi dati, ad esempio una recente analisi di terze parti da Glauco Ricerca e discusso ha scoperto che il 91 per cento di tè Celestial Seasonings testato, aveva residui di pesticidi superiori ai limiti degli Stati Uniti. Oppure la Sleepytime Bambini Buonanotte conteneva 0,26 ppm di propaclor, un noto cancerogeno.

La linea di tè "benessere"è stata rilevata la presenza di tracce di propargite, anche un noto cancerogeno e la tossina di sviluppo. La FDA ha già emesso due lettere di avvertimento a Celestial Seasonings in materia di controllo di qualità scadente secondo questa fonte. Immaginate cosa succede quando il tè pesticidi carichi è immersa in acqua bollente.. Il tè Teavana è stato testato da un laboratorio indipendente e il 100 per cento di esso è stata rilevata la presenza di pesticidi. Un tè in particolare, Scimmia Prelevato Oolong, conteneva 23 pesticidi.

Il 77 per cento dei tè porterebbe il fallimento dell'importazione dall'Unione europea.

Il 62 per cento dei tè testati conteneva tracce di endosulfan, un pesticida che è stato bandito dalla Stati Uniti, Cina, e E.U. e da altri 144 paesi perché è stato legato alla fertilità e potrebbe danneggiare bambini non ancora nati... eppure era presente!!


In particolare il Tè verde risulta uno dei più contaminati di base. Per la sua estrazione vengono usati anche 15 pesticidi simultaneamente, per non parlare del tè Oolong.

Determination of Multiresidue Pesticides in Botanical Dietary Supplements using Gas Chromatography-Triple Quadrupole Mass Spectrometry (GC-MS/MS).
Chen Y, Lopez S, Hayward DG, Park HY, Wong JW, Kim SS, Wan J, Reddy R, Quinn D, Steiniger D.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27101866


Attenzione alle bustine di carta.. contengono sostanze cancerogene!




Il motivo è che numerose bustine di carta vengono trattate con epicloridrina, un composto utilizzato principalmente nella produzione di resine epossidiche. Vedere, "Informazioni di base su Epicloridrina in acqua potabile." ma anche come
nella produzione di numerosi materiali sintetici traepossidica, fenossi, e resine poliammidiche, polietere, utilizzato in parti di automobili,glicerina sintetica, glicidil eteri, politioli,elastomeri, amido alimentare reticolato, tensioattivi, plastificanti, coloranti, prodotti farmaceutici, emulsionanti olio, lubrificanti, e  adesivi (IARC 1976 WHO 1984). 
È anche usato come solvente per resine,gomme, cellulosa, esteri, vernici, lacche, nell' l'industria cartaria (IARC 1976, 1999). L' Epicloridrina è ampiamente usatocome stabilizzatore nelle sostanze contenenti cloro come gomma, nella formula di pesticidi.
Considerato un potenziale cancerogeno dall'Istituto nazionale per la sicurezza e health2 (NIOSH). Quando epicloridrina entra in contatto con l'acqua, si idrolizza a 3-MCPD, che ha dimostrato di causare il cancro negli animali.

EpichlorohydrinItè stato anche coinvolto nell' infertilità. Secondo un recente studio, ha un effetto spermatoxic nei ratti maschi e funzione immunitaria soppressa.



Report on Carcinogens, Thirteenth Edition
National Toxicology Program, Department of Health and Human Services
For Table of Contents, see home page:
http://ntp.niehs.nih.gov/go/roc13
Epichlorohydrin CAS No. 106-89-8



E le bustine di plastica?Un recente articolo su The Atlantic spiega perchè le così sicure  bustine di plastica ad esempio della Lipton non sono così sicure.. Queste bustine fatte in PET vengono definite sicure poichè fatte della stessa componente delle bottiglie o altro materiale di packaging alimentare e non si scioglie nell'acqua a bollore. (Un paragone che non crea valore aggiunto, anzi...(*¹)
*¹Il processo di degradazione del PET come detto prima è favorito dal calore: potrebbe portare alla formazione di acetaldeide e antimonio. L’acetaldeide è una sostanza volatile incolore con un odore fruttato. Secondo le disposizioni di legge vigenti nell’UE, il limite massimo di migrazione per questa sostanza è pari a 6 mg per Kg di alimento.
L’antimonio invece è un elemento che viene utilizzato come catalizzatore nella produzione del PET. Dopo la fabbricazione, una quantità rilevabile di antimonio può essere trovata sulla superficie del prodotto ma generalmente il suo residuo può essere rimosso con il lavaggio. Può rimanere però anche nel materiale stesso e, quindi, migrare in cibo e bevande. Questa eventualità diventa evidente solo se il PET è utilizzato con liquidi all’ebollizione o durante l’utilizzo in microonde.Quindi per evitare danni da una cattiva conservazione delle bottiglie hanno messo come precauzione la scadenza.

Un valore però che non viene considerato è, continua The Atlantic, la temperatura di transizione vetrosa o Tg.
"Questa è la temperatura alla quale le molecole, in alcuni materiali come polimeri, cominciano ad abbattersi.
Di norma, la Tg di un. materiale è sempre inferiore a quella di fusione. Nel caso del PET e nylon per uso alimentare (sia nylon 6 o nylon 6-6), tutti hanno una Tg inferiore alla temperatura di ebollizione dell'acqua. 

Ad esempio, mentre il punto di fusione PET è 250 ° C , il Tg è di circa 76 ° C. 

Questo significa che le molecole che compongono queste bustine di tè di plastica cominciano a rompersi in acqua calda. " Così, mentre la plastica stessa non si scioglierà nel tè, la temperatura di transizione vetrosa potrebbe potenzialmente trapelare ftalati nocivi se  sono presenti.  Un'altra cosa di cui preoccuparsi è che alcune delle bustine di tè più recenti sono realizzati con una varietà di materie plastiche. Alcune plastiche sono nylon, alcuni sono fatti di rayon viscosa, e altri sono realizzati in materiale termoplastico, PVC o polipropilene."

Luca Foltran, esperto di materiali di contatto e collaboratore de Il Fatto Alimentare  spiega:

«Per essere in commercio gli articoli devono obbligatoriamente essere ottenuti con plastica “di grado alimentare”, di purezza tale da poter essere impiegati a contatto con alimenti. Non voglio dire che questa bustina di plastica, come tutti gli altri prodotti di questo materiale, non presenti rischi in assoluto, ma si tratterebbe di rischi limitati se utilizzate in modo corretto».

Da chiedersi, vale veramente la pena, la comodità rischiare ulteriormente con questi prodotti e sistemi di packaging?

Tenendo conto che le stessa autorità di controllo come FDA, CDC non si sono minimamente espresse  riguardo alla loro sicurezza!!

Poi ci sono studi come questo: Nel 2009, uno studio ha trovato che nelle  bottiglie di plastica PET sono stati trovati inquinanti estrogeni. Tali tossine sono stati collegati al cancro. Se questo  PET è lo stesso materiale che Lipton sostiene di utilizzare nei loro bustine di tè di plastica, è giusto dire che c'è una probabilità che queste bustine di tè subiscano lisciviazione tossine ?


Non bisogna rinunciare al tè.. ma sicuramente diviene essenziale inserire questo prodotto fra la lista del biologico.
Non che questo salvi del tutto.. ma sicuramente m
olto.



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Fonti:

http://www.cbc.ca/marketplace/blog/full-tea-test-results
http://www.greenpeace.org/eastasia/press/releases/food-agriculture/2012/pesticides-testing-lipton-tea/
http://www.obrienclinic.com/general/plastic-and-cancerous-compounds-in-tea-bags/
https://www.sciencenews.org/blog/science-public/bottled-water-may-contain-%E2%80%98hormones%E2%80%99-plastics

http://www.theatlantic.com/health/archive/2013/04/are-tea-bags-turning-us-into-plastic/274482/
http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/file-e-allegati/documenti/acque-interne/acque-potabili/Bonato.pdf

ATLANTE: I BENEFICI DELLA CORREZIONE DELLA PRIMA VERTEBRA CERVICALE PER L'ORGANISMO

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La  postura è lo specchio della nostra salute.

La  prima vertebra cervicale (C1), chiamata anche Atlantide, è  il vero collegamento strutturale e nervoso tra il cervello ed il resto del corpo.
Non solo regge il peso della nostra testa, come vedremo, un suo disallineamento può determinare a cascata una serie di sintomi,  patologie, stati fisici ed emotivi in disequilibrio:
mal di schiena, emicrania, disturbi nervosi tra cui ansia, distonie e attacco di panico, problemi al collo e alla colonna vertebrale oltre a disturbi fisiologici di vario genere.
Il disallineamento tra l’Occipite e l’Atlante è sempre presente prima che dolori o sintomi compaiano. Difatti, nella maggioranza delle persone “sane”, nonostante l’assenza di sintomi cervicali particolari, è riscontrabile questo problema.

Perchè i dottori non lo diagnosticano?

Vi sono due ragioni per cui la maggior parte dei medici non diagnostica questo fenomeno.
Il primo potrebbe essere quello che loro dubitano completamente l’esistenza di tale sublussazione e un altro potrebbe essere quello che il loro training è focalizzato nel cercare patologie maggiori come fratture, tumori etc, oltre al fatto che la mancata visione olistica del corpo porta a cecità in ciò che non compete...

Talvolta le soluzioni sono così facili ed economiche che portano però a dubitare della buona fede medica, visto il business che esiste dietro ad una medicina che vive pensando al singolo settore, una medicina che crea le proprie patologie e le proprie singole "cure".
Il confine tra cecità, ignoranza, disonestà diventa un confine davvero flebile.

Perchè si disallinea Atlante?



Ad oggi Anatomisti, Osteopati e Chiropratici sono in discussione se è più corretto affermare che l’Atlante è sublussato o lussato, cioè dislocato; questo perché, obbiettivamente, la morfologia anatomico-meccanica ed articolare dell’Atlante è diversa da quelle delle altre vertebre e, quindi, probabilmente più predisposta a lussarsi piuttosto che a sublussarsi.
Indipendentemente, se è più corretto affermare se un Atlante è sublussato o lussato, ciò che veramente conta, sia per il paziente che per l’Osteopata, è riconoscere la delicatezza di questo tratto del rachide cervicale superiore ed il suo allineamento.

Svariate possono essere le cause del disallineamento:

- L' uso del forcipe durante il parto favorisce la sublussazione *¹
- Tenere il bambino il bambino a testa in giù dopo il parto *¹
- L’abitudine di tenere il bambino prono nel primo mese di vita *¹

*¹ Nel neonato, i due Processi Stiloidei che tengono l’Atlante nella posizione corretta non sono ancora pienamente formati, stanno ancora completando l'indurimento. La sublussazione dell’Atlante nel neonato può causare un malfunzionamento del tronco encefalico (che controlla le funzioni cardo-respiratorie). Vari ricercatori hanno suggerito che esiste una connessione tra il disallineamento dell’Atlante e la Sindrome Infantile di Morte Improvvisa. La SIDS colpisce un infante ogni 700/1000 nati e si pone come la più frequente causa di morte nel primo anno di vita.


- Incidenti, traumi, colpi di frusta,intubazione durante un'operazione chirurgica con anestesia totale. Il disallineamento può interessare non solo la prima vertebra cervicale ma anche quelle sottostante.
- Malocclusione
- Stress, stati emotivi nervosi, paura


Atlante una vertebra sensibile alle emozioni
Sicuramente fattori meccanici, come visto possono determinare un dislocamento di questa prima vertebra ma valutando l'incidenza generale, la causa prima deriva dallo stress.
Si tratta di una vertebra "sensibile", vista la sua delicata posizione, a qualunque rigidità muscolare responsabile della rigidità cervicale e del capo. In poche parole una vertebra sensibile agli stati emotivi, relazionali quindi agli stati d ansia,a preoccupazioni e pensieri persistenti, a dubbi e incertezze.

Situazioni di stress che si accumulano con tensione nella schiena e collo, una postura mentale di rigidità , l’inflessibilità, il rifiuto di vedere in senso ampio tutti gli aspetti di una data situazione fanno sì che questa delicata vertebra reagisca riducendo la sua normale mobilità.

E’ fondamentale dare ascolto a tutti questi segnali che il corpo e la psiche manifestano e calmare la mente. Per ritrovare la naturale quiete mentale e godere di un pieno equilibrio psico-fisico nella propria vita, è importante imparare a gestire lo stress, rilassare il corpo e rallentare le attività cerebrali, attraverso tecniche di rilassamento e di meditazione, esercizi di respirazione, Yoga ..


Metamedicina e dislocazione di Atlante


Se vogliamo dare una interpretazione a questa immobilizzazione è come se la paura, il timore di comunicare le proprie emozioni, stato d'animo la rendesse bloccatta, impedendole di compiere la sua funzione di movimento, collegamento, sostenimento.

Lo stress che si accumula in modo tensivo in questa parte del corpo è legato al senso generale della paura che spesso assale l'uomo.

Paura di affrontare nuove sfide, paura dell'ignoto, paura di non essere all’altezza o sufficientemente bravi nel proprio ruolo svolto nella società o famiglia; paura di quello che possono pensare gli altri.
La reazione a questo tipo di stimolo e un sovraccarico emotivo (la mente risulta perennemente in confusione, con una estenuante tensione interiore) è il desiderio di "staccare" la spina emotiva, evitando così di non guardare in faccia le emozioni. Si evita di girare la testa da un lato all’altro per vedere realmente cosa succede attorno a sé e, soprattutto, dentro di sé.

Epigenetica, neuroscienze, Antharveda, Metamedicina, Nuova Medicina Germanica.. ci dicono che l'IO determina l'autoguarigione.
Come noi accogliamo l'ambiente esterno, come noi creiamo il nostro ambiente interno, ciò determina la manifestazione del fenotipo.

La manifestazione in patologia è il linguaggio con cui il corpo ci manifesta l'insofferenza emotiva.

L'Atlande viene portato ad una dislocazione, immobilità.. e quindi a cascata ad una serie di problematiche.

QUALSIASI TIPO DI DISALLINEAMENTO NEL TRATTO CERVICALE SUPERIORE, INDIPENDENTEMENTE DA COME SIA AVVENUTO, LIMITA E DISTORCE I MESSAGGI TRA CERVELLO E CORPO.





Patologie annesse al disallineamento della prima vertebra cervicale

I ricercatori dell’Università di Michigan, del College of Osteopathic Medicine, suggeriscono che “la funzione dei muscoli RCPMI è quella di fornire feedback propriocettivo statico e dinamico al Sistema Nervoso Centrale (SNC), monitorando il movimento della testa e influenzando il movimento della muscolatura circostante”.

Quando l’Atlante è fuori dalla sua sede fisiologica, l’organismo può soffrire di vari disturbi, inoltre un Atlante disallineato può anche comprimere il nervo vago, le cui ramificazioni giungono fino all'orecchio interno.


Allergie

Disturbi del Sonno
Sciatica
Mal di Schiena
Nevralgia del Trigemino

Asma
Colpo di Frusta
Difficoltà di Apprendimento
Paralisi cerebrale
Torcicollo
Attacco Epilettico
Dolore al collo
Dolore alla Bassa Schiena
Problemi dello Sviluppo Infantile
Sindrome dell’ATM
Deficit di Attenzione
Disturbi mestruali
Dolore alle Spalle
Sindrome da Fatica Cronica
Muscoli contratti

Depressione
Dolore al Braccio
Dislessia
Problemi Digestivi
Tendinite
Disordini Organici
Artrite Reumatoide
Distonia
Mal di Testa
Sinusite
Dolore Cronico
Enuresi Notturna
Formicolio & Parestesia degli arti
Problemi cardiaci
Scoliosi
Costipazione
Ernia Discale
Infezioni all’Occhio
Pressione Alta
Visione scarsa
Diabete
Febbre da Fieno
Infezioni all’Orecchio
Vertigine
Morbo di Parkinson

Dolore all’Anca
Febbre
Dorsalgia
Iperattività
Neuropatia

Disturbi spasmodici
Fibromialgia 

Infertilità
Dolore al ginocchio
Sbandamento


È importante capire che NON tutti i disturbi elencati scompaiono in qualsiasi persona si sottoponga al riallineamento dell'Atlante, questo poiché gli stessi disturbi possono anche avere altre cause o concause.

Non sarebbe corretto interpretare la correzione dell'Atlante come una "cura miracolosa" in grado di risolvere tutti i disturbi, l'autoguarigione avviene come insegna Antharveda dall'IO e non possiamo pensare di curarci in modo olistico se poi non viviamo in modo olistico..

Correggere la posizione dell'Atlante, nel caso fosse disallineato, è necessario a prescindere dagli eventuali disturbi che si possono accusare momentaneamente, poiché si tratta di un "investimento" finalizzato ad ottenere una buona salute futura. Il riallineamento è consigliabile ad iniziare dai bambini e permette al corpo di funzionare al pieno delle sue potenzialità.

Il rachide cervicale è solo un tratto di una struttura unica ,la colonna vertebrale.
Ogni problema, ogni trauma, ogni dolore in un tratto della colonna coinvolge inevitabilmente gli altri. Quello cervicale, essendo il più alto ed il più delicato è particolarmente soggetto a subire l’influenza dei tratti inferiori.

L’intima vicinanza con la mandibola e la  partecipazione attiva delle prime vertebre cervicali all’apertura della bocca fanno in modo che i problemi gnatologici ed odontoiatrici si riflettano direttamente sulla muscolatura del collo, nonché sulla postura in generale.
La connessione neurologica strettissima con i muscoli oculari (basti pensare al movimento coordinato girare gli occhi/girare la testa), fa si che anche problemi a carico di questi ultimi possano generare sintomi “cervicali”. Non da ultimo va considerata la vicinanza di organi importanti quali l’esofago, la trachea e diverse stazioni linfonodali, che rendono il rachide cervicale passibile di andare in difficoltà anche in presenza di problemi metabolici.

I due principali effetti di un Atlantide disallineato


Decine di miliardi di fibre nervose dal Tronco Encefalico “viaggiano” attraverso la piccola apertura nell’Atlante e scorrono giù nella colonna spinale.
A causa delle misure ridotte del forame dell’Atlante in stretta vicinanza con il tronco encefalico, se  l’Atlante si sposta dalla sua posizione anche se solo la frazione di un grado, come conseguenza possono risultare due cose molto gravi:


SQUILIBRIO DEL CORPO
atlante osteopatia 7
Un disallineamento della prima cervicale determina un disallineamento dell'intera colonna, con modifica quindi della postura. Il corpo infatti deve bilanciarsi e quindi cercherà nuove posizioni di equilibrio.
Ne risentiranno le anche, colonna vertebrale, ginocchia.. portando a sua volta dolori e malesseri dal formicolio, all'emicrania, nevralgia...


Quando l’Atlante e/o l’Asse, rispetto all’Occipite, sono fuori dalla loro posizione anatomica, la testa si sposta fuori dal centro del corpo.
Questo crea uno squilibrio corporeo dalla testa alla punta delle dita dei piedi. La maggior parte del peso viene trasferito su un lato del corpo piuttosto che l’altro.
                                          
Se queste vertebre sono inoltre ruotate dalla loro posizione esse possono ruotare l’intera struttura spinale, includendo anche la pelvi, così che una gamba diventerà più corta rispetto l’altra.
Continuare a mantenere l’Atlante in posizione scorretta è una situazione pericolosa per tutto l’intero organismo non solo quello Osteo-muscolare-articolare ma anche per tutti quelli aspetti neurologici e di funzionalità viscerale, perché i volumi interni (micro e macro) sono tutti alterati a causa dello squilibrio del corpo reiterato nel tempo.

Ricordiamo che un corpo funzionale ed in perfetta salute favorisce enormemente la mente. 

Quando l'Atlante non si trova nella sua corretta, naturale posizione, e questo è sempre dimostrabile, abbiamo una differenza nella distribuzione dei pesi fra le diverse parti simmetriche dello scheletro che causa uno spostamento dell'asse verticale del corpo rispetto a quello imposto dalla forza di gravità. Nel tentativo di mantenere l'equilibrio, sviluppiamo delle tensioni muscolari permanenti che assorbono una considerevole quantità di energia, con conseguente comparsa di sintomi di diverso genere.
Con il passare degli anni i sintomi diventano sempre più evidenti.


RESTRIZIONE O DISTORSIONE DEI MESSAGGI CEREBRALI
ALLE DIFFERENTI PARTI DEL CORPO


Ogni cellula, organo, tessuto che non riceve un’adeguata energia nervosa e comunicazione dal cervello soffrirà e degenererà.
Un Atlante che ha perso la propria posizione anatomica può costringere o distorcere gli appropriati messaggi del cervello verso gli organi e gli arti attraverso tutto il corpo.

Se l’Atlante rimane sublussato per anni può portare alla degenerazione degli organi, muscoli e cellule tissutali.
Nel tempo, ciò può diventare molto grave, tutte quelle sintomatologie minime che negli anni avete sottovalutato vi avevano indicato che c’era un problema.

Vi sono inoltre  strutture chiave nelle vicinanze dell’Atlante e nel legamento di supporto tra cui il Nervo Vago che può venire compresso, ed ancora le arterie carotidi, le vene giugulari.

Importanti possono essere le implicazioni per le arterie vertebrali, che viaggiano attraverso il tratto cervicale da C6 all’Atlante, per le arterie carotidee che scorrono al di sotto dei muscoli sternocleidomastoidei, e per i nervi cranici che lasciano il forame alla base del cranio. Tutte queste strutture potenzialmente possono essere intrappolate, compresse, stirate o comunque possono subire traumi dai muscoli contratti e legamenti coinvolti per cercare di mantenere il cranio e il suo contenuto in posizione corretta.

Gli stress risultanti sulle arterie possono produrre una riduzione dell’apporto di sangue ossigenato al cervello, e sui nervi cranici può risultare in un’attenuazione del segnale del Sistema Nervoso da e al cervello.


I muscoli stressati e quelli che subiscono spasmi cominciano a sfibrarsi, nel tempo questo è molto visibile in una persona malata. Ci sono tante atrofie nei muscoli del collo e delle spalle, nelle persone con l’Atlante sublussato, che parte del processo di guarigione, dopo la correzione dell’Atlante, deve includere riabilitazione di questi muscoli. Queste atrofie sono molto evidenti in persone con il Morbo di Parkinson, sclerosi multipla e altre patologie neurologiche

Come detto in apertura la spina dorsale è il valore della nostra salute.
La sua elasticità, la sua struttura, quindi disequilibrio, compressione determina a catena disequilibrio in tutto il resto del corpo.


Come valutare correttamente il disallineamento


Purtroppo la questione è complicata.
Facendo verificare la propria posizione dell'Atlante da parte di terapisti differenti, si ottengono con sorpresa responsi alquanto differenti.  Chi dice che la vertebra è ruotata da un lato, chi dall'altro, chi afferma invece che non è ruotata affatto! Per non parlare poi dello spostamento laterale!

La Tomografia Computerizzata (TC-spirale) presso uno studio medico o una clinica adeguatamente attrezzata sono forse il metodo scientifico più certo. Per evidenziare adeguatamente lo spostamento dell'Atlante è necessaria però una TC-spirale detta anche multistrato oppure TC Cone Beam.

IMPORTANTE: Una TAC tradizionale (Tomografia Assiale Computerizzata), quindi non a spirale, è inadeguata per il nostro scopo. Come anche completamente inutili risultano le comuni radiografie o risonanze magnetiche (MRI/RMT/RM).(EVITATE QUINDI DI FARVI BOMBARDARE INUTILMENTE).
È quindi indispensabile trovare una clinica che disponga di un apparecchio TC-spirale. Una ulteriore difficoltà nel riuscire ad evidenziare adeguatamente il disallineamento dell'Atlante è determinata dall'impostazione con la quale si esegue la TC-spirale.

Solo le impostazioni che si trovano qui di seguito, permettono di produrre TC utili al nostro scopo. TC fatte in modo standard sono spesso completamente inutili!

Qui l'elenco dei centri in Italia con Tac-spirale



Il riallineamento di Atlante è definitivo?

Purtroppo gli eventi che determinano il suo slittamento sono talmente legati agli eventi della vita oltre che allo stile di vita (stress..) che non può essere certamente garantito un suo recupero definitivo.
Chi lo assicura è in malafede.



Il riassetto di Atlante non è privo ovviamente di effetti collaterali, quindi affidarsi a mani esperte diviene essenziale.


La correzione dell'Atlante non è una "cura miracolosa" in grado di risolvere tutti i disturbi, l'autoguarigione avviene, come insegna Antharveda, dall'IO e non possiamo pensare di curarci in modo olistico se poi non viviamo in modo olistico..





Fonte principale


http://sos-osteomieliticiitalia-onlus.blogspot.it/2012/06/scheda-61-oggi-parliamo-della.html

CONSERVANTE NEUROTOSSICO IN SALVIETTE e COSMETICI CAUSA ECZEMA E REAZIONI PERICOLOSE

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Sono state riportate reazioni pericolose alla sostanza chimica metilisotiazolinonecontenuta nelle salviette per i neonati.
Giustificano  il ritardo della segnalazione e lo stato di allerta pubblica con il fatto che l'eruzione per reazione avversa è stata mal diagnosticata da tempo, confusa come eczema del bambino ( un'eruzione infiammata e squamosa oltre che pruriginosa molto dolorosa).

Il discorso risulta quanto mai instabile visto che la "pericolosità" di questa sostanza è stata rivelata ormai da anni...non causa infatti solo reazione allergica bensì tossica (2005).

Il metilisotiazolinone è un conservante, nelle salviette serve solo appunto per prolungare la vita delle salviette ma è presente in molti alti prodotti.
DOVE LO TROVIAMO?

In molti dermo-cosmetici come maschere,lozioni ,creme viso etc…
In prodotti per l’igiene personale come saponi, shampoo, bagnodoccia…
In liquidi per la pulizia delle lenti a contatto
Nelle salviette monouso,colle,acquerelli …
In prodotti per la casa come detersivi per piatti, per lavatrici, ammorbidenti, detergenti,…
In preparazioni per filtri solari
In campo industriale è utilizzato come conservante per liquidi tecnici da lavorazione oli da taglio, refrigeranti, ecc…

Nelle salviette, spiega il dottor Ron Jones (come riporta Natural News)il metilisotiazolinone fa effetto adesivo, non basta risciacquare, il prodotto si attacca alla pelle ancorandosi anche per diversi giorni, causando poi la reazione avversa.

Il metilisotiazolinone è una possibile neurotossina.

Studio ha riportato che è causa di danni al sistema nervoso a bassi livelli di esposizione. Tecnicamente, il MIT è classificato come biocida. In altre parole, è una sostanza chimica che uccide i microrganismi. Ma appartiene anche ad una classe di composti simili detti isotiazolinoni.

Isotiazolinoni includono anche i seguenti prodotti chimici: chloromethylisothiazolinone (CMIT), benzisothiazolinone (BIT), octylisothiazolinone (OIT) e dichlorooctylisothiazolinone (DCOIT).

Recenti studi di laboratorio fatte con le cellule di cervello di ratto (in vitro) esposta al MIT tossico per soltanto 10 minuti provocato gravi danni ai neuroni esposti. I ricercatori hanno osservato che una breve esposizione a methylisothiazolinone è altamente tossico per i neuroni in coltura. Lo studio è stato pubblicato da The Journal of Neuroscience, fonte di seguito.
Oltre a questi dati, un altro studio condotto presso l'Università di Siena ha valutato la risposta tossicologica di colture cellulari ad alcuni ingredienti cosmetici. Per quanto riguarda il Kathon*¹ si è visto che è in grado di determinare morte cellulare. In conseguenza a questi ed altri risultati i ricercatori che hanno condotto gli studi hanno raccomandato il divieto assoluto per le donne in gravidanza di lavorare in industrie che utilizzano il metilisotiazolinone per le loro produzioni in quanto è probabile che possa indurre l'insorgenza di anomalie a livello del sistema neuronale del feto.

*¹ miscela (conservante →Aqua, Magnesium Chloride, Magnesium Nitrate, Methylchloroisothiazolinone, Methylisothizolinone e viene fornito con oltre il 22% di sali di magnesio per migliorarne la stabilità

Methylisothiazolinone, A Neurotoxic Biocide, Disrupts the Association of Src Family Tyrosine Kinases with Focal Adhesion Kinase in Developing Cortical Neurons
Kai He, Jason Huang, Carl F. Lagenaur and, Elias Aizenman
http://jpet.aspetjournals.org/content/317/3/1320.abstract


Prevalence of sensitization to methylisothiazolinone in an italian skin allergy unit.
Gallo R1, Signori A, Gervasio S, Parodi A.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26981911
The antimicrobial activity in vitro of chlorhexidine, a mixture of isothiazolinones (‘Kathon’ CG) and cetyl trimethyl ammonium bromide (CTAB)
G. Nicoletticorrespondence
, V. Boghossian
, F. Gurevitch
, R. Borland
, P. Morgenroth
Department of Applied Biology & Biotechnology, Royal Melbourne Institute of Technology, 124 Latrobe St, Melbourne, 3000, Victoria, Australia
http://www.journalofhospitalinfection.com/article/0195-6701%2893%2990014-Q/references
Cosmetovigilanza
Lidia Sautebin, Università Federico II di Napoli Corso di aggiornamento
Incidenza delle allergie da contatto al metilisotiazolinone in pazienti sottoposti a patch test dal 2006 al 2010

In un articolo pubblicato su Contact Dermatitis (Cont Derm 2010: 63: 164–167), Michael D. Lundov, Jacob P. Thyssen, Claus Zachariae e Jeanne D. Johansen hanno analizzato i dati da loro ottenuti sull’incidenza delle allergie da contatto al metilisotiazolinone, un conservante ampiamente utilizzato nei cosmetici, nel periodo che va dal 2006 al 2010.


Pensate che attorno al 2000 la Room and Haas produttore del KATON CG (conservante →Aqua, Magnesium Chloride, Magnesium Nitrate, Methylchloroisothiazolinone, Methylisothizolinone e viene fornito con oltre il 22% di sali di magnesio per migliorarne la stabilità)  ha proposto al mercato il Methylisothiazolinone da solo come alternativa ai parabeni!


Leggi anche:

3 nov 2014 ... (che viene solo bevendo,anche nel capello!!) ma non molti sanno che la maggior parti di questi prodotti contiene petrolati,e siliconi,parabeni e ...


5 ago 2015 ... Se vi raccontano che usano parabeni naturali occhio all'inganno che nascondono...


IN EUROPA REGOLAMENTATO MA SOLO PER...

In Europa, vista l'innumerevole quantità di risposte "tossico-allergiche" si sono sentiti in dovere di simulare una sorta di regolamentazione..

"Alla  luce  di  quanto  precede,  la  Commissione  propone  di  modificare  le  voci  39  e  57  dell’allegato V del regolamento (CE) n. 1223/2009 sui prodotti cosmetici per limitare l’utilizzo della miscela di metilcloroisotiazolinone e di metilisotiazolinone ai prodotti a risciacquo    e    per    indicare    chiaramente    che    l’utilizzo    della    miscela    e    del    metilisotiazolinone da solo sono incompatibili, poiché inciderebbe sul rapporto di 3:1 della miscela"


La miscela in questione è quella del KATON CG
 MCI/MI → Methylchloroisothiazolinone e Methylisothiazolinone), utilizzata nei cosmetici come conservante

Ripetiamo, MA SOLO nei prodotti che restano a lungo sulla pelle (creme, deodoranti, trucchi), RIMANE UTILIZZABILEin quelli a risciacquo(saponi liquidi, docciaschiuma,...): fai attenzione, soprattutto se destinati ai bambini e donne in gravidanza.
Fate attenzione anche alle creme solari, può essere contenuto soprattutto se andate all'estero e le  comprate in loco!
Lo scorso anno è stato anche ritrovano in smalti verdi e viola come conservante non indicato e superiore al consentito..

Inoltre, la presenza della miscela nei prodotti a risciacquo crea danni all’ambiente: entrambi gli ingredienti (methylchloroisothiazolinone e methylisothiazolinone) sono molto tossici per l’ambiente acquatico. Ricordiamo infine che questo mix di conservanti si trova in molti prodotti per la casa e per il bucato: lo si può trovare, ad esempio, in detersivi e ammorbidenti e in alcuni detergenti, tipo quelli per pavimenti.


I produttori avevano tempo fino al 16 luglio 2015 per adeguarsi alle nuove disposizioni... ma un occhio a questi prodotti non guasta..
ELENCO PRODOTTI COSMETICI NON DA LAVAGGIO


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Fonti:


http://www.farmacovigilanza.unina2.it/index.php?option=com_content&view=article&id=410:dermatite-allergica-da-contatto-indotta-da-metilisotiazolinone-seguita-da-grave-dermatite-facciale-e-problemi-respiratori&catid=73&Itemid=482&lang=it
http://www.altroconsumo.it/salute/pelle-sole/news/cosmetici-vietato-mix-conservanti
http://www.naturalnews.com/054098_baby_wipes_chemical_preservative_skin_rashes.html
http://www.nononsensecosmethic.org/allarme-methylisothiazolinone/
http://www.merieuxnutrisciences.it/uploads/sfSympalBossMediaPlugin/document/c40a37e4d563d4fd3bb07616f641538b606fa016.pdf






NUTRACEUTICA STRUMENTO DEL SISTEMA? O DAVVERO MIRA ALLA SALUTE? IL CIBO COME NUTRIMENTO E FARMACO

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Siamo una società che utilizza tantissimi farmaci, con altissimo ricorso al sistema sanitario.
Comportamento che da un lato nasce dalla paura innata dello star male ma alimentato da una cattiva "filosofia" di vita.
Una società consumistica, regolata da poche regole dettate dall'oligopolio delle lobby che ha fatto sviluppare, nei "paese progrediti", una cultura dello star male, una cultura dell'organo.
In realtà abbiamo più di 30.000 molecole che possono essere considerate veri e propri farmaci, in grado anche di prevenire e curare le malattie.

In realtà e ci stiamo fortunatamente sempre più riavvicinando al concetto, noi siamo uno.

Mente e corpo sono imprescindibili, come sosteneva Feurbach e prima di lui Ippocrate e prima di lui i Veda. Oggi arriviamo a questo tramite la fisica quantistica, l'epigenetica.

Tutto ciò che introduciamo nel nostro corpo (emozioni, cibo, liquidi, aria) e come lo facciamo, andrà a determinare il nostro stato di salute.
Quindi un aspetto importante lo assume il cibo sia in forma solida sia quello emozionale di cui parleremo in seguito.

Noi siamo anche quello che mangiamo.
Un sapere perso, che ha radici lontanissime ma che se sfogliamo il sapere vedico, lo ritroviamo chiaramente nell' Ayurveda.


Vero quindi che si rende necessaria una medicina integrata, vero che servono medici ed una scienza olistici ma diventa essenziale, prima di tutto, riappropriarci di una filosofia del vivere.
Non possiamo pensare di curarci in modo olistico se non si vive in modo olistico.



Ben vengano quindi le nuove scienze ma attenti ai falsi amici o risvolti nascosti,come nella nutraceutica e nutragenomica,  che partendo da assunti importanti, CIBO→NUTRIMENTO, li stravolgono per legittimare un mondo che nulla a che vedere con la salute e l'etica ma solo con gli interessidel sistema lobbistico.

Negli ultimi anni sta infatti prendendo piede una nuova scienza: la nutraceutica.
La nutraceutica si occupa dei così detti farma-alimenti. Alimenti che contengono al loro interno sostanze nutritive che rinforzano il sistema immunitario, prevengono la formazione di cellule cancerogene, migliorano la circolazione, migliorano la funzionalità della tiroide.

http://www.genopomii.unina.it/genohort/files/Lezione%20n.1%20.pdf
Si tratta di una vera scienza basata ora anche su studi di epigenetica, quindi parte  da come l'ambiente esterno ed interno vanno a modulare le molecole (attivandole o spegnendole), quindi il nostro DNA.
Ciò che introduciamo nel nostro corpo quindi va a modulare l'espressione dei nostri geni.

Tutto questo è buono, perchè anche le menti razionali vengono sfamate nel lor sapere scientifico ma dobbiamo comunque sempre stare attenti a non cadere nelle trappole del sistema.
L'analisi illustrata al III Nutraceutica Forum tenutosi a Milano nel 2015 si è così espressa: "lo scorso anno il mercato italiano è cresciuto dell’8,2% rispetto a una media europea del 7,5%; Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna assorbono quasi il 30% del totale a valore. In farmacia il 90 delle vendite.
Per quanto riguarda i canali, in Italia la farmacia si conferma essere il canale d’elezione per i prodotti nutraceutici veicolando infatti quasi il 90% del totale vendite".

Decisamente un buon campanello d'allarme..


“Il mercato nutraceutico si caratterizza per il proprio approccio competitivo focalizzato da una parte sull’innovazione di prodotto – ha dichiarato Lorenzo Brambilla, director Consumer Health di Ims Health Italia – e dall’altro sulla comunicazione sia diretta al consumatore attraverso la pubblicità che nel punto vendita con attività di trade marketing. E’ un mercato che cresce anche perché questi prodotti sono spesso utilizzati in associazione alle terapie o come strumento di prevenzione, tendenza che ha implicazioni importanti nella sfera comunicativa tra medico, farmacista e paziente”.

Nutraceutica strumento del sistema?


Tutto è collegato in noi e tutto è individuale.

Nella nutraceutica si parla

di alimenti farmaco:
"Composti attivi naturali presenti negli alimenti, integratori alimentari e prodotti erboristici, con effetti benefici sulla salute dell’uomo".

e di funzionalità degli alimenti:

"tutti i cibi freschi o trasformati, con proprietà benefiche, dimostrate,
sulla salute, sia in termini conservativi che preventivi, vengono definiti “Alimenti Funzionali"

http://www.genopomii.unina.it/genohort/files/Lezione%20n.1%20.pdf



Vero l'alimento è nutrimento. Tutti questi studi sono importanti ed utili.. se l'alimento venisse usato nella sua naturalezza ed ingerito in equilibrio e non in senso globalizzato.
Il cibo è però sia farmaco sia veleno. Nessun cibo è farmaco per tutti, talvolta si trasforma in veleno per alcuni.

Perchè?
Perchè ognuno di noi è diverso.

Ogni essere è ben distinto da un altro, ha la sua storia emotiva, la sua storia biografica e biologica, quindi uno stesso cibo può essere vissuto, metabolizzato, percepito in modo diverso con effetti diversi.
Dobbiamo paragonare il cibo agli stimoli. Ogni stimolo esterno ha la sua  controreazione.

Da dove viene il nutrimento?

Ogni cibo da nutrimento se...

La nutraceutica parte da un assunto vero, gli alimenti contengono in sè numerose sostanze nutraceutiche, ne sono un esempio i cosiddetti
"Protonutrienti", nei quali vi sono numerosi principi nutritivi come Aminoacidi, Acidi grassi essenziali, Antiossidanti, Sali minerali, Vitamine, etc. con caratteristiche preventive e di supporto rispetto a molteplici problemi psico-ficici e che vanno spesso a costituire parti organiche dei vari apparati del corpo e/o a mediare la produzione di ulteriori fondamentali sostanze o altresì a permettere specifiche sue funzioni vitali.
In realtà chi più chi meno, ed ognuno con il suo ruolo, ogni alimento è nutritivo.
Ogni elemento ha racchiuso in sè un'energia importante, che può portare beneficio al nostro corpo ma il nutrimento, l'energia che ci arriva non dipende tanto dall'alimento, quanto dall'individuo che la riceve.
La stessa curcuma che sostanzialmente viene indicata come un potente antiossidante, antibiotico.. non va bene assumerla tutto l'anno e non da tutti gli individui, stesso per lo zenzero.

Il cibo deve quindi portare nutrimento ad ogni parte del nostro corpo ed anima, per questo non diventa essenziale ad esempio la distinzione fra cotto e crudo (che comunque energeticamente esiste e va considerata) ma diventa essenziale come primo approccio l'individualità.

Ognuno di noi ha i suoi caratteri fisici, quindi ciò che deve introdurre saranno cibi che lo manterranno in equilibrio o che riporteranno equilibrio in base al loro nutrimento.

Quindi rispettare la propria capacità di digestione, il proprio fuoco digestivo.

Per questo alcuni cibi è bene mangiarli crudi, altri meglio cotti perchè di per sé sono pesanti , quindi devono essere "cambiati" o meglio trasformati per essere accettati, digeriti più facilmente dall'organismo.
Ci sono costituzioni, che in ayurveda corrispondono ai dosha, che devono assumere più cibi caldi piuttosto che freddi, più cotti che crudi.. in pratica equilibrio.
Un equilibrio individuale poichè individuale è il fuoco digestivo.Se insistiamo ad ingerire cibo che porta disequilibrio in noi, questo porterà a catena un Accumoli di tossine, quindi innesco di patologie. Il cibo da salutare diventerà veleno.
Mangiare sostanzialmente crudo ad esempio non può diventare regola generale e sinonimo di salute per tutti .
Sicuramente il cibo crudo dà energia immediata, focalizzazione ma ci sono persone, il cui fuoco digestivo è molto debole (come i VATA) in cui una dieta crudista porta mancanza di concentrazione, freddo, insonnia e disequilibri nel sistema nervoso.

Certo esistono alcune regole generali sulla qualità del cibo, su come è bene cuocerlo per mantenere alta la sua energia.. ma tutto va sempre adeguato all'individualità.

Ad esempio un cibo che va mangiato sempre crudo è la frutta, per mantenere intatte tutte le sue capacità nutritive, vitamine, proteine ed enzimi che favoriscono la digestione. Oltre al fatto che vanno mangiati lontano da ogni altro alimento. La classica frutta dopo mangiato non è salutare.
Il fuoco digestivo necessario per assimilare la frutta è ben diverso da quello della verdura, della carne, della pasta..
Anche i succhi vegetali è bene che siano separati dai succhi di frutta.

I cibi invece che nascono sotto terra sono difficili da digerire, per questo diventa importante trasformarli e cuocerli. Anche qui però ci sono le singole situazioni. Persone che hanno un buon fuoco mangiare carote crude va, per altre è importante che siano trasformate in modo da assimilarne il nutrimento!

Non è il cibo ma chi mangia il cibo.

Per questo cerchiamo di non cadere nella rete delle diete globalizzate.

La nutraceutica quindi, seppur validissima in realtà dice tutto e nulla.
Diventa importante per iniziare una nuova consapevolezza dell'alimentazione ma si può e forse si deve andar ben oltre e quindi tornare ben oltre indietro.

Importante sapere i componenti farmaco degli alimenti ma questo non giustifica estrapolarli ed inserirli addizionando geneticamente gli alimenti.

Tutti i cibi sono nutritivi. Il loro apporto nutrizionale dipende da chi i riceve.

- dalla sua costituzione (dall'equilibrio fra la costituzione dell'alimento e la individuale costituzione)
- dal suo stato emotivo di come li assume e cucina
- dal luogo
- dal tempo

Affinchè quindi si abbia un apporto nutritivo, da ciò che ingeriamo, non serve mangiare per forza  cibi crudi, essere vegetariani o mangiare come asceti.. o piuttosto mangiare più carote crude piuttosto che broccoli..
Il nutrimento arriva  solo mirando ad un equilibrio tra quantità e qualità del cibo, mangiando in base al luogo, al tempo ( anche stagionale primavera, estate, autunno, inverno ad esempio) e soprattutto in base alla individuale costituzione.

Il cibo che "fa bene" in assoluto non significa che va assunto indiscriminatamente, altrimenti si trasformerà in un dolore ben preciso!

Calorie come tabella inderogabile.

C'è chi ama pesarsi e pesare il cibo in continuazione. Siamo una macchina particolare.. che non ha bisogno di una quantità standard (come ci fanno credere) di olio, acqua, benzina... ma il consumo di cibo può variare in base all'ambiente interno ed esterno.
Il mangiare è piacere, è nutrimento dell'anima. Non a caso molti stati emotivi portano ad un rapporto conflittuale con il cibo e relazioni di dipendenza o rifiuto.
Misurare, regolamentare all'eccesso vuol dire privarsi del piacere.
Sintomo infatti di qualche conflitto emotivo non risolto e rimasto intrappolato.

Fattore Tempo


Il tempo delle stagioni.
Ogni stagione ha sue caratteristiche che vanno naturalmente a squilibrare il nostro corpo. Quindi l'alimentazione dovrà ad essa corrispondere per portare equilibrio.
Il tempo delle zone geografiche
Non possiamo pensare di alimentarci nello stesso modo se viviamo in Italia, nei paesi nordici o zone Tropicali.
Nel micro ambiente vale lo stesso se abitiamo in Trentino o in Sicilia.
Il tempo della giornata
Ogni singola parte del giorno ha le sue caratteristiche in cui il fuoco digestivo aumento. Bisogna equilibrare questo all'individuale fuoco digestivo e quindi mangiare preferibilmente in sua corrispondenza.
Il tempo dedicato al mangiare
Concetto che si lega al luogo e stato emotivo. Mangiare di fretta, porta ad una cattiva assimilazione e ad un accumulo maggiore quindi di tossine.

Fattore luogo e stato emotivo
Si è visto scientificamente che i vegetali risentono delle vibrazioni emozionali dell'uomo.
Un uomo che ha pensieri negativi influisce sulle "emozioni" della pianta.
Cucinare con amore, calma, senza stress, o rabbia trasmette buona energia al cibo.
Secondo l'ayurveda un buon cibo sattvico deve passare anche questa fase. Essere cucinato con buona musica, in buona atmosfera, con amore.

Legato allo stato emotivo è anche il momento in cui andiamo a mangiare.

Deve essere un momento quasi meditativo. Se discutiamo, vediamo immagini violente,.. mangiamo ciò che proviamo e vediamo.
Le emozioni anche loro trasformano il cibo e  determinano come lo assimileremo.


La nutraceutica ed integratori alimentari in alimenti OGM


La nutraceutica infine contempla lo sviluppo di composti benefici per la salute  dell’uomo" in parole povere va verso programmi  definiti di "miglioramento genetico".
Ovvero OGM,NBT, ingegneria metabolica: BIOFORTIFICAZIONI.

Con la scusa, intento, chiamiamolo come più ci aggrada, va a modificare geneticamente in laboratorio il gene alimentare, innescando una catena di danni che partono dall' impoverimento del suolo, utilizzo di pesticidi ed antiparassitari, dipendenza di acquisto delle sementi, quindi  all'impoverimento del paese destinatario.
Perchè, questi tipi di alimenti, non vengono creati e commercializzati con vendita intensiva nei paesi "sviluppati"... bensì proprio nei paesi più "deboli" creando una dipendenza ancora maggiore da quelli "progrediti".
  • Chi deciderà la quantità di “principio attivo funzionale” presente nell’alimento?  Chi deciderà le altre caratteristiche nutrizionali dell’alimento, che, con ogni probabilità, saranno inevitabilmente modificate? 
  • Determineranno una situazione di mercato degli alimenti che sotto certi punti di vista è fortemente contraddittoria, in relazione ad una certa perdita di biodiversità? 
  • Risulta coerente che  cibo come riso, verdure.. debbano essere sottoposti a prove di sicurezza alimentare? e stabilirne range d'assunzione? 
  • Se poi annullassimo tutti i reali problemi derivati dal cibo transgenico, il cibo nutraceutico , aumenterà o diminuirà la probabilità di dar luogo ad una dieta equilibrata? 
  • Chi ne farà uso, aumenterà o diminuirà la probabilità che il suo stato di salute si mantenga ad un buon livello o, addirittura, migliori, così come auspicato?
Queste solo alcune domande..
Il vero nutrimento del cibo avviene dall'equilibrio da tutte le condizioni di cui parlato prima. Da un cibo sano, non addizionato, non trattato.
Dove le condizioni energetiche sono pulite e forti dal seme sino alla digestione.
Solo così abbiamo un cibo satvvico, nutriente che diventa farmaco.
Ogni inquinamento fisico ed emotivo, ad esso correlato, è veleno che ingeriamo ed assimiliamo.

Sempre legato al discorso di estrapolazione vi  sono poi tutti quei prodotti inseriti sul mercato chiamati INTEGRATORI.. a base di..
Sono esclusivamente prodotti commerciali che servono per "catturare" in gabbia il consumatore.
Il nutrimento avviene dal prodotto fresco e da tutto quello che abbiamo indicato sino ad ora.
Quindi scienza si, ma attenzione alla manipolazione per non incentivare solo un nuovo mercato.
La vera salute risiede altrove.

Concludo accennando ad un altro cibo che è nutriente e determina la nostra salute fisica e mentale: Le emozioni.


La dieta emozionale

La neuroscienza, studi di epigenetica, hanno dimostrato negli ultimi 20 anni, come emozioni croniche represse, possano essere considerate cibo tossico per il nostro corpo fisico. Se represse (rabbia, ostilità, impotenza appresa) hanno ricaduta sulla condizione fisica, con l'insorgenza di patologie anche croniche, tumorali.
Esistono tecniche specifiche che portano ad una vera riduzione nell'utilizzo farmaci, nell' insorgenza, degenerazione di patologie croniche.
In Canada ad esempio sono state così apprese e recepite da essere state introdotte nei pronti soccorsi, cambiando le politiche sanitarie del paese..
Lifestyle medicine.

Le neuroscienze ci hanno ampiamente dimostrato che le emozioni sono fatti fisici, hanno un'origine ben precisa nel nostro cervello e precisi pattern, vie di scarico, Le Doux le definì le funzioni biologiche del cervello.
Ad esempio la rabbia coinvolge determinati organi, come il medico cinese sa da tempo, e precisi sistemi neurovegetativi, e procede dal basso verso l'alto.. la paura ne ha altri..
I neuropeptidi devono essere considerati delle molecole "psichiche", in quanto non trasmettono solo informazioni ormonali e metaboliche, ma "emozioni" e segnali psicofisici: ogni stato emotivo (amore, paura, piacere, dolore, ansia, ira... ), con le sue complesse sfumature chiamate sentimenti, è veicolato nel corpo da specifici neuropeptidi
Questi neuropeptidi e i loro recettori sono stati rinvenuti in ogni parte del corpo e non soltanto nel sistema nervoso.
Questo significa che l’intero corpo "pensa", che ogni cellula o parte del corpo "sente" e prova "emozioni", elabora le proprie informazione psicofisiche e le trasmette ad ogni altra parte attraverso una fittissima rete di comunicazioni di estrema varietà comunicativa.

Quindi se abbiamo determinati pensieri e mettiamo in atto determinati copioni emotivi stiamo cambiando prima a livello energetico, si attuerà uno stato emotivo che agirà sul cervello limbico che produrrà a cascata un comportamento neurale e rilascio ormonale, di neuropeptidi.. un cambiamento corporeo.

 Cibo ed emozioni

Il cibo, quindi, può essere un “nutrimento” a tutto tondo per il benessere psico-fisico della nostra persona, fonte di sostegno, soddisfazione e anche occasione di convivialità, intimità e scambio con gli altri. Ma per imparare a gustare realmente ciò che mangiamo senza “mangiare le nostre emozioni” come dice Louise Vincent nel suo libro (Sono infelice e mangio!, 2001) è indispensabile provare a fermarsi un attimo, prima di cedere ciecamente a quello che ci sembra l’irresistibile impulso della “fame” e riflettere se quello che stiamo per introdurre è un buon “ingrediente” o piuttosto una violenza per il nostro corpo e, in ultimo ma non per importanza, se il “nutrimento” di cui in quel momento sentiamo il bisogno non sia da ricercare piuttosto in un altrove…

Quindi se vogliamo fare un percorso e capire il perchè del nostro rapporto con il cibo, come sempre il percorso va affrontato dall'interno.. e se non pensiamo di farcela da soli tanti sono i medici integrati, l'importante è rivolgersi a psicoterapueti con una visione olistica ed integrata come la ISTDP o PNEI.

Concludo con la stessa suggestione lasciata da Erica Poli alla sua conferenza sulle donne e cibo.. uno scritto di Tich Nhat Han un monaco da me citato più volte, in grado di tradurre concetti come il qui ed ora, la consapevolezza.. in maniera fruibile..

        "Quando riusciamo a rallentare e goderci veramente ciò che mangiamo, ne ricaviamo una qualità molto profonda.
        Amo sedermi e magiare con tranquillità, godermi ogni morso, consapevole della presenza della mia comunità, consapevole di tutto l'amorevole duro lavoro presente nei miei pasti.
        Quando mi siedo così non sono nutrito solo fisicamente ma anche spiritualmente.
        Il modo in cui mangio influenza tutto il resto delle cose che faccio durante la giornata,
        Vivere questo tempo come una meditazione.
        Perchè se quando mangio sono consumato dai miei progetti e preoccupazioni in realtà ciò che mangio è molto stress e paura, diventando cibo dannoso per corpo e mente."


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www.lifeme.it



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Fonti:

http://alimentazione.fimmg.org/relazioni_corsi/2014/giugno_nutraceutica/Verginelli_Nutraceutica_Ali_Funz_Integratori_storia_significato%20.pdf
http://www.genopomii.unina.it/genohort/files/Lezione%20n.1%20.pdf
http://ogmbastabugie.blogspot.it/2012/10/nutraceutici-transgenici-quali_1.html
http://ogmbastabugie.blogspot.it/2014/06/la-prof.html
http://www.erbeofficinali.org/dati/pubblic/Nutraceutica.pdf
http://www.clusteragrifood.it/images/RoadmapOpuscolo.pdf












DOVE ANDARE AL MARE QUEST'ANNO? ELENCO BANDIERA BLU, VERDE E 5 VELE 2016. SONO DAVVERO ATTENDIBILI?

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Come ogni anno da aprile parte l'elenco delle spiagge più sane, più a portata di bambino,.. con l'assegnazione delle tre bandiere:
  • Bandiera verde riconoscimento dei pediatri
  • Bandiera Blu conferito dalla FEE (Foundation for Environmental Education)
  • Le cinque vele  conferito da Legambiente e  Touring Club

Prima di procedere alla consueta lista delle spiagge con le bandierine vi consiglio una lettura a questo articolo, che seppur datato, è sempre attuale...
(capirete i criteri e le procedure con le quali vengono assegnate.. e forse il perchè spesso quando ci rechiamo in una spiaggia indicata con vela blu in realtà sarebbe da far chiudere!)

Tutto nasce da un mio desiderio d'indagine sulla serietà,utilità veridicità...delle famose bandiere blu,verdi e vele che vengono assegnate ogni anno alle spiagge del litorale italiano.


Perplessa già sul fatto che oltre alla bandiera blu ed alla guida blu di Lega ambiente abbiamo sentito il bisogno di dare origine ad un nuovo criterio.. quello dei pediatri con bandiera verde..le mie domande andranno da

Come si spiega  l'incongruenza che si ripete ogni anno sulle classifiche? Ovvero come le tre classifiche citate spesso sono fra loro contraddittorie??

per concludere o per iniziare con...
"un mare radioattivo come quello Adriatico può risultare veramente salutare e pulito?"se avrete la pazienza.. in fondo all'articolo indicato sopra troverete, a riguardo, vari PDF mooolto istruttivi da leggere.

COME fanno queste classifiche? sono VERITIERE? e poi SERVONO davvero??


Nella ricerca dettagliata mi imbatto su numeri e nomi.. e così vedo che la Sardegna ogni anno ha pochissime spiagge che rientrano nei criteri..ed invece grandiose la Toscana..ma ciò che mi stupisce è la scandalosa Emilia Romagna..


Torniamo alle classifiche del 2016
Di riporto l'elenco completo delle spiagge con le rispettive bandiere e vele.

Buona scelta..
 
Spiagge italiane con bandiera verde 2016
Qui l'elenco

Le cinque vele blu usciranno a giugno. Aggiorneremo la pagina.

Spiagge italiane con bandiera blu 2016
Nel PDF l'elenco scaricabile:





ABRUZZO (6- 2 in meno rispetto al 2015 e 1 in più)


Chieti

    Vasto - Punta Penna, Vignola San Nicola

     Fossacesia-Fossacesia Marina

    San Salvo - Zona Fosso Molino

Teramo

    Silvi-Lungomare Centrale/Arenile sud (new entry)

    Tortoreto-Spiaggia del Sole

    Pineto-Lungomare dei Pini/Pineta Catucci

In tre edizioni, la regione è passata da 14 a 6 località.

BASILICATA (2 - 1 new entry rispetto al 2015)

Matera

    Policoro (new entry)

Potenza

    Maratea

CALABRIA (5 - 1 in più rispetto al 2015)

Cosenza

    Praia a mare (new entry)

    Trebisacce - Lungomare Sud

Crotone

    Melissa - Torre Melissa

    Cirò Marina

Reggio Calabria

    Roccella Jonica

CAMPANIA (14 - 1 in meno e 1 new entry rispetto al 2015)

Napoli

    Anacapri - Punta Faro, Gradola

    Massa Lubrense

Salerno

    San Mauro Cilento  (New entry)

    Capaccio

    Castellabate

    Vibonati

    Ascea

    Pisciotta

    Positano

    Pollica - Acciaroli e Pioppi

    Agropoli - Trentova, S.Marco

    Montecorice-Agnone - Agnone e Capitello

    Casal Velino

    Centola - Palinuro

La Campania perde la bandiera blu a Sapri.

EMILIA ROMAGNA (7 - 2 in meno rispetto al 2015)

Ferrara

    Comacchio - Lidi comacchiesi

Forlì-Cesena

    Cesenatico

Ravenna

    Cervia - Milano Marittima, Pinarella

    Ravenna - Lidi Ravennati

Rimini

    Misano Adriatico

    Bellaria Igea

    Marina Cattolica

L’Emilia Romagna perde due bandiere, quella di Gatteo e quella di San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì Cesena.

FRIULI VENEZIA GIULIA (2)

Gorizia

    Grado

Udine

    Lignano Sabbiadoro

LAZIO (8)

Latina

    Terracina

    Ventotene - Cala Nave

    Sabaudia

    Sperlonga

    San Felice Circeo

    Latina - Marina di Latina

    Gaeta

Roma

    Anzio

LIGURIA (25 località - 2 in più rispetto al 2015)

Genova

    S.Margherita Ligure

    Chiavari

    Moneglia

    Lavagna

Imperia

    Taggia

    Santo Stefano al Mare - Baia Azzurra

    San Lorenzo al Mare

    Bordighera

La Spezia

    Levanto (new entry)

    Ameglia - Fiumaretta

    Framura - Fornaci

    Lerici

Savona

    Ceriale  (new entry)

    Borghetto S.Spirito

    Varazze

    Pietra Ligure - Ponente

    Bergeggi

    Albisola Superiore

    Albissola Marina

    Celle Ligure

    Finale Ligure

    Spotorno - Zona Moli Sirio e Sant'Antonio

    Savona - Fornaci

    Loano

    Noli

LOMBARDIA (1)

Brescia

    Gardone Riviera

MARCHE (17)

Ancona

    Ancona - Portonovo

    Numana

    Sirolo

    Senigallia

Ascoli Piceno

    Grottammare

    Cupra Marittima

    San Benedetto del Tronto

Fermo

    Fermo - Lido, Marina Palmense

    Porto S.Elpidio

    Porto San Giorgio

    Pedaso - Lungomare Centro

Macerata

    Civitanova Marche

    Potenza Picena - Porto Potenza Picena

Pesaro e Urbino

    Pesaro

    Gabicce Mare

    Mondolfo - Marotta

    Fano

MOLISE (3)

Campobasso

    Petacciato-Marina di Petacciato

    Campomarino - Lido

    Termoli - Lungomare Nord 

PIEMONTE (2)

Verbano-Cusio-Ossola

    Cannobio

    Cannero Rivier

PUGLIA (11 – 1 in meno e 1 in new entry al 2015)

Bari

    Polignano a Mare

Barletta-Andria-Trani

    Margherita di Savoia - Centro Urbano Canna Fesca

Brindisi

    Carovigno  (new entry)

    Ostuni

    Fasano

Lecce

    Melendugno - (Roca, San Foca Centro, San Foca Nord-Torre Specchia, Sant’Andrea e Torre dell’Orso)

    Otranto

    Salve

    Castro

Perde la bandiera blu Monopoli, in provincia di Bari.

Taranto

    Castellaneta

    Ginosa - Marina di Ginosa


SARDEGNA (11 - 3 in più rispetto al 2015)

Cagliari

    Teulada  (new entry)

    Quartu S. Elena - Poetto

Ogliastra

    Tortolì - Lido di Orrì, Lido di Cea

Olbia-Tempio

    Badesi (new entry)

    Santa Teresa Gallura - Rena Bianca, Capo Testa Ponente

    Palau

    La Maddalena - La Maddalena, Caprera

Oristano

    Oristano - Torre Grande

Sassari

    Sassari  (new entry)

    Castelsardo

    Sorso


SICILIA (6 - 1 in più rispetto al 2015)

Agrigento

    Menfi

Messina

    Tusa

    Lipari - Lipari, Vulcano

Ragusa

    Marina di Ragusa (new entry)

    Pozzallo

    Ispica

La Sicilia riconquista una storica bandiera blu, quella di Marina di Ragusa. Conferma per la new entry dello scorso anno, Tusa, in provincia di Messina.

TOSCANA (19 - 1 in più rispetto al 2015)

Grosseto

    Monte Argentario

    Grosseto - Marina di Grosseto e Principina a Mare

    Castiglione della Pescaia

    Follonica

Livorno

    Rosignano Marittimo - Castiglioncello e Vada

    Castagneto Carducci

    Bibbona - Marina di Bibbona

    Livorno - Antignano e Quercianella

    Piombino - Parco naturale della Sterpaia

    Cecina - Marina, Le Gorette

    Marciana Marina (Elba) - La Fenicia

    San Vincenzo

Lucca

    Forte dei Marmi

    Pietrasanta

    Viareggio

    Camaiore

Massa-Carrara

    Massa (new entry)

    Carrara - Marina di Carrara Centro

Pisa

    Pisa - Marina di Pisa, Tirrenia, Calambrone

TRENTINO ALTO ADIGE (5)

Trento

    Levico Terme - Lido

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    Caldonazzo

    Pergine Valsugana

    Tenna

VENETO (8)

Venezia

    Venezia - Lido di Venezia

    San Michele al Tagliamento - Bibione

    Eraclea - Eraclea Mare

    Chioggia - Sottomarina

    Jesolo

    Caorle

    Cavallino Treport

Rovigo

    Rosolina




GENE ANK3: QUANDO DEPRESSIONE E STRESS ACCORCIANO LA VITA

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Un'ulteriore conferma arriva dalla scienza sull'importanza dello stress e degli stati emotivi - depressione - come modulatori genetici, in grado di incidere sulla longevità.
La ricerca è stata condotto dall' Indiana University School of Medicine e dal Scripps Research Institute, pubblicata il 24 maggio 2016 sulla rivista Nature Publishing Group Molecular Psychiatry .


Il gene in questione è l'ANK3 che modula la proteina ankyrin-G.
Questa proteina è associata non solo alla longevità stretta dell'uomo ma anche a patologie come : schizofrenia, autismo, disordine bipolare.

I ricercatori hanno evidenziato come il gene ANK3, cambia espressione, modulazione se la persona è  sottoposta a notevole stress e / o ha uno stato d'animo disturbato, come ad esempio in persone che hanno tentato il suicidio.
Il dott. Niculescu (ricercatore nel gruppo psichiatrico di ricerca presso Indianapolis Veterans Affairs Medical Center) ha affermato di seguito che questa modulazione epigenetica è associabile con l'invecchiamento precoce, ridotta longevità e quindi abbiamo un impatto sulle patologie prima menzionate.

In poche parole stress ed emozioni tossiche possono concorre epigeneticamente su esiti come disordine bipolare, schizofrenia, Alzheimer...


Hanno visto che il gene ANK3 infatti tende ad aumentare la sua attività nelle persone anziane, nelle persone con stati emotivi alterati (ad esempio da tentato suicidio) e con lo stress, hanno oltresì visto che agendo con l'antidepressivo Mianserin riuscivano a contenere, riducendo, la sua attività.


La disfunzione mitocondriale è stato l'ambito migliore in cui i geni sono stati mappati in relazione allo stress , all'umore e longevità.
Alcuni dei geni identificati in questo studio sono cambiati in direzione opposta  di longevità in stati di  malattia come l' Alzheimer. Viene ad aumentare così la possibilità che il trattamento di disturbi dell'umore e dello stress incida positivamente sull'impatto della malattia stessa .

La Bioinformatics farmaco  ha rivelato una serie di composti che possono agire su questi geni e promuovere la longevità, come:

omega-3 acidi grassi DHA (acido docosaesaenoico),
piracetam,
quercetina,
vitamina D¹ e
resveratrolo,

Ovviamente non potevano esimersi dall'associare farmaci da disease mongering come i composti estrogeno-simile, antidiabetici e rapamicina (immunosopressore)

Apparentemente niente di nuovo sotto il sole, visto che si tratta di conferme di un sapere già noto ma almeno chi necessità di razionalità e dimostrazioni scientifiche ancora una volta l'epigenetica viene in aiuto.
Purtroppo questa voglia di dimostrazioni non è fine a se stessa, quindi tutto verrà strumentalizzato al fine di smerciare ancora più farmaci, anche perchè certamente non verranno a dirci di aumentare semplicemente la famosa vitamina D!!

¹*
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16 mag 2016 ... La vitamina D non è brevettabile perchè è una molecola biologica. Non ci guadagna nessuno con un brevetto, nessuna lobby ci può speculare ...


Ciò che è importante cogliere infatti non è nella cura, atteggiamento ormai indotto da anni di manipolazione "medica occidentale" unita alla manipolazione lobbistica ma è la salute.
Capovolgendo la situazione dobbiamo capire come rimanere in salute.. e comprendere quindi che stress edemozioni represse (tali da portare a depressione, suicidio..) vanno ad influire sulla qualità e durata della nostra vita.
Diviene perciò importante condurre uno stile di vita diverso, impegnandosi in questo piuttosto che nella cura!!


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Fonte:
http://medicalxpress.com/news/2016-05-genes-linked-effects-mood-stress.html
http://www.medicalnewstoday.com/articles/310567.php







DIMOSTRATO PERCHÈ I TRAUMI ANTICHI RIAFFIORANO NELL'ETÀ ADULTA

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Collegamenti unici nel cervello degli adolescenti permettono di ridurre facilmente i ricordi di paura e di evitare l'ansia più tardi nella vita, questo quanto scoperto da un nuovo studio, condotto da ricercatori della Weill Cornell Medicina.

Dynamic changes in neural circuitry during adolescence are associated with persistent attenuation of fear memories 
Siobhan S. Pattwell, Conor Liston, Deqiang Jing, Ipe Ninan, Rui R. Yang, Jonathan Witztum, Mitchell H. Murdock, Iva Dincheva, Kevin G. Bath, B. J. Casey, Karl Deisseroth & Francis S. Lee
http://www.nature.com/ncomms/2016/160524/ncomms11475/full/ncomms11475.html

Sia grazie ad un sapere diretto, fornitoci da studi, sia grazie ad un sapere che è ormai compenetrato nel tessuto del sapere collettivo, tutti sapiamo che la nostra percezione attuale del mondo deriva sostanzialmente da come la nostra mappa dei ricordi a disposizione ci fa percepire il mondo.

Freud già disse:  tutto può "in qualche modo sopravvivere e, a certe condizioni, essere riportato alla luce della coscienza (...) il fatto che il passato sopravviva nel presente è piuttosto la regola" (Freud 1929, p.562-564).
Da Frued poi si è andati oltre, capendo  ad esempio grazie a Kandel , che gli valse un premio Nobel, che esiste un sistema di memoria a lungo termine esplicita, verbalizzabile ma anche di un memoria sotterranea, implicita, non passibile di ricordo e non verbalizzabile.
Mancia continua e fa depositare questa memoria antica appunto nell'amigdala, visto che sino ai due anni l'ippocampo non è sviluppato.
La memoria esplicita ed implicita creano un vero archivio emozionale..ed ogni volta che noi ci rapportiamo al mondo, attraverso i 5 sensi, attingiamo volontariamente alla memoria esplicita, mentre il nostro corpo attinge, senza che noi lo sappiamo, a quella implicita a quella più antica, .. quella prima dei due anni. Una memoria dove la parola non esiste.. una dimensione di memoria fatta solo di energia, immagini,sogni,suoni,odori..Una luogo fatto di vibrazioni.


Sulla base di questo pare già chiaro il collegamento del ricordo legato allo spazio e tempo.


Se infatti ritroviamo un oggetto o ci rechiamo in un luogo che la nostra memoria associa ad un evento traumatico automaticamente la nostra percezione del posto, oggetto o persona o anche situazione verrà modulata in tal senso, portando quindi reazione di fuga, paura piuttosto che blocco, allergia.. sino a vere patologie.

Gli scienziati hanno scoperto il nesso 
ricordo-spazio
E DI COME FUNZIONINO DIVERSAMENTE NELL'ADOLESCENZA...


Hanno scoperto che la corteccia prefrontale, che controlla la paura e ansia, passa attraverso un "riarrangiamento" nell'adolescenza dove forma un numero significativo di nuove connessioni con l'ippocampo, la regione del cervello che controlla la memoria spaziale.
"Ciò implica che durante questo periodo di sviluppo, c'è questo forte legame tra come la paura è vissuta e ricordata e la memoria del luogo in cui l'evento pauroso ha avuto luogo", ha detto l'autore dello studio: il dottor Francis Lee, professore del Dipartimento di Psichiatria presso Weill Cornell Medicina e co-direttore di ricerca per il NewYork-Presbyterian Centro ansia giovanile.

Pattwell continua asserendo che: "Sappiamo che gli adolescenti spesso sottoposti ad uno stress o un trauma sembrano stare bene, anche per anni",  "Ma molti di loro sperimentano ansia o  ricordi traumatici legati a quell'evento più avanti in età adulta."

I ricercatori hanno dimostrato che sottoponendo ad una terapia comportamentale il soggetto adolescentedopo l'avvenuto trauma, anche se non manifesta apparentemente disequilibri, rieducandolo inconsciamente ad una corretta associazione luogo- evento, si potrà ridurre significamene il "ritorno" di comportamenti nevrotici o disturbi dell'umore.. in età adulta.

Interessante scoperta ma per farci capire ancora una volta che qualunque evento passi attraverso la nostra esperienza lascia un segno, seppur invisibile.
Segno che, con meccanismi talvolta ancora poco conosciuti, può fare ritorno in modo anche violento, se l'emozione legata a quella esperienza non era stata fatta vivere nella sua pienezza d'onda.(Letting-go)
Talvolta è vero, come dimostrato, il nostro organismo, in questo caso il cervello è in grado di attivare meccanismi di difesa tali ad esempio da "sottovalutare" momentaneamente il trauma, quasi a difesa del giovane.. come dire: "NON sei ancora in grado di gestirlo a pieno, ti difendo con una percezione ridotta".
In realtà il trauma è trauma e lavora in modo lento e capillare.
Attende forse una consapevolezza diversa, un momento di fragilità diverso.. ma prima o poi salta fuori.


Osserviamo quindi i nostri ragazzi, educhiamoli al racconto, educhiamoli a vivere le emozioni, a vivere il trauma e nel caso ci trovassimo ad una palese ridotta percezione non fermiamoci noi genitori nel "è forte, ha reagito bene!!".. ha solo sospeso la reazione.. il trauma è li rimasto intrappolato e latente.


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Fonte:http://medicalxpress.com/news/2016-05-teen-brains-recovery-traumatic-memories.html
http://www.humantrainer.com/articoli/memoria-psicoanalisi-neuroscienze.html







IL SEGRETO TOLTECO: Come creare la tua vita attraverso i sogni

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Chi non ricorda i propri sogni è come un morto vivente
Chi ha letto Castaneda non sarà scevro di questo sapere, il sapere tolteco.
Nel Messico precolombiano si sviluppò un sistema di conoscenza che oggi conosciamo come “Nagualismo” o “Sciamanesimo Tolteco”. Questa tradizione prosegue ancora, profondamente modificata rispetto all’epoca degli antichi veggenti.

Ci troviamo ad una longitudine ben diversa da quella sempre qui citata, ben lontana geograficamente dai Veda dell'India, eppure ci troviamo difronte nuovamente ad un popolo che imparò a percepire il mondo come energia. Nel loro stato di consapevolezza intensificata “videro” l’universo e gli esseri che lo popolano come insieme di campi energetici. Si resero conto che viviamo immersi, circondati dalla pura consapevolezza. Si accorsero anche che ciò che mantiene coesi gli esseri viventi è un particolare aspetto dell’energia stessa, che chiamarono “aspetto vibratorio dell’energia” ma, soprattutto, compresero che tutto ciò che noi siamo e facciamo (sia come sciamani che come persone comuni) dipende dalla nostra disponibilità energetica. In sintesi tanto più disponiamo di energia, tanto maggiori saranno la nostra forza vitale e l’intensità della nostra consapevolezza, fino a giungere a spezzare la barriera della percezione, dell’interpretazione, della socializzazione, e liberare finalmente il nostro collegamento con l’infinito.

Una capacità vibratoria che hanno sempre cercato di aumentare.
Inizialmente sfruttando i movimenti esterni, quindi con l'aiuto di piante, oggi sempre più con il movimento dall'interno.

Movimento interno e la qualità della percezione


Oggi si dice che il mondo è in base a quel che percepiamo, esperimenti di fisica quantistica lo dimostrano.. un sapere che abbiamo trovato nei lontani Veda e che "casualmente" ritroviamo anche qui..
Gli antichi toltechi si resero conto che le barriere energetiche sono mantenute in essere dalle nostre convinzioni personali e dall’idea di noi stessi.
Queste convinzioni ( che possiamo anche chiamare come la mappa della memoria tramite la quale percepiamo il mondo e reagiamo agli stimoli) 
costringono la nostra attenzione a scorrere entro cicli ripetitivi predeterminati. La convinzione genera la qualità della percezione.E’ la convinzione ciò che sostiene il sistema di interpretazione, ma le convinzioni, a loro volta, derivano dalle conoscenze dirette acquisite.

Se riusciamo a fare nostro un nuovo ordine di conoscenza, allora possiamo modificare l’interpretazione o perfino eliminarla del tutto.

Il Sogno

Uno strumento importante diventa quindi il sogno..
La tradizione orientale vedica e tibetana molto ci hanno già detto dell'importanza del sogno e di come può diventare uno strumento importante di meditazione e realizzazione del sè, raggiungendo un grado di consapevolezza maggiore.
Ne parla lo yoga del sogno tibetano con le sei fasi del sogno, e ne abbiamo parlato anche con lo yoga nidra.
I tuoi sogni sono solo un riflesso illusorio delle tue abitudini mentali, tu puoi trasformarli  in  quello  che  vuoi  che  accada. Un'antica preghiera recita:
“Quando il bardo del sogno sta    per    iniziare    abbandona    il    modo disattento  e  stupido  di  giacere  come  un cadavere,  entra  nella  sfera  naturale  della attenzione  incrollabile,  riconoscendo  i  tuoi sogni,   pratica   trasformando   l’illusione   in luminosità.  Non  dormire  come  un  animale. Fai la pratica che unisce sonno e realtà”
Un dire, che come vedremo tra poco, da oriente ad occidente viaggia con la stessa vibrazione, con la stessa tradizione archetipa. Un'unica origine.

Cosa è il segreto tolteca?


È costituito dalle pratiche di insognazione, percezione, sogno lucido degli antichi toltechi.

C'è una frase molto forte nella loro tradizione:
Chi non ricorda i propri sogni è come un morto vivente
Non solo chi non ricorda ma anche chi non lavora con i propri sogni. Perchè non ha il controllo sulla propria vita da sveglio.


Si possono fare molte cose da sveglio, vero, però nel sogno si riceve il preavviso di quello che accadrà di bene e male nella vita da svegli. È come l'accesso diretto a quello che nella tradizione era la grotta ovvero l'inconscio.
Nella Tradizione  tolteca si ritiene che se nella vita si sta facendo esperienza di qualcosa, è perché quel qualcosa è stato prima sognato.

Il nagualismo non tratta dell'interpretazione dei sogni ma di seminare i sogni, come creare la tua vita attraverso i sogni, come cambiare la realtà influenzando i sogni, entrando nel sogno fioritolucidi nel sogno.

Una tecnica che può cambiare la vita se praticata prima di dormire.
Ottenendo risultati sulle guarigioni, sull'abbondanza, evoluzione spirituale..

Nell'antico Messico, questi segreti del sogno venivano insegnati solo ai sacerdoti, governanti e guerrieri.

Esploriamo questo percorso...

Tutta la tradizione è divisa in Tonal e Nagual.

Tonal e Nagual racchiudono tutto il nostro essere, tutta la nostra percezione cosmica..sintetizzare i concetti non è facile, vi indicherò la traduzione al solo fine per capire a grandi linee il nagualismo riferito al sogno.
Nella lingua nāhuatl ( l'idioma parlato dal popolo oggi identificato come nahua (Aztechi, Colhua, Tepanechi, Acolhua e Toltechi).

Tonal che deriva Tonatiuh → Sole, essere con la luce del sole, indica il nostro Sè quando siamo svegli

Nagual deriva dalla parola Negua → Io
. Chi sono io davvero.
Questo Io è la forza energetica che usiamo quando sognamo e quando siamo morti.
Potrebbe essere paragonato al concetto "Spirito", anche se non corretto...Il nagual si avvicina a quello che intendiamo come inconscio.
Tutto ciò che noi siamo in bene ed in male deriva da li da questo livello.

Non è un IO superiore, bensì il tuo altro IO.
Noi viviamo con due consapevolezze diverse.
Quando siamo vivi e siamo svegli la nostra consapevolezza è retta del Tonal, quando dormiamo o muoriamo è retta dal Nagual.

Il nagualismo è l'arte di aver Tonal e Nagual uniti

da svegli (insognazione). Ciò comporta il sogno lucido, lo stato cioè in cui ci si accorge di sognare all'interno del sogno stesso.
Per raggiungere questo un tempo venivano usate piante, oggi tramite tecniche di respirazione e di annebbiamento della vista si possono vedere altre realtà, cambiare i volti delle persone ad esempio, perchè si viene ad alterare la percezione.
Alcuni lignaggi usano le piante le prime volte, per vedere quale è il risultato da ottenere in seguito muovendo solo gli occhi..e respirando.

da addormentati.(sogno lucido)
. Se ci si addormenta con nagual e tonal uniti, ci si cala subito in quello che la scienza chiama sogno lucido.
Stato in cui ti accorgi che stai sognando mentre stai sognando.
La tradizione tolteca va un passo oltre da questa semplice traduzione.Vuol dire interagire con il sogno e la capacità di trasformare noi stessi, nel sogno, in qualche archetico, quello che ci serve per ottenere quello che vogliamo. Ad esempio se hai la capicità di trasformarti in un serpente e farti mordere dove hai male o una malattia.. guarisci.

Ci sono molti archetipi:

L'abbondanza viene richiamata con la Terra quindi con il Coccodrillo ( i Maya usavano la Terra). Il colibrì si usa nei problemi di relazione. L'archetipo per ottenere la lucidità nel sogno è l'aquila. Gli archetipi animali hanno un impatto maggiore sull'inconscio e non a caso diverse marche commerciali ne fanno uso!! (Nike, Lacoste..)
Piuttosto che farti manipolare dagli archetipi, malnipolali te nei sogni e andare dove vuoi


Cadere nello stato ipnagogico
Dallo yoga Nidra all'inseminazione tolteca del sogno





Sappiamo che tutti nell'addormentarci passiamo uno stato chiamato ipnagogico, uno stato ipnotico. Questo può diventare un problema perchè è il momento in cui molte persone ripetono, rivedono tutti i problemi, "come faccio", ma ho poi questo e quello.. insomma si va a "confermare" in ipnosi il negativo.

Tutto questo ci ricorda l'importanza della parola, della sua suggestione.
Ricorda lo yoga Nidra. Arrivare attraverso la rotazione di coscienza ( in pratica la stessa tecnica che vedremo in seguito) ad uno stato di coscienza alterato, ipnotico dove "seminare" il proposito, il Sankalpa..

Se lo conoscete già troverete molte assonanze, se non lo conoscete potete leggere di cosa si tratta in questo articolo.

Interessante nuovamente vedere come due civiltà così apparentemente lontane nuovamente conoscessero tecniche "così avanzate" e simili per arrivare a modificare la nostra percezione e quindi la nostra cocreazione della realtà.
Ovviamente ognuna ha sviluppato la tecnica con caratteristiche tipiche, una legata maggiormente alla vibrazione, alla parole, l'altra all'immagine all'archetipo visivo, anche se poi lo stesso Yoga Nidra lo utilizza.
Con il Sankalpa dello Yoga Nidra andiamo ad inseminare una nuova volontà, un nuovo eprcorso visivo, un nostro proposito. che poi richiameremo alla mente più volte durante il giorno dalla mattina appena svegli sino a prima di dormire..
Con l'inseminazione del sogno andiamo ad investire un'archetipo animale con tale proposito.

In entrambi i modi noi stiamo andando ad agire sul nostro inconscio cercando di modularlo creando nuovo percorsi neurali.
Nuovi percorsi che porteranno ad una nuova percezione di sè, della realtà e quindi noi cocreeremo la nostra realtà diversa..


La tecnica Meshika 
dell'inseminazione dei sogni


Quella che leggerete di seguito è una tecnica Meshika portata avanti da tanti maestri come  ad esempio Sergio Magañ.

Meshika non vuol dire essere messicano, il luogo dell'ombellico della luna, quindi essere Meshika vuol dire lavorare con i sogni.
Questa tecnica si può fare anche a livello molto avanzato, la si fa prima di andare a dormire per creare la nostra vita attraverso i nostri sogni.

Essere un maestro del sogno richiede molta disciplina, quello che si fa coon questa tecnica ad un livello molto avanzato è di dividere la notte, quindi non dormire le 8 ore di fila ma dopo 3, 4 ore svegliarsi, rimanere un 30 minuti svegli e praticare una tecnica che serve a rallentare il battito, subito dopo ci si incomincia a paralizzare, che è uno degli indicatori che si sta sognando, però non si è persa la coscienza.
In quella fase si può incominciare anche a russare..

A quel punto si può costruire attivamente il sogno, senza aspettare che arrivi.

Quando ci si sente paralizzati non è facile perchè può dare l'idea di non riuscire a respirare ma quello è il momento giusto perchè quando si impara a padroneggiare questo stato, a guidare la consapevolezza in questo stato si possono addestrare i nostri sogni..

Questo però è un livello molto avanzato... adesso vediamo un livello più elementare da fare prima di dormire:


Consta da 5 cicli respirazioni, ognuna ha il suo nome Nautl
Insiprare con il naso ed espirare con la bocca.

Primo ciclo di 13 respirazioni. Testa volta a sinistra.
In questa fase "distruggiamo" ciò che ci limita per fare spazio alla soluzione. Inspiriamo dal naso ed espiriamo dalla bocca, con l'intenzione di distruggere. Per esempio se vogliamo la salute, l'intento sarà di rimuovere la malattia. Se abbiamo un problema di ipertensione, distruggeremo l'ipertensione. Se vogliamo abbondanza, distruggeremo la povertà. Distruggiamo ciò che ci impedisce raggiungerla.

Nella tradizione, se si s ta vivendo qualcosa è perchè prima lo abbiamo sognato.
Quindi ora dobbiamo andare a distruggere i sogni che hanno creato il problema.

Secondo ciclo di 13 respirazioni. la testa verso destra.
Facendo 13 respiri, per distruggere i sogni che hanno creato l'ipertensione o la mancanza di abbondanza.

Nel terzo ciclo, la testa è verso l'alto.
In realtà la vera traduzione sarebbe testa verso i semi..Per gli antichi messicani i semi corrispondono all'energia cosmica. Quindi con la testa verso l'alto andremo a distruggere l'energia cosmica che ha creato i sogni che hanno creato il problema.. Anche qui, 13 respiri.

Nel quarto ciclo la testa è rivolta verso il basso.
Testa verso l'acqua. Nel livello livello avanzato si fa avendo realmente una bacinella d'acqua o specchio all'altezza dell'ombelico. In questo livello basso invece dobbiamo immaginare il nostro riflesso nell'acqua di una bacinella o specchio posti sull'ombelico, e poi che scompaia.
La tradizione vuole che vi sia una forte identificazione di come immaginiamo il nostro volto ed i nostri problemi. Quindi riuscendo a far sparire il riflesso si vanno a far sparire i problemi.
A questo punto visualizziamo al posto del nostro volto il volto di un animale l'archetipo. Se desideriamo salute, dobbiamo visualizzare al posto del nostro volto un serpente. Abbondanza: un coccodrillo o una tartaruga. Relazione: colibrì. Per aiutare la propria famiglia: un cane. Per la spiritualità: un'aquila.


Nel quinto ciclo ci corichiamo, facciamo ancora 13 respirazioni.
inspirando dal naso con l'ombelico contratto, e poi espirando rilasciando i muscoli. Durante ciò, visualizziamo che l'immagine dell'archetipo utilizzato salga durante l'inspirazione dall'area dell'ombelico verso il plesso solare, per uscire, durante l'espirazione, dal petto, immaginando che si diriga verso destra.

Nel mentre, ci si ripete nella mente una suggestione ipnotica mentre entriamo nello stato ipnagogico, del tipo: "Sono un guerriero del sogno. Rimango lucido e cosciente nell'addormentarmi. Trovo i sogni che semino (per esempio), nella forma del cane che guarisce tutta la mia famiglia dall'artrosi".


Questo mantra, proposito va ripetuto sino a che non ci si addormenta.
Tutta la pratica 4 sere su 7 giorni



Buona pratica...




Fonti:

https://www.youtube.com/watch?v=qPy2-I9uU4w
http://www.carloscastaneda.it/Sognare-Tolteco.htm
http://www.vajrayana.it/TWO%20KHENPOS%20-%20Iniziando%20a%20praticare%20lo%20Yoga%20del%20Sogno.pdf
http://www.bioguida.com/disponibilita-energetica/



LA BUFALE DEL MIELE CON RESIDUO ANTIBIOTICO : PER COPRIRE QUALI DATI?

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In rete in questi ultimi giorni sta girando l'allarme che nel miele sono stati trovati residui di antibiotici (secondo la relazione EFSA), ponendolo come alimento più contaminato dopo carne suina, ovina, equina...

Si tratta di una mezza bufala solo per puntare l'attenzione sul miele, sviandola, chiediamoci,..: da cosa?

In realtà la notizia è ben più tragica vediamola insieme:

La relazione riporta il monitoraggio di dati del 2014 sulla presenza di residui medicinali..ed altri contaminanti.


1) Residui di medicinali
2) Residui di antiparassitari
3) Residui di altri contaminanti

Ricordo come il quadro normativo UE regola gli argomenti:

Regolamento (UE) N. 37/2010 stabilisce limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli animali da produzione alimentare e di prodotti animali. I livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale sono stabilite dal regolamento (CE) n 396/2005. Regolamento (CE) 1881/2006 della Commissione stabilisce i limiti massimi per la presenza di alcuni contaminanti nei prodotti di origine animale



In realtà come vedremo il miele si risulta altamente contaminato ma non da antibiotici ma da antibatterici, ed il più alto valore steroidi lo detiene invece la carne bovina ed ovina, anche se è generico e non esatto dirlo perchè tutto è sempre relativo ad un farmaco ben preciso.
Ogni contaminante ha avuto il suo maggior esponente..

Inoltre, partiamo dal concetto che questo sondaggio comunque sia ha validità zero, nel senso che i campioni provengono da tutta Europa, quindi cosa mi rappresenta a livello di vera indagine? Niente..
Le ricerche andrebbero fatte per singolo paese..

Quindi c'è semplice inesattezza e " faciloneria" nel riportare le notizie, oppure desiderio di veicolarle ,nascondendo tutto lo sporco che sta intorno?


Gruppo A-
A3 (steroidi anaboilizzanti)
i campioni non conformi sono stati trovati:
bovini  0,06%
ovini caprini 0,10%
suini 0,20%

A4 (zearalanone lattone di acido resorcilico, usato come promotore di crescita per i ruminanti, studi in vitro hanno dimostrato il suo potenziale genotossico paraganabile alle più potenti sostanze estrogeniche. È stata dimostrata l'accellerazione puberale in proporzione al suo uso...)

ovini caprini 0,89% (QUESTO DATO SI SONO DIMENTICATI DI SCRIVERLO??)
bovini 0,72 % (QUESTO DATO SI SONO DIMENTICATI DI SCRIVERLO??)
suini 0,18%

Gruppo B
B1 (antibatterici)
La più alta frequenza di campioni non conformi è stata trovata nel miele (0,72%)

SU QUESTO DATO STANNO FONDANDO L'INTERA NOTIZIA DEL REPORT (MEDIA COME ANSA... E I VARI COPIA INCOLLA CHE VERRANNO NEI SOCIAL, FACEBOOK..)


B2 (altri farmaci veterinari)

La più alta percentuale di campioni ha rilevato

anticoccidi
(antiparassitario) (0,20%)
selvaggina d'allevamento 2,45%
cavalli 2,33%
conigli 0,71%
uova 0,41%
pollame 0,20%
ovini e caprini 0,11%
suini 0,02%

Antielmintici (antiparassitari)
cavalli 0,54%
ovini caprini 0,21%
latte 0,07%
bovini 0,04%
suini 0,03%

Piretroidi (Una classe di insetticidi e acaricidi)
cavalli 0,78%
miele 0,13%

Sedativi
suini 0,03%

Antiinfiammatori non steroidei

selvaggina d'allevamento 1,39%
cavalli 0,51%
ovini caprini 0,39%%
bovini0,26%
pollame 0,19%
latte 0,03%

Altre varie sostanze non conformi..

ovini e caprini 0,34%
bovini 0,23%
pollame 0,14%

B3 (altre sostanze e agenti contaminanti ambientali)

Il 5,41% è risultato contaminato da cadmio, piombo, mercurio, rame.

Micotossine
selvaggina d'allevamento 12,50%
bovini 5,78%
suini 2,64%
cavalli 2,63%
pollame 1,04%
latte 0,33%

I valori che nel complessivo hanno avuto un aumento rispetto agli anni passati sono stati il gruppo  A4 (zearalanone lattone di acido resorcilico→ estrogeni) ed inquinanti chimici (cadmio, piombo, mercurio rame)



I dati sono molto semplici da leggere ed interpretare, non capibile quindi come possa essere stata riportata la notizia in altri termini come citerò qui sotto.. se non per sviare e coprire.
Ribadisco comunque nuovamente che si tratta di report del tutto inutili se non per creare dati statistici allarmanti e poco pratici.
Sapere che i bovini sono risultati più colpiti.. ma quali bovini? e soprattutto di quale paese?.. idem per miele e tutto il resto.
Questi dati andrebbero svolti singolarmente per ogni singolo stato.
Inutile spendere risorse per indagini inutili, che poi per altro vengono riportate deviandole..


Residui antibiotici nel miele, veterinari lanciano l’allarme


Allarme residui antibiotici per il miele. Arriva dalla Federazione nazionale ordini veterinari italiani (Fnovi) che, in una nota, riporta i dati del rapporto pubblicato a maggio dall'Efsa (European Food Safety Auctority) che evidenziano come campioni non conformi delle sostanze residue medicinali sugli animali e sui prodotti animali censite nel 2014\2015 siano presenti per lo 0,02% nella carne di suino, per lo 0,21% nelle carni ovine, per lo 0,54% nelle carni equine e per lo 0,72% nel miele.

''Gli eccessi rilevati sono sorprendenti - sottolinea in una nota la Fnovi - se si pensa alla consuetudine dei consumatori di ricercare qualità naturali nel prodotto delle api. Api che le Nazioni Unite indicano in un report quali impollinatrici senza le quali sparirebbero più di 70 delle 100 colture principali che forniscono circa il 90% del nutrimento della popolazione mondiale come frutta e verdura, oltre al fieno per alimentare il bestiame''.


"La possibilità di utilizzare antimicrobici in apicoltura - rileva il presidente Gaetano Penocchio prospetta un quadro rovinoso. Le api, infatti, potrebbero diventare vettori di antibiotico-resistenza, senza alcuna possibilità di controllo e quindi di difesa dalla contaminazione per le colture e per l'ambiente. Non ha alcun senso intraprendere campagne europee e nazionali contro l'utilizzo di antimicrobici in medicina umana e in veterinaria e poi non porsi criticamente nei confronti dell'impatto ambientale che si produrrebbe a trattare animali che abitano 14 milioni di alveari e volano ovunque sul territorio e sui campi" conclude Penocchio.


Redazione ANSA
A prescindere che niente dovrebbe essere usato su qualunque animale per renderlo "produttivo" ai fini consumazione umana...cerchiamo per lo meno però di dare le giuste informazioni, distinguendo fra antibiotici e quindi il problema connesso antibiotico-resistenza... con la presenza  di antibatterici!!!
oltre a quello già ampiamente sviscerato ed omesso..




Fonti:
http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/cibo_e_salute/2016/06/01/residui-antibiotici-nel-miele-veterinari-lanciano-allarme_0698a5f1-3b33-412f-9e2e-28c9cb7c0f98.html
http://www.mieliditalia.it/mieli-e-prodotti-delle-api/notizie-il-mercato/80169-dossier-antibiotici-gli-antibiotici-nel-miele-troppi-residui
http://www.ordineveterinarireggioemilia.it/userfiles/files/argomenti2015_libro_bianco.pdf
http://www.meteoweb.eu/2016/06/salute-residui-antibiotici-nel-miele-veterinari-lanciano-lallarme/696522/
http://www.efsa.europa.eu/it/supporting/pub/923e
http://www.mieliditalia.it/mieli-e-prodotti-delle-api/notizie-il-mercato/80169-dossier-antibiotici-gli-antibiotici-nel-miele-troppi-residui
http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/160525
http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/160211

MESE DI GIUGNO :SEMINA, TRAPIANTI,LAVORI,RACCOLTA NELL’ORTO E GIARDINO

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NELL’ORTO

A giugno le giornate si fanno più calde e lunghe, così i lavori nell’orto sinergico e naturale, nel mese di giugno, si fanno altrettanto intensi, e’ proprio in questo mese che riusciamo a vedere i primi risultati, se abbiamo dato troppo concime e acqua, o troppo poco, se la posizione e la consociazione scelta e’ stata vincente, insomma se abbiamo fatto un buon lavoro.
Se avete poi provveduto ad una buona pacciamatura vi inizierete a rendere conto dei vantaggi.. ovvero le poche innaffiature, infatti, tiene l’umidità e non importa innaffiare ogni giorno, tranne in caso di temperature molto elevate.

LE PIANTE AROMATICHE SONO INSETTICIDI NATURALI
L’odore di moltissime piante che tanto amiamo in cucina ha un vero e proprio effetto repellente per gli insetti. Per questo è bene piantare nei nostri orti, piantine di basilico, aglio, timo, santoreggia, rosmarino, salvia. Anche l’aglio svolge questa funzione a causa del suo caratteristico odore, anche nella preparazione di macerati da spruzzare su afidi ed altri parassiti.

Leggi anche
PDF STAMPABILE SEMINARE SECONDO LA LUNA






Per la semina delle piante aromatiche nello specifico consiglio la lettura correlata:

Ricordo che non è essenziale avere un orto... certo fa la sua differenza in alcuni casi ma ottime soddisfazioni le danno anche le colture in terrazzo. Scoprirete che si può coltivare tutto non solo piante aromatiche!! dall'insalata alle zucchine,ai peperoni, alle patate!


Semine in luna calante

A dimora all’aperto: agretto, bietola da coste, finocchio, lattuga da taglio.

In semenzaio all’aperto: cavolo cappuccio , cavolo verza, indivia riccia, lattuga , bietola da coste, porro, radicchio di Chioggia, scarola, sedano.

Semine in luna crescente

A dimora all’aperto: basilico, bietola da orto, cardo, carota,fagiolo, fagiolino, prezzemolo, ravanello, rucola e zucchina.

In semenzaio all’aperto: cavolfiore.

Trapianti in luna crescente

A dimora all’aperto: basilico, bietola da orto, cardo, cavolo cappuccio estivo-autunnale, indivia riccia, lattuga, scarola, sedano, fagiolo,fagiolino, pomodoro tardivo, zucchina, porro, scarola, sedano.

Lavori in luna calante

Rincalzare le patate, mettere i tutori a pomodori, piselli e fagiolini rampicanti.
Interrare la senape ed altri eventuali sovesci.


Cimature

Per avere dei frutti più rigogliosi e abbondanti, la cimatura diviene un’azione che richiede poco tempo.
Sono i pomodori e il basilico le due varietà che si ritiene importante cimare: il basilico si cima quando vediamo che sta andando in fiore, in modo che le aromatiche foglie continuino a vegetare; per quanto riguarda il pomodoro, invece, è importante togliere quei ributti laterali che non hanno fiori, ma solo fogliame, i quali tolgono energia ai frutti di pomodoro che stanno crescendo. Si consiglia di cimare anche meloni, cetrioli e angurie.


NEL FRUTTETO

Con luna calante occorre diradare grappoli di uva sulle viti .
E’ il momento anche di effettuare la potatura verde.
La potatura verde giova anche all’olivo.
Eliminare i polloni dai castagni.
Innestare noci ed in vivaio protetto anche eventuali piante di olivo.

Con luna crescente si trapianta l’actinidia.
Attorno al tronco degli alberi da frutto effettuare una fossetta in grado da accumulare l’acqua piovana e delle irrigazioni.

INNESTI

Albicocco – Cachi – Castagno – Noce – Pesco

TIPI DI INNESTO IN GIUGNO :Becco di luccio – Ponte – Spacco inglese semplice – Chip budding (Gemma
vegetante) – Scudo (Gemma vegetante) – Zufolo (Gemma vegetante)–Semplice



IN GIARDINO

Prosegue la potatura degli arbusti e dei rampicanti che hanno ultimato la fioritura.Riprendere le annaffiature delle piante grasse e succulente.

Si disotterrano per la conservazione tutti i bulbi che hanno gia  finito il loro ciclo di fioritura.

Si tolgono tutti i germogli del selvatico agli innesti per non diminuire la vegetazione degli innesti stessi.

Si da’ lo zolfo in polvere ai rosai( la mattina quando le foglie sono bagnate di rugiada.

Si tolgono i calici dei semi dai rosai ,si potano leggermente e si tolgono tutti i rami ,eccetto tre o quattro ai crisantemi.

SEMINE e MOLTIPLICAZIONI

Con luna crescente

Si possono seminare Aralia,Begonia semperflorens,Kalancoe,Iridi(appena maturano il seme),Mammillaria,Maranta,Neoregelia,Nidolario,Peperomia….

Inoltre si effettuano le semine di Aquilegie,Ipomee,Penstemon e tutte le annuali e perenni del momento.

Si dividono i cespi e si piantano i rampolli di Lillà,Sagittaria,Sanseveria…..

Si dividono e ripiantano i rizomi di piante come i Nelumbo,Ningea….

Si fanno le margotte di Camelia,Medinilla….

Si fanno talee di : Aucuba,Azalea,Begonia rex(dalle foglie)Begonia semperflorens(dai rami)Bocca di leone,Kalancoe,Camelie,Dature,Fucsie,Geranei,Glossinia(foglie),Lilla’ cedrina(semilegnosa)Lilla’ (erbaceo)Nasturzio,Oleandro,Verbena…..

Se col tempo dovesse formarsi della muffa sul terriccio,cospargere lo stesso con una spolverata di zolfo in polvere.

NEI VASI

Si sradicano le erbacce , si smuove leggermente il terriccio,si somministrano concimazioni liquide.

Si effettuano i rinvasi alle piante che ne necessitano aumentando se necessario il vaso di 3 cm. di diametro in più,altrimenti,provvedere l solo cambio del terriccio alloggiando poi la pianta ancora nel medesimo vaso.






L'ORTO: LA CONSOCIAZIONE E GLI EFFETTI DELLE ERBE ...
15 mar 2016 ... Saper avvicinare le piante tra l'oro è quasi un'arte. Chi si dedica all'orto in questa visione sa che dalle consociazioni dipende il 20- 25% in più ...





I 7 FIORI DA SEMINARE NELL'ORTO CONTRO I PARASSITI
7 apr 2016 ... Abbiamo visto già con le consociazioni alcune piante aromatiche e fiori utili per la difesa degli ortaggi da attacchi di parassiti ed avversità, ...






10 FIORI E PIANTE DA COLTIVARE PER UN BALCONE ALL'OMBRA

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Quali piante coltivare sul balcone all’ombra?

Potrete stupirvi di quanti fiori e piante potrete coltivare sul vostro balcone
anche se si trova in una zona d’ombra o di mezz'ombra e se i vasi vedranno il sole per poche ore al giorno.

Infatti esistono diverse piante che sono adatte per questa coltivazione. Così qualunque sia la posizione del vostro balcone non dovrete rinunciare ai fiori ed ai colori!!

Ecco solo alcuni  fiori e piante da coltivare...


1) Impatiens  walleriana o fiore di vetro



La walleriana è una specie africana, perenne, ma coltivata come annuale. Conosciuta come il fiore di vetro o canne di vetro. Produce piccoli arbusti molto ramificati, carnosi, quasi trasparenti, di colore verde chiaro. Da marzo-aprile, fino ai primi freddi autunnali, producono numerosissimi fiori di colore vario, dal bianco al rosa, dal rosso al viola; esistono numerose varietà, ibride e non, con fiori striati, bicolori, ed anche doppi. Ideale per tapezzare come coprisuolo o aiuole fiorite.

2) Impatiens nuova guinea




È una pianta sempreverde, e può essere coltivata sia nel terreno che in vaso.
Nel periodo estivo la pianta riesce a sopportare meglio le temperature elevate, ma risulta essere sensibile al vento.
Fiorisce da Marzo/Aprile fino ai primi geli: durante gli inverni non troppo freddi, quindi, i fiori della pianta possono addirittura sbocciare anche a Dicembre.
La pianta si trova in una vasta gamma di colori: dal bianco all'arancio, dal rosa al fuxia, dal lilla al violetto, fino ad arrivare al rosso.


3) Pervinca



La pervinca è una pianta erbacea perenne con fiori dai colori che vanno dal lilla al viola. La pervinca è una varietà ornamentale che viene utilizzata per decorare soprattutto le aiuole ombreggiate ma la potrete tenere anche in vaso sul balcone. Attenzione, se ingerita la pervinca è tossica.

4) Nasturzio nano



Il nasturzio nano cresce senza problemi anche all'ombra, ideale per bordure e per dare un tocco di colore alla vostra ombra.. grazie ai suoi petali arancioni o gialli!

5) Begonia Semperflorens


 

Piccola pianta succulenta regala la fioritura da metà primavera fino al primi freddi, l'esposizione diretta alla luce del sole provoca ustioni, quindi ideale per i balconi in mezz'ombra ed ombra completa. Piante di origine tropicale con fiori dai colori che vanno dal rosa, al rosso all’arancione.

6) Petunia





Le petunie, il cui vero nome è surfinia, è una specie anche ricadente, con colori che possono andare dal bianco al al porpora e al blu, che cresce in gran quantità anche all’ombra, ha solo bisogno di tanta acqua. Sono le piante ideali per il terrazzo in ombra, anzi i fiori non devono essere esposti a pieno sole.

7) Lilium



Gigli Stargazer (Lilium), sono i gigli più famosi e più coltivati grazie ai loro splendidi fiori soavemente profumati, ideali da recidere. La combinazione di tonalità rosa e bianco rende i Gigli Stargazer di gran risalto sia in giardino sia sul terrazzo o sul balcone. Sono resistenti all'ombra e fioriscono da giugno ad agosto.

8)Fuchsia



La fucsia è tra le piante ornamentali dai fiori più belli. E’ adatta da coltivare all’ombra anche perché il troppo sole potrebbe seccarla. Si tratta di una pianta perenne, resistente, che preferisce il clima fresco e gli ambienti di collina e montagna

9) Incenso - "Plectranthus coleoides"



Il Plectranthus coleoides, meglio conosciuto con il nome di incenso, è una pianta erbacea perenne e sempreverde di origine tropicale che appartiene alla famiglia delle Labiate . La pianta con cespuglio ricadente è formata da numerosi fusti flessuosi ricoperti da profumatissime foglie di colore verde variegato di bianco presso i margini dentati. Efficace pianta antizanzare.

10) Tradescanzia




Ama posizioni luminose, ma lontano dai raggi diretti del sole; la gran parte delle specie teme il freddo, e si coltiva quindi in appartamento, con temperature minime superiori agli 8-10°C; alcune specie di tradescantia possono sopportare il freddo, e si utilizzano come tappezzanti nelle aiole ombreggiate o semi ombreggiate.

Nel caso di esemplari di erba miseria coltivati all'aperto può accadere che durante inverni molto rigidi le piante dissecchino completamente, per ricominciare a svilupparsi un primavera;

Altri fiori e piante

Ricordo comunque molti altri fiori che sopportano la mezz'ombra e l'ombra come i geranei, l'ortensia, il mughetto, gelsomino d'inverno...

Qui di seguito una piccola tabella con 20 fiori per un balcone all'ombra o mezz'ombra.. con tanti altri nuovi fiori..




7 apr 2016 ... Arrivano aprile, maggio i mesi dei fiori..iniziamo a pensare a come abbellire il giardino, il balcone ma non dobbiamo dimenticare che i fiori

15 mag 2015 ... Come piantare e trapiantare la lavanda,come tagliare i fiori e seccarli e come utilizzarli.


Fonte
http://www.informatoreagrario.it/ita/riviste/vitincam/09vc06/piante_da_fiore_ombra.pdf


DIETA ANTI PITTA PER L'ESTATE: IL BENESSERE SECONDO L'AYURVEDA

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Il 21 giugno arriva l'estate e tutti noi sappiamo che la nostra alimentazione e stile di vita deve cambiare per poter rimanere in equilibrio con una stagione che porta calore.
Secondo l'Ayurveda tre sono gli elementi che governano il tutto, quindi da fine giugno sino a metà ottobre saremo in predominanza Pitta e da metà ottobre sino a metà marzo ritorneremo in predominanza Vata..

Comunque dei casi ci stiamo avvicinando ad un momento di passaggio.. dall'estate all'autunno, dalla pesantezza e lentezza di Kapha (primavera) al fuoco di Pitta..cosa vuol dire per il nostro corpo e mente?

Per il principio che tutto l'Universo è in noi.. e noi in esso, tutto ciò che vediamo in natura, intorno a noi accade al nostro corpo, così bilanciare Pitta dosha sarà’ utile non solo alle persone con Pakruti o Vikruti Pitta, ma chiunque potrà’ trarne beneficio nelle giornate estive per ridurre gli effetti del caldo (restando in salute).
Ricordiamo che tenendo in equilibrio Pitta, con un buon stile di vita ed alimentazione eviteremo un suo ristagno a fine stagione che poi ad ottobre porterebbe influenze, raffreddori, sinusiti...

L’estate e’ infatti la stagione in cui Pitta dosha, in cui e’ predominante l’elemento fuoco, tende naturalmente ad aggravarsi, al di la’ della nostra costituzione. Sara’ quindi utile nella stagione calda seguire lo stile di vita normalmente raccomandato per le persone con costituzione Pitta che riportiamo qui di seguito.


Per maggiori informazioni sui dosha vi rimandiamo a questi articoli

I 3 dosha: VataPitta e Kapha.

FAI IL TEST PER SAPERE CHE DOSHA SEI


Durante tutto questo periodo il dosha Pitta tende progressivamente ad accumularsi nella fisiologia e a causare difficoltà digestive, gastriti e gastroenteriti, problemi cutanei, bruciore urinario, vertigini e debolezza generale.
Durante la stagione estiva, inoltre a causa del clima caldo, il calore interno si disperde ed il potere digestivo (Agni) ne risulta indebolito. Dalla forza della digestione dipende la forza dell’individuo, ragion per cui in generale d’estate, l’energia e la resistenza fisica sono minori rispetto all’inverno e una più oculata gestione delle proprie risorse diviene necessaria. Essendo agni in questo periodo naturalmente basso, può capitare di avere meno appetito.

TERAPIA ANTI PITTA

Le terapie anti-Pitta sono rinfrescanti, calmanti, leggermente detossificanti e nutrienti. Le persone di costituzione Pitta tendono ad avere problemi di fegato, acidita’ di stomaco e problemi di pelle quali acne, psoriasi, eczema. Viene quindi raccomandata una dieta bilanciata con predominanza dei sapori dolce, amaro e astringente con un adeguato consumo di verdure crude e succhi vegetali e di frutta.

Sono da prediligere cibi freschi e liquidi e limitare le spezie. L’acqua deve essere consumata fresca, non ghiacciata, e devono essere eliminati caffè e alcool.

    Cereali: i migliori per Pitta e per questa stagione sono orzo, riso basmati, frumento e avena in chicco.
Evitare:  grano saraceno, mais, segala, miglio, riso integrale e fiocchi di avena.

    Legumi: tutti i legumi vanno bene tranne le lenticchie.

    Frutta: da preferire la frutta più dolce come uva nera, meloni, anguria, mele, ciliegie, cocco, avocado, mango, melograno, ananas, pere, fichi e uva
passa.
Evitare:
frutta aspra come fragole e frutti di bosco, pompelmi e agrumi aspri.

    Verdure: da preferire verdure dolci e amare: asparagi, cetrioli, patate, vegetali a foglia verde, zucca, broccoli, cavolfiore, sedano, lattuga, piselli, zucchini, broccoletti di Bruxel, cavolo, funghi, prezzemolo.
Ridurre:verdure piccanti e acide come pomodori, cipolle, melanzane, peperoncino, carote, barbabietole, aglio, radici e spinaci.

    Latticini:se fate uso di latticini, riportiamo che le persone con costituzione Pitta tollerano meglio i latticini, e la stagione estiva e’ quella in cui il consumo di latticini e’ meno dannosa, in quanto il caldo aiuta a ridurre il muco che i latticni tendono a formare. I latticini inoltre sono rinfrescanti e contrastano il calore di Pitta, in particolare latte, ghee, burro e cottage chees.
Evitare:
yogurt, formaggio, panna acida perché il sapore acido aggrava Pitta. Si tiene a precisare però che il latte di cui parlano i testi di Ayurveda scritti alcune migliaia di anni fa era molto diverso dal latte del supermercato di oggi.

    Dolci e dolcificanti: il dolce e’ uno dei sapori che pacifica Pitta, ma teniamo presente che si trova anche in frutta e cereali in forme meglio assimilabili dal nostro corpo e quindi non dobbiamo rimpinzarci di dolciumi. In ogni caso, i dolcificanti possono essere usati in moderazione da persone Pitta.
Evitare: la melassa e il miele perchè sono scaldanti.

    Oli: i migliori oli in questa stagione sono quello di oliva, girasole e cocco. Evitare: oli di sesamo, mandorla e mais perché sono riscaldanti.

    Spezie:usare spezie e condimenti che siano morbidi e rinfrescanti: curcuma, canella, coriandolo, cardamomo, finocchio, menta.
Ridurre: al minimo spezie forti come zenzero, cumino, pepe nero, fieno greco, chiodi di garofano, sale e semi di senape,curcuma.
Evitare assolutamente peperoncini piccanti e cayenne.

    Noci e semi:in genere sono troppo riscaldanti, le migliori per Pitta sono cocco, semi di girasole e semi di zucca.

    Prodotti fermentati: tutti i prodotti fermentati aggravano Pitta.
Ridurrein questa stagione il consumo di aceto, vino, birra, yogurt e verdure fermentate.

Metodi di cottura ideali
Le persone Pitta, grazie alla loro forte capacita’ digestiva, possono mangiare grandi quantita’ di frutta e verdure crude, che sono d’altraparte indicate a tutti durante la stagione calda per rifornire il nostro corpo di vitamine e dei sali minerali persi con la sudorazione, nonche’ di antiossidanti necessari per ridurre i danni dell’esposizione solare. La dieta per l’estate dovra’ quindi prevedere il maggior numero possibile di vegetali crudi e frutta. Vanno bene anche cotture leggere come la cottura al vapore. Da evitare invece i fritti e la cottura alla griglia che sottopongono il cibo a temperature troppo elevate e causano ossidazione.
Ricordiamo comunque che il bilanciamento dell'estate deve essere sempre in armonia con la propria Prakruti, il proprio fuoco digestivo..


Stile di vita e periodo estivo

Se la dieta ha un ruolo importante nel bilanciare un dosha, anche lo stile di vita e le piccole azioni della quotidianita’ sono importanti.

Mentre Vata e Kapha aspettano l’estate per poter finalmente riscaldare le loro fredde membra al sole, Pitta desidera passare le vacanze estive in Norvegia, o per lo meno al fresco e all’ombra. La lunga esposizione al sole non si addice alle persone con costituzione Pitta, che dovrebbe prediligere luoghi freschi, ombrosi, con una leggera brezza, molta vegetazione e laghi o corsi d’acqua.

    Cura del corpo: per l’applicazione sulla pelle Pitta deve preferire oli rinfrescanti come l’olio di cocco, oliva e burro di cacao. L’olio di cocco fornisce una leggera protezione contro i raggi solari e nutre e rinfresca la pelle dopo l’esposizione.
    Tra gli oli essenziali sono adatti: sandalo, vetiver, rosa, loto, gelsomino, gardenia, caprifoglio e iris.
    Colori e pietre: I colori migliori per Pitta sono il bianco, il verde e il blu. Indossare vestiti di questi colori, e in particolare turchese, aiutano a rinfrescare la pelle dopo un’eccessiva esposizione al sole. Sono da evitare colori forti e brillanti.




23 set 2015 ... E' facile comprendere per quale motivo le prime ore della giornata siano considerate Kapha: al risveglio il corpo è lento, pesante, rilassato e ...


 ALCUNE REGOLE GENERALI

• Rispettiamo questo cambiamento evitando di mangiare troppo e preferendo alimenti e bevande fresche ma non ghiacciate. Con il caldo il corpo ha bisogno di una maggiore quantità di liquidi, ma è importante non spegnere il fuoco digestivo con bevande fredde dopo i pasti. Meglio evitare anche bevande stimolanti ricche di caffeina e gli alcolici che tendono ad aumentare Pitta.
•Asteniamoci dall’esercizio fisico pesante, specialmente durante le ore calde della giornata.
•Evitiamo di esporci molto al sole nelle ore calde della giornata: un’ esposizione moderata è accettabile nelle prime ore del mattino e verso il tramonto.
•Preferiamo attività leggere, come passeggiate a piedi o in bicicletta nelle ore fresche, e sport rinfrescanti come il nuoto.
•Molto indicati sono i cosiddetti “bagni di luna”: passeggiare all’aperto sotto i raggi rinfrescanti della luna addolcisce e rilassa mente e corpo.
•Favoriamo tutto ciò che è rinfrescante, come il soggiornare presso giardini, boschi, laghi, il vestire abiti chiari leggeri e freschi, l’uso di aromi rinfrescanti come gelsomino, rosa e sandalo.
•Preferiamo i gusti amari, dolci e astringenti e riduciamo l’acido, il salato e il piccante



NON È PENSABILE GUARIRE TUTTI
CON LO STESSO RIMEDIO
CON LA STESSA MEDICINA
CON LA STESSA DIETA
CON LO STESSO COMPORTAMENTO

Come esseri umani siamo dotati di differenze individuali incredibili, quindi è assurdo continuare a curarci in modo STANDARDIZZATO, mettendoci al pari di SISTEMI MECCANICI.


NOI SIAMO UNICI E COME TALI DOBBIAMO PRESERVARE IL NOSTRO SINGOLO EQUILIBRIO

Ciò che è buono per me non può esserlo per nostro figlio,moglie o marito, o madre o amica..

Quindi non seguiamo cosa ci impongono, dalle diete stereotipate, alla vaccinazioni di massa, all'antibiotico standardizzato...

Seguire l'equilibrio per mantenerci in salute non vuol dire solo mangiare qualcosa piuttosto che altro, vuol dire osservare quali energie esterne vanno ad aggravare le mie portandomi nella non buona salute. L'Ayurvedea sostiene qualcosa di importante:

MANTENERSI IN SALUTE È PIÙ IMPORTANTE CHE CURARSI.


COSA MANGIARE IN SPIAGGIA O PIC NIC D'ESTATE? ALIMENTI DA EVITARE E DUE SOLUZIONI FRESCHE E VELOCI!

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Seppur "donataci" con il contagocce l'estate arriverà e con essa la ricerca di relax, lunghe ore sdraiati al sole ed un po’ d’ombra sotto l’ombrellone oppure
corroboranti camminate in alta montagna..
ma confessiamolo soprattutto gli amanti del sole in spiaggia spesso non lo abbandonano neppure per pausa pranzo, oppure se ne distaccano due ore al bar o ristorantino della spiaggia..

Per non abbandonare la spiaggia nemmeno per mangiare, però, bisogna sapersi organizzare e saper scegliere i cibi giusti, che siano indicati per il caldo, il sole e i bagni. Già perché  non solo la peperonata e le melanzane alla parmigiana, anche se molto buone, non sono le cose più indicate da mangiare per stare sdraiati sotto un caldo cocente, ci sono molti cibi "finti leggeri" che spesso vengono associati all'estate, alla leggerezza, in realtà risultano molto difficili da digerire, uno per primi come vedremo lo yogurt.

Letture correlate:

DIETA ANTI PITTA PER L'ESTATE: IL BENESSERE SECONDO L'AYURVEDA



1) Non fatevi tentareda pranzi lussuosi con pasta ai frutti di mare, dolci e cocomero, neppure da melone e prosciutto o mozzarella, si tratta di alimenti non facilmente digeribili, in particolare se avete intenzione di dedicarvi alla "cottura" in spiaggia.. Risparmiate per la sera la cena golosa, smaltibile con una buona camminata.

2) Frutta si ma attenzione.


- Va assolutamente mangiata lontano dai pasti, oppure ancora meglio come pasto. Il fruttosio, zucchero semplice contenuto nella frutta, non ha bisogno di alcuna elaborazione digestiva nello stomaco (a differenza di un bel piatto di spaghetti al pomodoro!) e viene digerita ed assimilata nell’intestino tenue molto velocemente ma se “la strada della digestione” viene rallentata (per “strada della digestione” rallentata intendo il consumare un vero e proprio pranzo quindi un piatto di spaghetti al pomodoro, un secondo, verdura e frutta come “chiudi pasto”!), il frutto in questione dovrà attendere il “suo turno” per essere digerito … Più tempo soggiornerà la frutta all’interno del corpo e più continuerà a crescere il  "bel" gonfiore addominale, visto che la frutta fermenta producendo gas.
- Attenzione alle macedonie ed alla combinazione di frutti.

Per una macedonia di facile digestione e “alleata” del tuo stomaco scegli sempre frutti compatibili tra loro: unisci la frutta acidula con la frutta semi – acidula, oppure la frutta zuccherina con la semi – acidula.

Non unire mai e poi mai la frutta zuccherina con quella acidula.

FRUTTA ACIDULA:Limone, Cedro, Arancia, Pompelmo, Ribes, Mandarino, Melograno

FRUTTA SEMI – ACIDULA: Mela, Pera, Fragola, Uva, Pesca, Ciliegia rossa, Susina, Prugna

FRUTTA ZUCCHERINA: Banana, Fico, Datteri, Uva, Cachi, Ciliegia nera


- L’anguria e meloni mangiati con attenzione Anguria e meloni sono frutti di grande importanza e utilità, ma sono anche quelli dotati di zuccheri instabili e facili a fermentare velocemente, per cui vanno consumati rigorosamente da soli a stomaco vuoto (attenzione alle macedonie del ristorante..), oltre che devono pure essere sani, maturi, dolci e croccanti (mi riferisco in questo caso alle angurie in particolare, che quando si scelgono con colpetto esterno ed auscultazione sulla buccia devono produrre un suono tipo deng, e non tipo tun).
In effetti, l’anguria va mangiata in abbondanza e con regolarità soprattutto nei giorni di afa e gran caldo, e dunque in condizioni di massima maturazione e dolcezza.

Per i meloni, specie quelli gialli e ovali a scorza dura, è accettabile consumarli tutto l’anno.
Diffidare invece delle angurie come primizia, visto che si corre il rischio di impattare in sostanze usate dai coltivatori per farle maturare in anticipo.

- L’ananas non dovrebbe in genere provocare grossi problemi essendo, al pari della mela e della papaia, tra i pochi frutti dotati di enzimi anti-fermentanti, e quindi inadatto ad andare in rapida fermentazione come succede per le cucurbitacee dolci (specie anguria e meloni),

3) Latte si ma da solo e lontano dai pasti

A causa del suo contenuto di proteine e di grassi (la panna), il latte difficilmente riesce a combinarsi idealmente con gli altri alimenti.
Si unisce abbastanza bene alla frutta acida. La prima cosa che avviene quando entra nello stomaco`e la sua coagulazione:  il latte diventa cagliato.  Le particelle di latte cagliato tendono a raggrupparsi intorno a quelle degli altri cibi presenti nello stomaco isolandole contro l’azione del succo gastrico.
Questo ne impedisce la digestione fino a che non sia avvenuta quella delle particelle di latte cagliato. Nell’alimentazione dei bambini si può somministrare un pasto a base di frutta seguito, circa mezz’ora più tardi, dal latte. Questo non deve essere somministrato insieme alla frutta, a meno che non si tratti di una frutta acida.
Per gli altri latticini vi rimando alla lista di seguito. Attenzione infatti allo yogurt.. un falso leggero che d'estate diventa deleterio..

4) Cibi caldi o freddi?


Andando verso l'estate, quindi una stagione dominata da Pitta con il suo fuoco, sarebbe meglio evitare tutto ciò che surriscalda.. però bisogna sempre vedere la nostra individuale costituzione.

 ... Le persone in cui prevale il dosha kapha hanno corpi stabili e compatti organi ben sviluppati. Data la natura smorta della loro energia però ...

 ... Le persone con il temperamento di questo Dosha tendono ad essere molto intensi. Le asana calmanti e una pratica regolare calmano questa ...

... Quindi se osserviamo le funzioni e caratteristiche di questo dosha rapportandole alla personalità ovvero PERSONE VATA queste saranno:.





SCHEDA RIASSUNTIVA ALIMENTI DA EVITARE SOTTO IL SOLE, IN ESTATE

Vediamo una lista, secondo l'ayurveda, di quali alimenti evitare durante la stagione calda..

    Cereali:
Evitare:  grano saraceno, mais, segala, miglio, riso integrale e fiocchi di avena.

    Legumi: tutti i legumi vanno bene tranne le lenticchie.

    Frutta:
Evitare:
frutta aspra come fragole e frutti di bosco, pompelmi e agrumi aspri.

    Verdure:
Ridurre:verdure piccanti e acide come pomodori, cipolle, melanzane, peperoncino, carote, barbabietole, aglio, radici e spinaci.

    Latticini:
Evitare:
yogurt, formaggio, panna acida perché il sapore acido aggrava Pitta. Si tiene a precisare però che il latte di cui parlano i testi di Ayurveda scritti alcune migliaia di anni fa era molto diverso dal latte del supermercato di oggi.

    Dolci e dolcificanti:
Evitare: la melassa e il miele perchè sono scaldanti.

    Oli:
Evitare:
oli di sesamo, mandorla e mais perché sono riscaldanti.

    Spezie:.
Ridurre: al minimo spezie forti come zenzero, cumino, pepe nero, fieno greco, chiodi di garofano, sale e semi di senape,curcuma.
Evitare assolutamente peperoncini piccanti e cayenne.

    Noci e semi:in genere sono troppo riscaldanti, le migliori per Pitta sono cocco, semi di girasole e semi di zucca.

    Prodotti fermentati:
Ridurrein questa stagione il consumo di aceto, vino, birra, yogurt e verdure fermentate.


POLPETTE MON AMOUR


Le polpette sono decisamente un ottima soluzione, questi sono solo alcuni esempi, potete sbizzarrirvi inserendo tutte le verdure che preferite, l'unico accorgimento non abbondate di spezie calorose (vedi sopra)
Alternate le verdure e preferibilmente fate cottura in forno o padella, non fritte.
Vi propongo una soluzione vegetariana ed una vegana senza uova.

Polpette fredde di miglio e verdure
 vegetariane e variante vegana



Ricetta e preparazione


    Cuocete e fate raffreddare il miglio e nel frattempo rosolate il cipollotto tagliato a pezzettini; unite anche la carota e la zucchina e il prezzemolo. Fate cuocere lasciando però le verdure croccanti e mescolate in una ciotola il miglio con le verdure.

    Unite timo o maggiorana a piacere, l'uovo, il parmigiano, sale e pepe. Formate delle polpette e passatele nel pangrattato. Irrorate con un po' di olio e infornate a 180° per 15 minuti.

Consigli
Prima di servire le vostre polpette fatele raffreddare e accompagnatele con delle salsine.


Polpette miglio e verdure vegane
 Una variante della classica ricetta è quella vegana. Per realizzarla avrete bisogno di 1 bicchiere di miglio, 2 bicchieri di acqua, 1 peperone rosso (non mangiatene troppo durante la settimana) una carota, una patata grande, un po' di bieta, semi di sesamo, olio, sale e pepe.
(In realtà le verdure sono veramente a piacere...)

Fate scaldare l'acqua con del sale e cuocete i due bicchieri di miglio. Nel frattempo cuocete il peperone, la bieta, la patata e la carota al vapore. Sminuzzate le verdure e schiacciate bene la patata. Aggiustate di sale e pepe e unite tutti gli ingredienti. Formate delle polpette e infornatele per 20 minuti a 200°.



FARRO IN FANTASIA





Le insalate di farro, riso integrale, orzo sono decisamente perfette.. attenzione a non mescolare dentro formaggi vari (sono falsi leggeri) meglio restare al massimo su pomodorini, rucola, basilico, pesto leggero,...o ancora verdure grigliate o tagliate a listarelle e saltate velocemente in padella..


E se proprio vi manca il panino...

PIADINE VEGETARIANE, VEGANE CON FARCITURA FRESCA..




Portatevi delle buone piadine fatte magari con farina di ceci o farine antiche.. e nei contenitori insalata pomodori tagliati, verdure grigliate..insomma fantasia e comodità! Ottima sono anche salse a base di rucola o radicchio!
Così ad ognuno la sua fresca piadina!



e poi... tanta tanta frutta!! (seguendo ovviamente le indicazioni scritte prima!)








COME FARE L'OLIO DI IPERICO IN CASA:OLEOLITO CONTRO SCOTTATURE, USTIONI, FERITE,DOLORI MUSCOLARI

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L’Iperico è una pianta selvatica che cresce anche alle nostre latitudini e fiorisce intorno al 24 giugno giorno in cui si festeggia San Giovanni da cui prende il nome. Grazie alle sue proprietà antidepressive è nota anche come “scaccia diavoli”.



L’olio di ipericoè un oleolito ottenuto dalla macerazione dei fiori di Hypericum perforatum (se guardiamo in controluce le foglioline sembrano forate) in un olio vegetale, e dotato di una potente azione cicatrizzante, utilissimo in caso di ustioni, scottature, ferite e piaghe da decubito e non solo, come vedremo..
Ricco di carotene (provitamina terpenica contenuta nelle carote e in numerosi vegetali a cui conferisce colorazione rossa o arancio, che il nostro organismo trasforma in vitamina A) e flavonoidi (ipericina, rutina, quercetina e l´iperoside), l’olio di iperico è ricco di proprietà ed è conosciuto anche col nome di olio di San Giovanni.È l’unico tra gli oleoliti la cui macerazione non avviene al buio, ma alla luce del sole diretta, per l’intera durata di un ciclo lunare.

Per come fare un oleolito, se spremuto a freddo o a caldo, vi rimetto la lettura di questo articolo:

Il tempo balsamico di questa pianta cade esattamente col solstizio d’estate, quasi a simboleggiare la raccolta dell’energia solare, che questa pianta racchiude in sé.

Proprietà e benefici dell'olio di iperico

Oltre che come regolatore dell’umore, l’iperico è da sempre conosciuto come cicatrizzate, antibatterico e antivirale. Infatti nella medicina popolare, l’erba di S.Giovanni è da sempre utilizzata per il medicamento delle ferite e nei disturbi renali e polmonari. Per questo motivo l'olio d'iperico è usato con esito positivo contro:

  • le ustioni, 
  • l’eritema solare ( inserito nelle creme dopo sole fatte in casa )
  • in caso di macchie della pelle
  • psoriasi
  • secchezza della cute del viso e del corpo
  • invecchiamento cutaneo
  • piaghe da decubito
  • smagliature
  • cicatrici  
  • segni provocati dall'acne
  • bruciature (da ferro da stiro, da forno..)
  • lesioni
  • Vien utilizzato anche per combattere i rossori del pannolino e in generale per migliorare la vita intima anche degli adulti, in particolare di quelli affetti da emorroidi.
  • L’azione dell’olio di iperico sulle ustioni

È bene applicarlo direttamente sulle piaghe provocate da ustioni, è in grado di eliminare totalmente il dolore già dopo pochi minuti e fintanto che si tiene la piaga coperta con olio di iperico il dolore non ricompare. La cicatrizzazione delle lesioni, anche di quelle più gravi, avviene molto rapidamente e senza i raggrinzamenti tipici delle cicatrici da ustioni. Ma vediamo come agisce caso per caso.

    Nelle ustioni di primo grado: come l’eritema solare, generalmente sono sufficienti un paio di applicazioni di olio di iperico per risolvere il problema.

    Per le ustioni di secondo grado: caratterizzate dalla formazione di bolle d’acqua, l’olio di iperico impedisce la necrosi della pelle sollevata, arresta il processo di essudazione che porta al rapido accrescimento delle vesciche, grazie all’azione dell’ipericina sul circolo capillare danneggiato e permette la rigenerazione dei tessuti lesionati, senza che queste vengano mai a contatto con l’esterno e quindi con i batteri. Ciò è dovuto, non solo all’azione antibatterica dei principi attivi contenuti nell’iperico, ma anche al fatto che l’epidermide sollevata non si stacca fino alla completa cicatrizzazione della parte sottostante.

    Nelle ustioni di terzo grado: le bolle non si formano perché la pelle è stata bruciata. In questo caso l’olio di iperico manifesta appieno le sue proprietà vasoprotettrici e di diminuzione della permeabilità vasale arrestando la trasudazione delle aree ustionate che, nei casi gravi, interessano un’ampia superficie del corpo e rappresentano la principale causa di decesso. La cicatrizzazione è veloce senza raggrinzamenti, mentre le piaghe non si infettano.

  • Contro i dolori di contrattura ed infiammazione muscolare
Un vero trattamento di salute visto anche la sua azione analgesica sui dolori articolari, dolori da frescure come torcicollo, dolori lombari, sciatica..
  • Contro l'acidità gastrica
L’olio di iperico può anche essere ingerito sotto forma di compresse per combattere l’acidità gastrica, le gengiviti e le infezioni del cavo orale. Tra i tanti usi dell’olio di iperico ricordiamo anche quello di anestetico: in caso di mal di denti spalmare un po’ di olio di iperico sulla parte dolorante calma il dolore seppur per relativamente poco tempo.



 Oleolito d’iperico fatto in casa

Come si prepara l’olio di iperico

L’olio d’iperico non è difficile. Gli ingredienti per produrre l’olio di iperico sono due: i fiori d’iperico e l’olio d’oliva. Ci servono circa 150 gr di fiori e 500 ml d’olio d’oliva.

Quali oli si possono usare?
Indipendentemente dall'olio che sceglierete è opportuno che sia biologico e spremuto a freddo.
Gli oli utilizzabili sono vari a seconda delle esigenze e gusti.
Quello ideale è senza dubbio quello di sesamo.

Olio d'oliva: splendido per la grande presenza di tocoferoli che sono antiossidanti e garantiscono al nostro prodotto finale una migliore conservazione. Unico difetto: il profumo non esattamente gradevole e poi risulta molto denso e vischioso da stendere.
Meglio dividerlo con altri oli.


Olio di sesamo: usato come antiinfiammatorio per la prevenzione e il benessere della pelle. Inoltre possiede proprietà antivirali e antibatteriche che lo rendono un potente rimedio contro agenti patogeni che possono attaccare l’epidermide e causare infezioni soprattutto di natura fungina come nel caso di streptococchi e stafilococchi.
Usato per i massaggi è quello meno viscoso, untuoso che ammorbidisce e lenisce senza far rimanere la pelle unta.
(Olio vettore ideale anche con gli oli essenziali)
Sicuramente il più caro fra tutti ma ne vale la pena.
Calma Vata.
La stabilità dell’olio è molto elevata grazie alla presenza di tre antiossidanti naturali: sesamola, sesamolina e sesamolo; questo permette una conservazione anche a temperatura ambiente senza rischiare l’irrancidimento tipico di molti oli.

Leggi anche:
OLEOLITO ALLA LAVANDA: fatto in casa,ricetta,utilizzi e proprietà


Olio di mandorle dolci è abbastanza leggero ed ha un prezzo abbordabile. Molto emolliente, ha il difetto di irrancidire facilmente e di emanare un pessimo odore una volta irrancidito. (Se dovesse irrancidire, non buttatelo, lo potete utilizzare per fare il sapone)

Olio di girasole: sicuramente uno fra i più usati per fare oleoliti per il suo costo decisamente più abbordabile e per maggior "leggerezza" rispetto a quello di oliva

Si possono usare anche altri oli come

Olio di Jojoba(che in realtà non è un olio ma è una cera liquida) è più costoso degli altri, ma ha il grande pregio di penetrare più in profondità nella pelle e di essere maggiormente resistente alle alterazioni e all’irrancidimento

Olio di crusca di riso che dovrebbe avere una maggiore resistenza grazie alla presenza del Gamma Orizanolo (fitosterolo presente nel riso).

Olio di Rosa Mosquetaabbastanza costoso rispetto agli altri, apporta notevoli benefici alla nostra pelle grazie all'acido linoleico e vitamina C. E’ utile per stimolare la rigenerazione dei tessuti, non per nulla viene consigliato per il trattamento delle smagliature.


Raccolta
 
Il periodo ideale per la raccolta dei fiori è a fine giugno, se vogliamo essere pignoli il giorno migliore in assoluto è il 24 giugno, giorno corrispondente al solstizio d’Estate e alla notte di San Giovanni Battista (da cui prende nome anche l’iperico). In questo particolare giorno la pianta raggiunge l’apice della sua fioritura, anche se può variare di qualche giorno a seconda della zona e del clima. Ad ogni modo sarà bene svolgere il lavoro di raccolta il più lontano possibile da zone trafficate.

Invaso e copertura con olio

Una volta raccolti i fiori, se lo riteniamo necessario possiamo lavarli e poi farli asciugare per bene al sole, oppure utilizzarli direttamente così, avendo cura di scegliere solo i fiori migliori e non già in via di appassimento (evitate anche il più possibile di inserire le foglioline). Dopo di che i fiori vanno messi in un contenitore di vetro e vanno ricoperti completamente di olio. Il contenitore va lasciato all’aperto sotto il sole per 30-40 giorni (contare i giorni di sole) e ogni tanto va scosso per mescolare meglio il contenuto. Col tempo noterete che l’olio si tingerà di rosso.

Filtraggio
Una volta passati i 20 giorni, potrete filtrare e imbottigliare l’olio in flaconcini più piccoli, che andranno tenuti in un luogo fresco e asciutto, lontano dai raggi del sole. Per il filtraggio vi consiglio di togliere le parti più grosse con un colino e poi filtrare il tutto nuovamente con una garza (in mancanza si possono usare anche delle collant!). L’olio così ottenuto è limpido, di colore rosso e dal un profumo caratteristico.
Se durante il filtraggio notate delle piccole gocce di acqua nell'olio fate attenzione a non travasarle.. altrimenti fanno irrancidire il tutto.

 L’olio di iperico può essere usato puro sulla pelle oppure all’interno di preparati cosmetici.


Controindicazioni dell’olio di iperico

L’iperico ha anche qualche lato negativo: interferisce con determinati farmaci arrivando perfino ad annullare l’effetto medicamentoso per tanto vi consigliamo di chiedere sempre consiglio al vostro medico o al farmacista prima di assumere questo rimedio erboristico, così come fareste per qualsiasi altro medicinale. In particolare non va assunto in concomitanza con pillola anticoncezionale ne con determinati antidepressivi. La sua azione è anche foto sensibilizzante quindi non va messo prima di esporsi al sole per evitare arrossamenti e bruciori.
Da non usare in gravidanza o allattamento.




RACCOMANDO LA LETTURA DI QUESTO ARTICOLO PRIMA DI ASSUMERE QUALUNQUE ERBA OFFICINALE

ATTENZIONE !!
Usate sempre con cautela e solo su prescrizione e controllo del medico o dell’erborista.
Le proprietà e le indicazioni erboristiche delle piante sono riportate a solo titolo indicativo,e non costituiscono nessun tipo di consulto,prescrizione o ricetta medica.

La vostra verifica indipendente è sempre raccomandata.
  




IL CILE CONTRO L'OBESITÀ: DIVIETO HAPPY MEAL, KINDER SORPRESA

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.. perchè l'obesità non è un fattore estetico..ed uno Stato coerente lo sa!


In Cile dal 27 giugno è vietata la vendita dell'Happy Meal di McDonald's e dell'ovetto Kinder della Ferrero.

Questa è quella che si chiama coerenza e vera lotta per la salute.
Una lotta senza risparmiare colpi e senza piegarsi alle multinazionali.
Una lotta che partendo da un presupposto lo porta avanti in difesa della salute dei suoi cittadini. Verrà sollevato un vero polverone.. ma il Cile porta avanti "la coerenza". Ferrero, ad esempio, ha già fatto sapere che: "Si riserva i diritti di attivare le istituzioni nazionali e internazionali per arrivare a una soluzione giuridica".


In Cile è entrata in vigore la nuova legge, varata per combattere l'obesità dilagante:


Secondo le nuove norme si considera sano un alimento che contiene meno di 800 milligrammi di sodio o il 22,5 per cento di zucchero (cioè pochissimi). Sugli scaffali dei supermercati i prodotti che superano questi livelli devono essere segnanti con una sorta di esagono nero e, per esempio a scuola ne è vietato il consumo.






Vediamo meglio nel dettaglio i tre punti principali del provvedimento:

Il primo,
quello sulle etichette, prevede che tutti gli alimenti confezionati debbano riportare al loro esterno sulla scatola o involucro degli avvisi, sotto forma di esagono nero, con una scritta in cui si avverte il consumatore che contengono l’aggiunta di zuccheri, calorie, sodio e grassi saturi in quantità superiori a quelle stabilite dal ministero della Salute.

Il secondo punto introduce il divieto di pubblicizzare questi cibi ai minori di 14 anni, e di offrirglieli gratis come promozione, o di utilizzare ‘ganci’ promozionali per la loro vendita come regali, giochi, adesivi, concorsi (è il caso dell'ovetto Kinder e della scatola dell’Happy Meal). La pubblicità di cibo con ‘limiti extra‘ sarà consentita solo in orario notturno.

Il terzo punto proibisce la vendita, promozione e consegna gratuita di tutti questi alimenti, con elementi nutritivi oltre i limiti, nelle scuole, dove d’ora in poi saranno ammessi solo i cosiddetti ‘chioschi della salute‘, in cui saranno venduti cibi sani e frutta. Tutti gli istituti scolastici, dall’asilo fino al liceo, dovranno introdurre attività didattiche e fisiche che contribuiscano a sviluppare abitudini alimentari sane e avvertano sugli effetti nocivi di una dieta con eccessi di grassi, grassi saturi, zuccheri, sodio per la salute.

Il Cile è il secondo paese dell’America Latina per tasso di obesità, dopo il Messico, con un’alta percentuale di bambini: il 9,5% dei minori di cinque anni è obeso e oltre il 30% di quelli fino ai sette anni è in sovrappeso.

L'obesità ed il diabete2 sono vere piaghe che si stanno diffondendo a macchia d'olio, portando con sè, ad effetto valanga, una immensa quantità di patologie connesse.
Una piaga che non risparmia nessun paese progredito, figlia del benessere e della "buona economia".
Alla base esiste comunque uno Stato consenziente che, con comportamenti bipolari, ha permesso il dilagare di comportamenti, vendite, pubblicità, indirizzamento di gusti ed acquisti atti a degenerare in tal misura.


.. ma in Italia?
L’analisi evidenzia, che nel corso degli ultimi trent’anni nella nostra nazione sono aumentati costantemente i soggetti con obesità (dal 10% al 20%), o ancora peggio con grave obesità (nelle donne dal 3% al 9%).

Si stimano in Italia 6,7 milioni di obesi (prevalenza 21,6%) di cui 2,2 milioni di obesi severi (BMI >35, prevalenza 6,9%). I Diabetici sono 2 milioni (4,6% di prevalenza).

Mentre in tutto il mondo si sono già raggiunti i 640 milioni di obesi, i dati dell’Italian Barometer Diabetes Report 2015 sul nostro Paese (“Il management dell’obesità e del diabete di tipo 2: le sfide da vincere”), ci rivelano che in Italia, tra gli uomini con più di vent’anni, quasi il 60% è in sovrappeso od obeso; tra le donne va meglio, poco sopra il 40%. L’Italia ha una forte percentuale di giovani maschi con chili in eccesso, il 30% tra le più alte in Europa (anche qui meglio le donne: meno del 20%).

Secondo l’Istat, si contano in Italia 27 milioni di persone in eccesso ponderale, con una crescita negli anni che ha coinvolto tutte le fasce di età.

Nel gruppo di ricercatori internazionale che ha condotto gli studi fa parte il Professor Vincenzo Solfrizzi dell’Università di Bari, il quale ha evidenziato come oggi un adulto su otto sia obeso, pari al doppio rispetto al 1975. I maschi obesi sono più che triplicati, le donne obese più che raddoppiate. Nello stesso lasso di tempo, la quota di persone sottopeso si è ridotta di un terzo per entrambi i sessi.

“L’obesità crescente, prosegue il Prof. Solfrizzi, prima causa del diabete, è figlia del benessere e delle crescenti disponibilità economiche di molti Paesi”.

 "Se le tendenze attuali resteranno invariate entro il 2025, un quinto della popolazione adulta mondiale sarà obesa."


Attualmente si stima che nel nostro Paese i diabetici diagnosticati siano circa 3,6 milioni (il 6,2% della popolazione), a cui andrebbe aggiunto un milione e mezzo di diabetici “sommersi”, che non sanno di esserlo; altri tre milioni sono, secondo stime attendibili, coloro che sono a rischio di diabete perché soffrono di ridotta tolleranza al glucosio o alterata glicemia a digiuno e si trovano in quella condizione chiamata di prediabete. Sarebbero quindi 8,5 milioni le persone toccate direttamente dal problema diabete, un italiano su 7. Per l’Istat, nel 2000 risultava diabetico il 3,9% della popolazione (poco più di 2 milioni di persone), nel 2011 quasi 3 milioni (il 4,6% della popolazione). Se la crescita della prevalenza dovesse continuare ai ritmi attuali, entro 20 anni le persone affette da diabete potrebbero arrivare a 6 milioni (il 9% della popolazione totale).


Coerenza o dissonanza?

Non è ammissibile portare avanti campagne contro l'obesità, con piccoli corsi sull' alimentazione ai bambini, introducendo falsamente frutta a scuola se poi nella vita "quotidiana" sono, siamo subissati di messaggi anche poco subliminali per il consumo di alimenti junk, (porcheria), se non viene vietato l'abbordaggio tramite gadget (vedi Mac Donalds) se non viene insegnato ai genitori che bevande come the, fanta, coca cola, red bull, ed ancora prodotti kinder, prodotti da fast food fanno malissimo, un malissimo che può compromettere seriamente la vita dei nostri figli!!
Per questo ho iniziato esordendo che il Cile ha coerenza..
Se si ha paura di pestare i piedi agli interessi delle lobby due sono le motivazioni, o si è con i piedi nello stesso terreno, oppure la codardia ed ignoranza regna sovrana e quindi non idonea a proteggere i cittadini da cotanto potere lobbistico.

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lifeme: RICERCA :DIET COKE AIUTA A DIMAGRIRE E COMBATTE ...
11 feb 2016 ... e così assurdità palesi come il fatto che la Diet Coke sia meglio dell'acqua per contenere il rischio obesità e facilitare il dimagrimento..




lifeme: OBESITA' DIABETE MELLITO COMBATTERE LA CATTIVA ...
23 gen 2015 ... Ultimamente mi imbatto sempre più spesso in campagne di propaganda da parte del Ministero della Salute su obesità,diabete mellito 2 in età ...
















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